Nel febbraio 1999 viene pubblicato l’ultimo capolavoro di Hironobu Sakaguchi; FInal Fantasy VIII. Un gioco che dopo due anni di elaborazione vede la luce diventando una pietra miliare della serie e del panorama videoludico, con echi che arrivano fino ai nostri giorni.
Final Fantasy VIII è uno di quei giochi in grado di strapparti dalla realtà, facendoti esplorare un mondo fantastico con personaggi ricchi di spessore e personalità. Un titolo destinato alla gloria imperitura, metro di paragone tra i molti GDR che sono stati e verranno pubblicati.
In origine disponibile solo per PlayStation, vede una versione PC solamente un anno più tardi, periodo in cui il filmato del ballo viene inseritO in una tech demo per PlayStation 2. A 10 anni dall’uscita, nel 2009 il titolo torna alla ribalta grazie a PlayStation Store.
Nel 2012 esce la versione per il 25esimo anniversario (contando dal 1997, inizio di sviluppo del gioco), toccando anche Steam l’anno seguente e finendo anche sui Marketplace Xbox in seguito, raggiungendo ogni console.
Io ti aspetterò, lì…
Final Fantasy VIII calamita subito l’attenzione del giocatore con un filmato introduttivo mozzafiato, sia a livello grafico (per l’epoca) che per le immagini. La trama che si dipana attraverso 4 dischi è sicuramente la punta di diamante del titolo.
La storia segue le vicende del protagonista Squall Leonheart, cadetto SeeD del Garden di Balamb e lo vede diventare una specie di mercenario specializzato. Durante la storia conosceremo Seifer Almasy, suo acerrimo rivale e la bellissima Rinoa Heartilly.
Insieme ad altri studenti Seed e un insegnante, il nostro gruppo di eroi inizierà con una missione ordinaria, ma che preannuncerà il ritorno della Strega Edea. Questa guidando la nazione di Galbadia, minaccerà il mondo intero, attirando l’attenzione dei SeeD.
Tra colpi di scena, esplorazioni e sviluppi della trama i nostri personaggi andranno alla ricerca di un modo per sconfiggere l’incombente minaccia, dando il via ad una serie di emozionanti eventi, disco dopo disco, fino all’epica conclusione contenuta nel quarto CD-ROM.
Un Final Fantasy innovativo
Final Fantasy VIII è stata una pietra miliare del gaming, non solo per l’avvincente storia e la grafica d’avanguardia, ma anche per essere un punto di svolta importante per l’omonima saga targata Squaresoft.
In Final Fantasy VIII viene rivisitato il sistema di battaglia a turni, sfruttando in maniera leggermente diversa il già noto sistema ATB, caratteristica quasi fissa di questo tipologia di videogame prettamente nipponico.
Il sistema Junction tramite il quale è possibile potenziare i personaggi legandoli a diversi G.F. (Guardian Force) insieme alle magie assimilate dai mostri è un sistema rivoluzionario ed estremamente valido. I Guardian Force altro non sarebbero le evocazioni di creature leggendarie come i Summon di Final Fantasy VII. La differenza sta nel fatto che questi avranno affinità con determinati personaggi, e ognuno ha delle abilità diverse, tra cui il Supporto che consente di aumentare i danni inflitti.
Come se non bastasse, l’avvincente e interminabile storia è accompagnata da Triple Triad, un gioco di carte divertente che porterà benefici durante il gioco e il Chocobo World, un altro mini-gioco che verrà implementato a partire dalla versione PC del 2000.
Anche la vecchia Limit-Break viene sostituita da un sistema di abilità che si attiva solo con poca vita o sfruttando determinate abilità o magie; anche qui ci sono molte novità rispetto al passato, in quanto alcuni personaggi avranno bisogno di oggetti specifici per sbloccare o utilizzare alcune di queste Limit.
Il mondo, i sogni, il tempo
Final Fantasy VIII è composto da un mondo più vasto del precedente titolo, esplorabile a piedi, su un chocobo o con altri mezzi sbloccati durante l’avventura o delle pratiche auto a noleggio. Inoltre alcune aree di gioco saranno esplorabili da un secondo “punto di vista”.
Durante la narrazione infatti, i nostri eroi perderanno i sensi, ritrovandosi in maniera abbastanza inconsapevole a vestire i panni di altri personaggi, in una diversa collocazione temporale. L’esplorazione degli stessi ambienti in momenti diversi contribuisce enormemente ad appassionare al gioco, creando un intreccio narrativo interessantissimo.
Proprio grazie a questo espediente, i nostri eroi ricalcheranno i passi di Laguna Loire e compagni, dando un’incredibile svolta alla narrazione, che prende una piega inaspettata grazie al contributo di queste figure.
Come sempre Final Fantasy ci offre una trama degna di essere trasposta su grande schermo, tanto da vedere un libro dedicato già nell’anno di pubblicazione della prima versione. Tutto merito della componente romantica e sentimentale del gioco che si insidia nel profondo di ogni giocatore.
