Da quando Nintendo è stata fondata ha dato vita a un’infinità di prodotti, immettendo sul mercato centinaia e centinaia di articoli legati all’intrattenimento. Partendo dalle hanafuda, carte da gioco tipiche del sol levante, e passando da compagnie di taxi, love hotel e elettrodomestici, Nintendo è infine approdata nel mercato videoludico.
Parlando di Nintendo parliamo anche di un’azienda che è riuscita, nel passato, a risollevare le sorti del videogioco negli anni ottanta e a imporsi, anche in anni più recenti, come colonna portante dell’industria dei videogiochi internazionale.
Il titolo di cui andremo a parlare oggi è Wario Land 3, il terzo capitolo dedicato alla nemesi di Mario. Purtroppo, anche tra gli addetti ai lavori, i giochi che vengono menzionati più spesso sono quasi unicamente relativi alla serie di Super Mario e a quella di The Legend of Zelda, scordando l’enorme mole di personaggi che sono usciti dalla casa di Kyoto nel corso degli anni.
Da bambino non hai pregiudizi e ti lasci trasportare dall’emozione del momento quando l’unica cosa che vuoi è semplicemente giocare a un nuovo videogioco. Per questo motivo in un pomeriggio di primavera, quando fui chiamato a scegliere il mio primo gioco per Game Boy Color, mi feci semplicemente guidare dall’istinto e scelsi di acquistare Wario Land 3.
La prima cosa che mi saltò all’occhio fu ovviamente il nome che differiva da quello di Mario solamente per la prima lettera, che in questo caso era stata specchiata verticalmente per ottenere il nome Wario.
Anche l’aspetto di quel personaggio, a me sconosciuto fino a quel momento, ricordava terribilmente quello di Mario ma in una versione che esasperava all’estremo le peculiarità estetiche dell’idraulico più famoso al mondo.
Mi basto guardare la copertina e osservare le immagini sul retro della confezione per convincermi immediatamente dell’acquisto, desideroso di immergermi in una nuova avventura nel mio Game Boy Color verde nuovo di pacca.
Wario Land 3, un aereo e un carillon
Una volta avviato, Wario Land 3 si rivelò essere un qualcosa di completamente diverso rispetto a tutto ciò che avevo giocato fino a quel momento, con delle atmosfere decisamente distanti da quelle che contraddistinguevano i mondi del Regno dei Funghi.
Il filmato iniziale vede Wario volare in tranquillità con il proprio aereo personale finché un’avaria al motore lo fa precipitare bruscamente su un’isola ignota. Dopo essersi sincerato delle proprie condizioni di salute, inizia a esplorare il territorio circostante, cercando un modo per poter riparare il proprio veicolo.
Entrando in una grotta poco più avanti, non può fare a meno di notare uno strano carillon posto su un piedistallo. Avido di ricchezze e tesori luccicanti, non può fare a meno di impossessarsi dell’oggetto appena rinvenuto.
Il carillon, evidentemente intriso di una potente magia, assorbe e intrappola Wario al proprio interno. Il protagonista, per niente turbato dall’accaduto, preferisce sfruttare l’occasione per schiacciare un pisolino piuttosto che cercare una via d’uscita.
Un volto volto di pietra nell’ombra, che da li a poco si rivelerà essere un antico dio, chiama Wario a se, chiedendogli di recuperare alcuni manufatti che lo aiuteranno a ripristinare il proprio potere sopito e che in cambio aiuterà lo aiuterà a uscire dal carillon che lo tiene imprigionato.
Wario, invogliato da potersi tenere i tesori che troverà lungo il percorso, decide di accettare l’offerta del misterioso dio e ti partire alla ricerca dei manufatti.
Il trasformismo di Wario
Wario Land 3 si presenta come un classico platform in due dimensioni, con i livelli percorribili liberamente in tutte le direzioni, senza alcun limite di tempo. La vera peculiarità che contraddistingue il titolo è l’assenza di una barra della salute e delle vite del protagonista, rendendo quindi impossibile ottenere un game over.
Come si traduce questa strana scelta di Wario Land 3 a livello di gameplay? Di primo acchito potresti pensare che la mancanza di salute e vite sollevi i nemici dal loro incarico di essere una minaccia per il giocatore, trasformando così i livelli in semplici sequenze di salti.
In realtà Wario Land 3 trasforma quelli che sarebbero dovuti essere i danni inferti dai nemici, in alterazioni delle proprietà fisiche di Wario che ne muteranno le abilità e i poteri. Wario ad esempio potrà venire schiacciato a terra, riducendo le proprie dimensioni a quelle di un foglio di carta e acquisendo la capacità di planare e entrare nelle fessure più strette.
Altri nemici cercheranno di minare la dieta del protagonista lanciandogli contro delle ciambelle. Entrare in contatto con il cibo infatti aumenterà in maniera fulminea le nostre dimensioni e ridurrà la capacità di movimento e di salto ma ci consentirà di rompere alcuni specifici blocchi usando il nostro peso.
Le fiamme ci faranno perdere il controllo dei movimenti ma ci trasformeranno in una fiaccola umana in grado di bruciare gli oggetti circostanti, oppure essere bucati da particolari nemici provvisti di un pungiglione acuminato renderà Wario simile a un palloncino pieno d’elio.
Le mutazioni che potremo subire in Wario Land 3 sono decine e decine e ognuna di esse influenzerà in modo attivo gameplay e risoluzione dei puzzle ambientali. Alcune trasformeranno Wario in una molla, altre in pipistrello e altre ancora in zombie.
Ovviamente non tutti i nemici procureranno un cambiamento di forma a Wario ma potranno anche semplicemente sbalzarlo via, rendendolo incapace di muoversi per un breve lasso di tempo. Questo serve a inserire nelle fasi platform anche dei piccoli puzzle da risolvere, rappresentati dal posizionamento dei nemici e e dal cercare il metodo migliore per superarli indenni.
L’incapacità di morire rende Wario Land 3 un titolo estremamente rapido e dinamico dato che anche nelle sezioni più difficili non ci troveremo continuamente difronte alla schermata di game over. La punizione più grande che potremmo subire sarà quella di dover ripetere una piccola porzione del livello.
Tutto questo rappresenta un grande esercizio di stile da parte di Nintendo, che ancora una volta riesce a trovare delle intuizioni originali per implementare gameplay nuovi e divertenti. Wario Land 3 è uno degli gli esempi di come andrebbe approcciato il game e level design di un gioco.
Purtroppo la serie numerata di Wario si è fermata al quarto episodio e ha avuto solamente un paio di titoli che possono essere considerati degli eredi spirituali della serie Wario Land. Nintendo ha infatti preferito proseguire con la pubblicazione dello spin-off chiamato WarioWare, un party game con minigiochi demenziali che fa da contraltare a Mario Party.
Considerata però la tendenza negli ultimi anni della software house a tirare fuori dal cilindro IP accantonate, non è impensabile sperare che Wario Land possa fare ritorno su Switch o sulla console Nintendo di nuova generazione.