In un periodo storico (per l’era videoludica s’intende), quello dell’ultimo ventennio del 1900, il genere platform la faceva da padrone e le software house più importanti, Nintendo e Sega, cercavano in tutti i modi di darsi battaglia titolo dopo titolo per cercare di creare personaggi che rimanessero il più a lungo nei cuori dei giocatori. La casa di Kyoto ebbe presto un’idea vincente, il protagonista del famosissimo gioco per cabinato arcade Donkey Kong era un anonimo personaggio chiamato semplicemente Jumpman, un paio di anni dopo uscì nelle sale giochi giapponesi Mario Bros. dove “Mario” – una piccola curiosità: uno dei motivi dietro alla scelta del nome si può attribuire al nome del proprietario del primo stabilimento Nintendo negli Stati Uniti d’America, Mario Segale – diventò il nome ufficiale dell’idraulico con i baffi da lì in poi. Mario è così diventato, fino ai giorni nostri, la mascotte di Nintendo. Sega verso la fine degli anni ’80 volle a sua volta creare un personaggio che potesse diventare la mascotte dell’azienda, nel 1986 uscì sul mercato Alex Kidd in Miracle World, il gioco piacque ai giocatori, tanto da definire l’inizio di una serie di videogiochi, ma Sega non era ancora soddisfatta: voleva un personaggio che sarebbe stato riconosciuto subito da chiunque, come il fortunato Mario di Nintendo. Naoto Ōshima, Hirokazu Yasuhara e Yūji Naka nel 1991 disegnarono Sonic, il porcospino blu diventò da quel momento la mascotte ufficiale della società di Tokyo e diede inizio lo stesso anno alla serie di videogiochi omonima. Oggi, nella nostra rubrica settimanale Old But Gold, ti parleremo del secondo capitolo della saga: Sonic the Hedgehog 2 (ソニック・ザ・ヘッジホッグ2).
Lo stesso Sonic, ma nuovi amici
Dopo l’epilogo di Sonic the Hedgehog, il Dr. Eggman, nonostante la distruzione del suo quartier generale, è riuscito a scappare salvandosi all’ultimo secondo e senza darsi per vinto torna in questo capitolo con nuovi piani da mettere in atto per riuscire a conquistare il pianeta. Sonic si è diretto alla West Side Island per una vacanza, il dottore segue così di nascosto il biplano pilotato dal porcospino blu e scopre che sull’isola esiste una tribù che sfrutta i poteri dei sette Smeraldi del Caos fin da tempi antichi, comincia così a cercare d’impadronirsene per poterli usare come carburante per la sua nave da guerra. Sonic nel frattempo incontra una volpe a due code chiamata Miles “Tails” Prower (nonché il coprotagonista di questo capitolo), i due diventano presto ottimi amici e quando Eggman inizia a sferrare un attacco all’isola, la coppia interviene e collabora per sventare i piani del dottore e salvare i poveri animali e abitanti dell’isola.
Il gameplay di Sonic the Hedgehog 2 è per la verità molto simile a quello del primo capitolo, ma questa volta abbiamo due personaggi giocabili invece che uno. Questa differenza aggiunge la modalità cooperativa al gioco se si dispone di due controller si potrà utilizzare separatamente Sonic e Tails – il primo rimarrà comunque il personaggio principale, se Tails dovesse finire fuori dallo schermo, tornerà volando da Sonic – con la possibilità di raccogliere anelli e sconfiggere i nemici più facilmente e in modo più divertente; le altre modalità, per giocatore singolo, prevedono l’utilizzo di uno o dell’altro protagonista oppure di utilizzare entrambi, con Tails controllato dalla CPU. Le famose Zone, tanto apprezzate dai fan, caratterizzano anche questo secondo capitolo, con una differenza: quasi tutti gli stage hanno due atti invece che tre, molto più ampi ed esplorabili.
C’è un altro personaggio di cui è necessario far menzione. Due anni dopo uscì Sonic & Knuckles, attraverso la tecnologia lock-on, è possibile “fondere” le due cartucce per ottenere come risultato la possibilità di utilizzare Knuckles the Echidna all’interno di Sonic 2 come personaggio giocabile; quest’ultimo aggiunge la possibilità di planare e scalare i muri, potendo così raggiungere zone altrimenti inaccessibili da Sonic o Tails. Altra fondamentale aggiunta di Sonic the Hedgehog 2 è Super Sonic, una trasformazione che ne cambia l’aspetto, dal blu elettrico il porcospino diventa di colore oro luminoso, e le capacità; questa forma, attivabile con un salto una volta ottenuti tutti e sette i Chaos Emerald è virtualmente invincibile, ma ha una durata definita dal numero di anelli a disposizione del giocatore che costituiranno i secondi a disposizione. Questa forma rende senza dubbio molto spettacolare il gioco per l’epoca ed è presto diventata molto famosa da essere riproposta in giochi successivi.
Dagli anni ’90 fino ai giorni nostri
Per mantenere sempre viva l’attenzione per il titolo (e per la serie), nel 2006 venne pubblicata in Giappone e nel 2008 in Europa una versione per cellulare del gioco; dato l’anno e le limitazioni hardware, quest’ultima risultò essere una versione parecchio semplificata del gioco. Il 12 dicembre 2013 però i cellulari sono dispositivi in grado di reggere il peso del gioco, viene così pubblicato un remake del gioco per iOS, Android e Windows Phone. I giocatori hanno così la possibilità di avere sempre a portata di mano tutto il divertimento di Sonic the Hedgehog 2. Il più recente e di grande successo Sonic Mania prende spunto da questo gioco (e un po’ dagli altri giochi della serie).