Un successo epocale
Final Fantasy VIII riscuote fin da subito un successo incredibile, grazie anche alla localizzazione che non si limita più al solo inglese e giapponese riesce a cogliere nel segno. Con 10 milioni di copie vendute in totale e 50 milioni di dollari di ricavo ufficiale è uno dei “big” di sempre.
Nobuo Uematsu, compositore della saga Final Fantasy ha realizzato un capolavoro, dando al gioco una colonna sonora unica e in sintonia emotiva con le ambientazioni e i momenti di gioco. La iconica colonna sonora Eyes on Me di Faye Wong poi è stata un successo diventando simbolo inequivocabile del gioco nonché Miglior Canzone del 2000 ai Japan Gold Disc Award.
La canzone narra del sogni di una storia d’amore tra la cantante di un club e un membro del pubblico; la storia ovviamente non è casuale, rifacendosi proprio a Laguna. La canzone ricorre anche come colonna sonora della storia d’amore principale del gioco, quella tra Squall e Rinoa.
Un titolo davvero eccezionale, come pochi altri in grado di lasciare un segno non solo nel panorama videoludico, ma anche dentro ai giocatori. La narrazione ha una forte parte emotiva, che abbracci diverse situazioni suscitando forti emozioni.
Un successo poi premiato nel 2000 con la vincita di tutti e tre i premi come Console Adventure, PC Adventure e Game of the Year. Conferma che arriva poi con il Satellite Award nel 2002 come miglior prodotto interattivo.
Che ricordi…
Tanti, si!
Verissimo. In quel periodo, nel 1999 avevo 13 anni, non so perché ma mi piacque tantissimo come videogioco. In realtá la copertina non mi ispirava molto, peró il volto del protagonista (davvero bello), che veniva pubblicizzato con quella spada-pistola immersa in uno strano fuoco era intrigante. Il gameplay mi piaceva perché non era caotico, tutti avevano il loro turno.
Buongiorno.
Sicuramente Final Fantasy VIII ha venduto un pó meno rispetto Final Fantasy VII, peró è stato l’ottavo capitolo pieno di sorprese e comicitá oltre i colpi di scena… Poi era in ‘italiano’ voglio ben vedere quanti italiani lo hanno capito per davvero Final Fantasy VII!? Comunque io ho capito il settimo capitolo giocando Crisis Core Final Fantasy VII per intenderci. Invece Dirge of Cerberus Final Fantasy VII era molto piú “in solitaria”.
Final Fantasy VIII io l’ho giocato per puro caso. Ci fu un periodo che i videogiochi si potevano noleggiare, cosí un bel giorno andai in un negozio per ritirare un film a noleggio ed invece chiedemmo a mia madre di ritirare proprio Final Fantasy VIII come noleggio. È stata la cosa piú bella che nostra madre poteva fare ^_^ ancora la ringrazio.
Secondo il mio punto di vista capitoli tanto ben rappresentati e sviluppati come Final Fantasy VIII c’é ne sono pochi anche ora. Aspetto il Remake..
Voi cosa né pensate?
Vero, ricordo un negozio vicino a casa mia in cui erano installate un paio di PlayStation con a rotazione i titoli del momento: quanti pomeriggi passati lì! Quando poi capivi che un gioco ti piaceva lo compravi o noleggiavi. Final Fantasy VIII è stato, come dici tu, un’opera molto completa come tanti ancora oggi non riescono a essere. Per il remake… secondo me non arriverà mai. Però mai perdere la speranza!
Anche a te è successo, wow! Bei tempi quelli. Ora per comprare un videogioco devi spendere una cifra alta abbonamenti e altro. Speriamo si in un Remake.
Come accade quasi sempre nella vita, molto è influenzato dai nostri ricordi, un po’ come le madeleines di Proust. I due anni intercorsi tra FF VII ed FF VIII in quel periodo equivalevano a decenni, a volte secoli; ciò detto FF VII è sicuramente uno dei migliori capitoli della saga e ricordo che all’epoca fece molta sensazione, sia per il salto rispetto al capitolo precedente (di anni ne erano passati ben 3) che faceva di FF VII un concentrato della più avanzata tecnologia all’epoca esistente, sia per il gioco in se che è altamente spettacolare.
In quel periodo, aggiungo, eravamo abituati a giocare in inglese; nella maggior parte dei titoli era l’unica lingua, cui al massimo si aggiungeva il francese e più raramente lo spagnolo Non eravamo forse così bravi con le lingue come i ragazzi di oggi, ma in qualche modo ce la cavavamo.
In ogni caso anche io rimango più affezionato all’ottavo capitolo della saga…..
Bene! Vedo che siamo giá in tre ad apprezzare l’ottavo capitolo, senza minimizzare il settimo che senza di lui Final Fantasy VIII non sarebbe mai nato ?