Siamo nel 2000, tutti i ragazzini nel mondo si divertono con la propria amata PlayStation 1 e chi non la possiede minaccia i propri genitori di morte pur di farsela comprare. Alcuni bambini giocavano a Metal Gear Solid, altri ancora giocavano a Spyro e infine c’ero io. Questo è un modo simpatico per dire che sono praticamente uno dei pochi a conoscere il gioco di Monster Rancher, almeno fino ad oggi. Cercherò infatti di farti capire che rivoluzione ha portato questo gioco, purtroppo andato nel dimenticatoio a causa di una pubblicità praticamente inesistente, anche per colpa della miriade di altri titoli che monopolizzavano il mercato a quei tempi.
Oltretutto è stato prodotto anche il cartone animato ispirato al videogioco, che è stato etichettato come l’ennesimo clone di Pokémon e quindi anch’esso è ricordato da una cerchia ristretta di persone. Molti lo ricordano per il mostro con l’occhio enorme che si vede nella sigla.
Una piccola introduzione al mondo di Monster Rancher
Monster Rancher ci mette nei panni di un aspirante allevatore di mostri e il nostro obiettivo sarà quello di far diventare sempre più forti quest’ultimi, in modo che possano partecipare a tornei sempre più prestigiosi. Questa premessa potrebbe ricordare molto quella di un qualsiasi capitolo di Pokémon, ma i due giochi sono veramente differenti l’uno dall’altro. Oltretutto in Monster Rancher si può allevare solo un mostro alla volta, permettendoci quindi di concentrarci al massimo su di lui e di instaurare anche una sorta di legame con esso.
Il nostro mostro avrà diverse caratteristiche simili a quelle che si trovano in un gioco di ruolo, come la forza o l’intelligenza per fare due esempi. Appena preso il mostro avrà ovviamente statistiche molto basse, ma durante le settimane (si il gioco è suddiviso in settimane) potremo fargli svolgere degli allenamenti per poter potenziare le sue statistiche e farlo diventare sempre più forte. All’inizio di ogni mese oltretutto dovremo decidere in che modo nutrirlo e se un mostro cucciolo amerà quasi sicuramente il latte, non è altrettanto certo sapere cosa potrebbe piacergli come cibo andando avanti con l’età (pure i mostri invecchiano sai?).
Ma da dove li tiri fuori tutti questi mostri?
Arriviamo ora a una delle meccaniche più interessanti del titolo, ovvero come ottenere questi mostri. La maniera più semplice per ottenerli è andare al mercato che si trova in città, dove se ne potranno ottenere fino a 3 tipi diversi e che ogni tanto cambieranno in base al mese. Altrimenti puoi inserire il disco di un gioco della PlayStation 1 che possiedi e vedere un po’ che mostro ti esce. Sì non hai capito male, i mostri potremo crearli grazie ai giochi della PlayStation 1 che possediamo e non solo! Infatti potremo crearli anche con i nostri CD musicali, ci basterà inserire il disco e il gioco lo riconoscerà, facendo quindi comparire un mostro e creando quello che è a tutti gli effetti un gioco nel gioco. Come se non bastasse potremo combinare i mostri tra di loro creando degli ibridi che avranno un aspetto e caratteristiche uniche, invogliandoti ad allevarli e a cercare sempre nuove combinazioni.
Parliamo ora del gameplay di Monster Rancher senza però dilungarci più di troppo su di esso. Si potrà far lottare il nostro mostro in diversi tornei, il combattimento è in tempo reale dove avremo una barra che ci indicherà il tipo di attacco selezionato e la percentuale di possibilità che abbiamo di colpire l’avversario. Durante la nostra partita ci saranno anche diversi minigiochi che però non voglio spoilerarti per ovvie ragioni. Infatti ci sono davvero molti segreti che potrai scoprire durante la tua avventura, che ti porteranno a trovare nuovi mostri molto potenti o ad avventurarti per luoghi sperduti alla ricerca di manufatti molto antichi. Stai pur certo che le sorprese non finiranno troppo presto e ogni volta che andrai avanti nel gioco troverai sempre qualcosa che solleticherà la tua curiosità, portandoti quindi a spendere di conseguenza un numero davvero alto di ore anche solo per soddisfare la tua sete di curiosità.
Considerazioni sulla grafica e conclusioni
Graficamente il gioco si presenta con un design dei mostri fenomenale, infatti ognuno di essi è davvero diverso dall’altro (ovviamente tralasciando le varie sottospecie che a rigor di logica rimangono simili nelle caratteristiche fisiche) sia per estetica che per comportamento. La realizzazione grafica è molto buona per il periodo in cui è uscito il gioco e ancora oggi riesce a non essere troppo sgradevole agli occhi del giocatore, ovviamente rimane a tutti gli effetti un gioco del 1999 e quindi sarebbe davvero inutile paragonarlo a un titolo moderno.
Ho tralasciato davvero molti dettagli che riguardano questo titolo perché voglio che sia tu a scoprire tutto il resto, spero infatti che questo articolo ti porti a voler provare in prima persona questo gioco. So che si tratta di un gioco con molti anni sulle spalle, ma ancora adesso ha una struttura completamente inedita e dovresti averlo capito pure tu avendo letto l’articolo fino a qui.
Concludendo si può dire che Monster Rancher mi aveva davvero colpito in passato e continua a farlo tuttora. Sono davvero contento di aver passato la mia infanzia con questo titolo e non con altri, perché anche se si tratta di un gioco dove si evocano dei mostriciattoli da un disco è comunque riuscito a insegnarmi molti aspetti della vita come nessun altro videogioco aveva fatto all’epoca.