La serie di Shin Megami Tensei è in circolazione da oltre 30 anni. Eppure solo negli ultimi dieci anni Atlus ha fatto uno sforzo concreto per tradurre in inglese alcuni capitoli di questo brand. Nel 2012 grazie ad iOS e Android è stata riportata una versione inglese del “primo” Shin Megami Tensei. Le virgolette son doverose, visto che in realtà Shin Megami Tensei è il terzo capitolo dell’universo Megami Tensei, di cui il primo è Digital Devil Story: Megami Tensei.
Tutto è nato da Digital Devil Story: Megami Tensei II
Correva l’anno 1987 quando in Giappone venne reso disponibile un JRPG tanto particolare quanto controverso; si tratta di Digital Devil Story: Megami Tensei titolo pubblicato da Namco e sviluppato, come potrai immaginare, da ATLUS. Il titolo, disponibile sia per Famicom che per MSX, si rifaceva in alcune parti al gioco occidentale Wizardry, ma era tratto da una novel chiamata Digital Devil Story dell’autore Aya Nishitani, con quest’ultimo che venne persino coinvolto nello sviluppo del titolo.
Uscì un secondo capitolo chiamato Digital Devil Story: Megami Tensei II che riscosse un enorme successo in Giappone. Non si tratta di un sequel diretto del primo capitolo, a parte i palesi riferimenti e l’universo di partenza condiviso; narra le gesta di un eroe senza nome, catapultato in un mondo post-apocalittico e intento a combattere a suon di demoni l’eterna guerra fra luce e tenebre, ordine e caos, rispettivamente incarnati da l’Unico Vero Dio e Lucifer e le loro armate.
Il tema che fa da perno al titolo è il continuo mettere in dubbio i preconcetti legati a ordine e caos fornendo al giocatore più strade da percorrere, portandolo così a una scelta definitiva. Questa possibilità di scelta causata dalla messa in discussione di un dogma sociale/culturale è diventato poi una delle caratteristiche peculiari della serie e dei suoi spin-off.
A questo punto, come ti avevamo già raccontato, dei dissidi tra Atlus e Namco hanno portato le due aziende a porre fine alla loro collaborazione. Atlus non si diede per vinta e non abbandonò il franchise; decise invece di creare una sorta di remake di Digital Devil Story: Megami Tensei II e di provare a distribuirlo con il suo marchio. Questo remake, che conosceremo con il nome di Shin Megami Tensei ha ricevuto un’accoglienza critica e commerciale molto positiva. Il suo successo ha contribuito non poco nell’affermazione di Atlus come sviluppatore, ma soprattutto come editore.
Il team creativo dietro la serie – in particolare il game designer Cozy Okada e l’artista Kazuma Kaneko – è rimasto lo stesso dei tempi della collaborazione con Namco, ma anche la trama ha mantenuto molto dell’originale. Lo staff ha visto Shin Megami Tensei come un remake del precedente Megami Tensei 2; il gruppo sapeva già cosa sarebbe successo nella storia, motivo per cui lo sviluppo andò a gonfie vele. La storia non è rimasta proprio la stessa, in effetti ha subito diverse revisioni e molte ambientazioni sono state ispirate dalla vita personale degli sviluppatori.
Shin Megami Tensei, di nuovo fra ordine e caos
Come detto, Shin Megami Tensei è una sorta di remake. Il filone centrale della storia continua a ripercorrere l’argomento della dualità fra ordine e caos e in sintesi anche fra logica e sentimenti. Anche stavolta questi archetipi saranno rappresentati da due fazioni, l’Ordine del Messiah, fedele a YHVH, e l’Anello di Gaia, fedele a Lucifer. Di seguito, un breve riassunto semplificato dell’altrimenti intricata trama del gioco.
Shin Megami Tensei si svolge in due ere differenti, prima in una Tokyo postmoderna e poi 30 anni dopo che vede una versione post-apocalittica della città. Grazie all’utilizzo di un programma per computer, alcuni umani sono in grado di comunicare ed evocare i demoni. Con l’utilizzo di tale tecnologia da parte del protagonista viene a formarsi una spaccatura fra il mondo del protagonista e quello dei demoni che di li a poco hanno cominciato ad invadere Tokyo.
Alla notizia dell’invasione, gli Stati Uniti decidono di inviare l’ambasciatore Thorman, dichiarando la legge marziale a Tokyo nel tentativo di sbarazzarsi dei demoni. Una forza militante reazionaria giapponese guidata dal generale Gotou che crede che i demoni siano antichi spiriti inviati per creare un mondo perfetto, si allea con questi contro le forze americane. Il generale Gotou crede infatti che gli americani siano intenzionati a distruggere Tokyo.
Nella capitale giapponese è presente un’altra fazione, guidata dall’eroina, che cerca di evitare che gli americani e le forze reazionarie giapponesi si scontrino e finiscano per distruggere la città che vorrebbero proteggere. A questo punto accade l’inevitabile, Thorman lancerà delle testate nucleari contro Tokyo, ma nonostante ciò con la sua magia l’eroina riuscirà a salvare l’eroe (il protagonista), l’eroe della legge e l’eroe del caos, inviandoli in un altro piano delle realtà chiamato Regno dei Diamanti.
