Gli anni ’90 sono stati la culla di un progetto con una lunga storia alle spalle, questo titolo è oggi conosciuto con un nome che con il passare degli anni è diventato familiare a chiunque, stiamo parlando di Pokémon. L’universo di questo franchise spazia fra diversi ambiti, dal gioco di carte collezionabili ai gadget venduti nei tanti Pokémon Center in Giappone, dalla serie animata ai tanti giochi spin-off, ma i veri protagonisti sono i videogiochi, è da loro che è iniziato tutto. Quando agli inizi dell’ultimo decennio del XX secolo, due ragazzi, Ken Sugimori e Satoshi Tajiri, solo un anno dopo aver fondato la software house Game Freak, hanno iniziato a lavorare a un videogioco in due versioni. Alcuni anni dopo, il 27 febbraio 1996, vennero pubblicati per il mercato giapponese Pokémon Versione Rossa「ポケットモンスター赤」e Pokémon Versione Verde「ポケットモンスター緑」.
In questo numero di Old But Gold, voglio però parlarti dei giochi che tutto il resto del mondo ha conosciuto. Dato il grande successo ottenuto in Giappone, Game Freak ha deciso di pubblicare i titoli, cambiandone i nomi, anche in Nord America, in Australia e in Europa. A distanza di un anno per ogni continente, il 5 ottobre 1999 ecco che anche in Italia arrivano nei negozi Pokémon Versione Rossa e Pokémon Versione Blu, lasciando la Versione Verde un’esclusiva giapponese. In realtà, come vedremo, i giochi sono di base molto simili fra loro, si differenziano per alcune migliorie grafiche e di stabilità.
Una lunga gestazione per due grandi giochi: per mettere al mondo Pokémon Rosso e Verde sono stati necessari oltre 6 anni di sviluppo!
Lo sviluppo di questi due titoli è durato molto tempo ed è stato parecchio travagliato. La storia alle loro spalle è molto, molto interessante e permette di capire meglio i giochi nella loro versione finale giunta agli utenti. Ho quindi ritenuto doveroso includerne un riassunto.
I lavori per lo sviluppo di Pokémon Rosso e Verde ebbero inizio nel 1990. Il primo nome provvisorio che venne attribuito al progetto era Capsule Monsters e il gameplay era decisamente diverso da quello che noi tutti oggi conosciamo: le varie creature venivano acquistate presso rivenditori specializzati, ma poi si pensò che in base a un sistema di carisma, le creature selvatiche sarebbero state invogliate o meno a unirsi al giocatore. Questa fu solo la base, che poi portò al sistema di cattura che ben conosciamo. Ci furono, durante lo sviluppo, alcuni problemi legali legati al marchio, il nome per il progetto dovette quindi necessariamente cambiare, passando da CapuMon o KapuMon e arrivando a Pocket Monsters – ancora usato per i giochi giapponesi -, abbreviato poi nel definitivo Pokémon.
Quando giunse il momento di proporre il concept del progetto ai vertici di Nintendo, Tajiri nutriva alcuni dubbi riguardo a quanto questo potesse venire apprezzato e compreso. Smentendo tutte le perplessità, Shigeru Miyamoto, il famoso game designer di Nintendo, si dimostrò molto interessato al titolo, proponendo persino l’idea di pubblicare due versioni dello stesso gioco, includendo creature esclusive di una o dell’altra versione, in modo da incentivare i giocatori a utilizzare il Cavo Game Link del Game Boy, per riuscire a collezionare tutti i Pokémon.
Lo sviluppo dei giochi richiese a Game Freak sei anni di lavoro e vide la partecipazione di appena nove dipendenti, un numero che forse stupisce ancor di più dei lunghi tempi di sviluppo. Junichi Masuda, una figura oggi di gran rilievo in Game Freak, si occupò personalmente della composizione di tutte le musiche di gioco, che furono suonate da un’orchestra, registrate e convertite in un formato che il Game Boy potesse leggere, Ken Sugimori si occupò dei disegni, dirigendo il piccolo team creativo.
