Old But Gold è stato ultimamente travolto da un’ondata di nostalgia dinseyana… che non ci dispiace affatto! Dopo aver esplorato insieme i ricordi di capolavori come Pippo Giochi Pazzi e Disney’s Hercules, è arrivato il turno di un vero e proprio dispensatore di traumi infantili; un titolo che dietro un’apparente veste da videogioco innocente nasconde tutta la crudeltà e il masochismo degli sviluppatori… ma ha anche dei difetti… no, non è vero, non ne ha! Riscopriamo assieme l’indimenticabile Topolino e le sue avventure!
Topolino e le sue avventure: come ripercorrere la storia nel modo giusto!
Partiamo da una premessa importante, essere oggettivi in questo Old But Gold sarà praticamente impossibile: Topolino e le sue avventure è stato letteralmente il mio primo contatto col mondo videoludico, essendo il primissimo videogioco che ho acquistato assieme alla mia prima PlayStation. Avevo sei anni all’epoca e ovviamente fui attratto dalla presenza di Topolino in copertina (e dallo sfondo a base di fiamme, scheletri, pipistrelli e fantasmi… col senno di poi doveva essere un chiaro segnale di cosa mi aspettava).
Inserisco il disco nella console… e parte la magia! Pubblicato nel 1994 su PlayStation, SNES e Sega Mega Drive, Topolino e le sue avventure accoglieva i giocatori in maniera decisamente peculiare e in linea con il senso di magia tipico dei prodotti Disney. Il primissimo livello infatti era ispirato a Steamboat Willie, considerato dai più il primo corto con protagonista Topolino (anche se in realtà è stato “solo” il primo a essere distribuito).
Steamboat Willie, risalente al 1928, era naturalmente in bianco e nero e anche il livello proposto nel gioco mantiene questa caratteristica, salvo poi colorarsi gradualmente e svelare al giocatore un comparto grafico meraviglioso, curatissimo nei colori accesi e brillanti, con sfondi ricchi di particolari come nella migliore delle opere Disney.
Il livello dedicato a Steamboat Willie è solo l’inizio ovviamente, e i successivi ripercorrono la storia cinematografica di Topolino rievocando di volta in volta i corti più famosi, tutti caratterizzati alla perfezione e ognuno con le proprie caratteristiche sia a livello di palette cromatica (indimenticabili le atmosfere cupe del castello di The Mad Doctor, completamente in antitesi con quelle coloratissime dedicate ai livelli di Mickey and the Beanstalk).
Il bello è che ogni livello, oltre a essere ricchissimo di easter egg e citazioni di ogni sorta che faranno la gioia di ogni fan delle opere Disney, rappresenta alla perfezione lo stile e l’evoluzione delle opere Disney, presentando gameplay sempre più strutturati (basti pensare al livello in cui dovremo risalire una torre, realizzato completamente in rotoscopia) e anche colonne sonore sempre più complesse, fedeli riarrangiamenti delle originali.
Un gameplay geniale… ma anche crudele!
E sempre a proposito di gameplay, oltre a evovlere di livello in livello dal punto di vista della realizzazione tecnica, è incredibile vedere come lo stesso riuscisse anche a proporre sezioni uniche e memorabili, utili a offire una buona varietà nel corso del gioco e allontanare il rischio di un’esperienza monotona. Di base infatti, Topolino e le sue avventure è un platform 2D in cui il nostro dovrà affrontare minacce di ogni tipo, da scheletri a fantasmi, passando per casse che cadono da ognidove e perfino… un’alce.
Per affrontare i nemici avremo a disposizione delle biglie che potremo usare come veri e propri proiettili, ma nel livello Moose Hunters le carte in tavola cambiano e dovremo fuggire da un’alce che ci insegue evitando ostacoli di ogni sorta per non essere rallentati. Che si tratti però di una fuga disperata o di un corridoio ricco di scheletri che si faranno saltare in aria, una cosa accomuna tutti i livelli: la difficoltà!
Topolino e le sue avventure è un titolo davvero difficile, e non solo per un bambino! Nel corso degli anni sono tornato a più riprese sul gioco, e ogni volta si è rivelato impegnativo e capace di mettermi alla prova grazie a una complessità dei livelli che richiede precisione e riflessi pronti in ogni singola fase del gioco, con un level design studiato alla perfezione per piazzare nemici e trappole in modo tale da rendere il titolo sì impegnativo, ma mai ingiusto!
Insomma, Topolino e le sue avventure è senza dubbio un mix perfetto per l’epoca e non solo grazie alla sua indubbia qualità tecnica: grafica e sonoro curatissimi, il gameplay classico, ma variegato, e il livello di difficoltà lo rende impegnativo il giusto per assicurarsi la concentrazione del giocatore. Un gioco che ha sicuramente superato a pieni voti la prova del tempo e si impone come uno dei platform 2d più interessanti della sua generazione.