Prima di passare oltre spendiamo due parole per il particolare nome dei personaggi principali: il gioco include quattro “eroi” umani ai quali è il giocatore a dover dare un nome: il personaggio del giocatore, l’Eroe, un adolescente che vive con sua madre nel quartiere di Kichijōji a Tokyo; l’Eroina e l’Eroe della Legge e l’Eroe del Caos, che rappresentano rispettivamente gli allineamenti “Ordine” e “Caos”.
Al loro ritorno dal Regno dei Diamanti, i tre eroi scoprono che sono trascorsi 30 anni e che si è verificato un olocausto nucleare mondiale. Gli umani sono riusciti a sopravvivere, ma come loro anche i demoni ed entrambe le specie affollano un mondo caduto in rovina. A Tokyo si sono formate due nuove fazioni, nate dalle ceneri delle forze americane e da quelle della ribellione giapponese: l’Ordine del Messiah e l’Anello di Gaia.
Le due fazioni sono in contrasto e oppongono fra loro ideologie completamente contrapposte. I fedeli all’Ordine del Messiah sono allineati con la Legge, scegliendo di seguire devotamente i piani dei loro leader per trovare la salvezza nel “Regno dei Mille Anni di Dio”. I fedeli dell’Anello di Gaia sono invece devoti al Caos, tanto che ritengono la visione messiana una vera e propria dittatura e sono fermamente fedeli al valore della libertà, anche quando per ottenerla bisogna calpestare i più deboli.
Mi fermo qui, visto che potrai trovare il gioco sul sistema operativo del tuo smartphone. Se la trama ti ha intrigato ti consiglio di non spoilerartela e di comprare direttamente il gioco!
Un gameplay che potresti già conoscere
Come da titolo, il gameplay del primo Shin Megami Tensei potrebbe risultarti piuttosto familiare se hai giocato alla serie di Persona e questo fatto non dovrebbe sorprenderti; c’è un motivo d’altronde se il franchise di Persona è considerato uno spin-off della serie. Shin Megami Tensei è un classico JRPG con battaglie a turni in cui però si potranno evocare demoni o lanciare incantesimi; sia i demoni che gli umani, ad eccezione del personaggio del giocatore, sono in grado di usare la magia.
La differenza più evidente rispetto ai più famosi JRPG a turni è la presenza dei demoni, creature mistiche con cui è possibile allearsi per trarre beneficio dagli scontri.
In Shin Megami Tensei bisognerà farsi strada attraverso dei dungeon affollati dai demoni, brandendo armi come spade e pistole oggetti che possono essere acquistati da vari NPC nel mondo di gioco. Sempre sparsi nelle mappe sono presenti delle zone di riposo in cui è possibile utilizzare la valuta di gioco per ripristinare punti salute e magia per il team, rimuovere i disturbi di stato e rianimare i demoni sconfitti. Sono presenti anche dei terminali speciali disseminati nelle mappe di gioco che consentono di teletrasportarsi in altre zone o più semplicemente salvare la partita.
C’è anche un altro luogo, simile alla Velvet Room di Persona 5, in cui è possibile fondere due o tre demoni alleati per creare un demone più potente; al contrario dei componenti umani del team, i demoni non acquisiscono punti esperienza e non sono quindi in grado di salire di livello o acquisire altre abilità. Progredendo con il gioco, l’unico modo per aumentare il potere dei propri demoni è fonderli fra loro. Inoltre i demoni hanno bisogno di Magnetite per essere evocati, un po’ come fosse del combustibile. Nel momento in cui questa risorsa verrà esaurita i demoni evocati dal giocatore cominceranno a subire danno.
I demoni non si potranno ottenere come in Pokémon tramite cattura, ma per portarli dalla tua parte avrai la necessità di parlarci. I giocatori infatti possono scegliere di parlare con i demoni invece di combatterli; possono chiedere a questi oggetti o denaro, provare a farli andare via senza dover ricorrere alla lotta o addirittura provare a formare un’alleanza con loro. In questo caso è interessante notare che il comportamento dei demoni è pesantemente influenzato dall’allineamento del protagonista.
Sono presenti due allineamenti differenti, Light–Neutral–Dark e Law–Neutral–Chaos. Alcuni demoni cambieranno comportamento o azioni in base all’allineamento del giocatore, che a sua volta muta in base alle scelte che compie durante la storia. In base all’allineamento cambia anche l’esito delle conversazioni con alcuni demoni: se un demone è allineato all’ordine rifiuterà la richiesta di alleanza da parte di un giocatore che ha scelto la strada del caos.
L’allineamento influenza anche l’accesso ad alcune aree del gioco. Zone in possesso dell’Ordine del Messiah saranno inaccessibili per chi ha scelto il Caos, mentre il protagonista verrà scacciato dalle zone dell’Anello di Gaia in caso abbia scelto di perseguire l’Ordine.