Inizialmente erano stati previsti 190 Pokémon, numero che venne poi ridotto a 151, a causa probabilmente della limitata memoria dell’hardware. Proprio la scelta di quello stesso hardware fu, a ridosso della data di pubblicazione, motivo di discussione: i CD-ROM per PC permettevano grafiche e prestazioni superiori rispetto alla console portatile di Nintendo, ma la compagnia accettò comunque di produrre il gioco, nonostante fosse in parte insicura riguardo al suo successo.
Pokémon Versione Rossa e Pokémon Versione Blu, i due titoli che hanno introdotto i bambini al di fuori del Giappone al mondo dei mostriciattoli tascabili
Pokémon Versione Blu uscì in Giappone meno di un anno dopo i due titoli originali, e venne pubblicato come una versione migliorata di Pokémon Verde. Per questo motivo quando venne deciso che si sarebbe voluto pubblicare i giochi anche al di fuori del territorio nipponico, si optò per la Versione Rossa e la Versione Blu. Solo questo motivo Pokémon Versione verde è rimasto relegato al Giappone. C’è da notare però che alcuni anni dopo, quando vennero pubblicate le versioni remake dei giochi di prima generazione, il 29 gennaio 1994, i nomi scelti furono Pokémon Versione Rosso Fuoco e Pokémon Versione Verde Foglia, omaggiando le due originali.
“Acchiappali tutti! Il tuo viaggio per diventare il migliore Allenatore di Pokémon di tutti i tempi ha finalmente inizio! Ma non sarà facile: nel bellissimo e vastissimo mondo dei Pokémon ne esistono ben 150 specie diverse. Dopo che avrai incontrato Clefairy, Pikachu e tanti altri, lo spirito del gioco ti prenderà e… vorrai acchiapparli tutti! Cattura i Pokémon, allenali e forma squadre imbattibili. Sviluppa la tua strategia Pokémon e supera brillantemente tutte le sfide e le lotte contro gli Allenatori fino ad arrivare al vertice della Lega Pokémon! Ti aspetta un’entusiamante avventura: riuscirai a diventare il più grande campione di Pokémon mai esistito?”
Ma in cosa consistono questi due giochi?
Interpretando un ragazzino di 10 anni, dovrai partire alla scoperta della vasta regione di Kanto, dove sono presenti più di 150 specie di Pokémon diverse fra di loro. Collezionandoli tutti, riuscirai nell’intento di completare il Pokédex, una vera e propria enciclopedia Pokémon. Viaggiando per la regione ti imbatterai in diverse città dove sono presenti delle Palestre, sono in tutto 8, capitanate da altrettanti Capipalestra, alcuni fra gli allenatori più forti della Paese che ti ricompenseranno con delle Medaglie una volta battuti in delle lotte fra Pokémon.
Conquistate le 8 medaglie si potrà accedere alla sfida finale, la Lega Pokémon, situata sull’Altopiano Blu. Una volta superata ci si potrà fregiare del titolo di Maestro Pokémon. Ma raggiungere questo risultato non è facile, e per farlo bisognerà catturare e allenare una squadra di 6 Pokémon, in grado di affrontare i diversi avversari che si pareranno davanti a noi.
Pokémon è una serie molto apprezzata anche ai giorni nostri. Il franchise ha già compiuto 23 anni e ha registrato cifre da record in termini di vendite. Parlando solo dei protagonisti dell’articolo di oggi, Pokémon Rosso, Verde e Blu hanno raggiunto complessivamente la cifra di 31,380,000 copie vendute, un numero senza dubbio impressionante, che li pone al 4° posto nella classifica dei videogiochi più venduti di sempre. Se poi uniamo le copie a quelle di Pokémon Giallo, una versione uscita successivamente molto simile agli altri titoli e con caratteristiche di trama legate alla serie animata, raggiungiamo un numero superiore alle 100 milioni di unità.
Mi sembra la giusta sede anche per ricordarti che presto la serie principale dei videogiochi Pokémon sbarcherà su Nintendo Switch con Pokémon Spada e Pokémon Scudo in uscita mondiale il 15 novembre 2019.