Altro giro, altra corsa; altro appuntamento con la rubrica più nostalgica del web: Old but Gold! Abbandona il gamepad ed agguanta il mouse, il gioco di oggi – come ogni videogiocatore, dalla ventina in su, avrà già intuito dal titolo – è un gestionale con la “G” maiuscola che oggigiorno vive una nuova gioventù grazie al successo del proprio erede spirituale distribuito da SEGA: Two Point Hospital. Ora basta con i giri di parole. Il gioco di oggi è un monumento al genere manageriale, adorato e venerato sopratutto da quella élite secolare al vertice della master race. Il gioco di oggi è Theme Hospital. Già epocale del suo debutto, nel febbraio del ’97, Theme Hospital s’impose come una vera e propria istituzione del genere. Sviluppato dalla Bullfrog Productions e pubblicato da Electronic Arts; la distribuzione, in Italia, fu commissionata alla sempreverde Cidiverte. Nomen omen, è il caso di dirlo. Serbo ancora il ricordo [e non solo] dei divertentissimi giochi venduti nell’oramai mitologico jewel case e, anzi, ne custodisco tuttora qualcuno nelle profondità dell’armadio di camera mia. Torniamo a Theme Hospital e alla motivazione di tanta stima e popolarità.
In primis, abbiamo un gameplay più accessibile rispetto – ad esempio – a SimCity (progenitore di Theme Hospital e killer app indiscussa del genere) , ma non per questo meno impegnativo. L’obiettivo del gioco è costruire e dirigere – al meglio delle nostre capacità – un ospedale: struttura, personale, amministrazione economica ecc. Se l’ early game è sostanzialmente “rose e fiori” poiché avremo un numero infimo di patologie, ma una grande abbondanza di personale iper-qualificato in cerca di lavoro; il late game sarà di un’altra risma. Malanni in crescita esponenziale che sarà sempre più complicato diagnosticare e carestia di specialisti, in aggiunta all’ammontare del salario; oltre alle onerose spese di manutenzione per l’ apparecchiatura.
La via più semplice – e sadica – è circondarsi di uno staff numeroso, ma altamente inidoneo (e, di conseguenza, economico) che sia in grado di sobbarcarsi ogni richiesta di aiuto senza, però, dare alcuna garanzia sulla buona riuscita del trattamento. Questo “malizioso” modus operandi gonfierà a dismisura il nostro portafoglio, d’altra parte, la reputazione dell’ospedale andrà in contro a una discesa vertiginosa. Avrai captato come Theme Hospital non sia soltanto un comunissimo videogioco gestionale. Il gioco è una reale opera critica verso la controversa politica sanitaria a stelle e strisce soggiogata dalle lobby assicurative. Tra pazienti pregati di “non morire nei corridoi” oppure di “non dare cibo ai topi”, Theme Hospital “somministra” massicce dosi di comicità: individui con “big heads che andranno letteralmente “forate” come un pallone aerostatico e altre malattie come l’invisibilità e le temibilissime emorroidi fredde!
Theme Hospital rubò non poco tempo alla mia giovane carriera di videogiocatore e ti consiglio vivamente di recuperarlo, nel caso non lo avessi mai approcciato prima. Il gioco è facilmente reperibile sull’affidabilissimo GOG.com ad un costo veramente irrisorio, perciò, non hai scuse: scaricalo e GIOCALO!
Questo, quasi quanto The Sims, è uno di quei giochi capaci di ridurre drasticamente la tua vita sociale :)
Bellissimo!!! mi fa impazziere questo gioco