id Software è una delle case produttrici più famosa e prolifica sul mercato videoludico. Dalla sua fondazione nel 1989 ha sfornato una serie di successi che hanno segnato il mercato definendo uno standard da seguire ed emulare.
Tra i loro molti progetti è doveroso menzionare titoli come Wolfenstein 3d e Doom, titoli che godono di grande fama dalla pubblicazione. Un progetto in particolare ha alzato l’asticella per quanto riguarda le qualità gli FPS dell’epoca: Quake.
Inizialmente pubblicato sotto forma shareware nel 1996, Quake è senza dubbio l’erede del precedente Doom; proprio dal precedente lavoro id Software trova spunti per aumentare la qualità dei suoi lavori, creando un motore grafico che è stato il punto di partenza per molti altri.
La trama di Quake
Ovviamente in un FPS la storia non è così fondamentale come le pallottole, la trama è piuttosto semplice. Nel gioco vestiamo i panni di un soldato futuristico, un Ranger inviato a combattere un nemico noto come il nome in codice di “Quake” appunto. Il nostro nemico è giunto sulla Terra grazie a dei portali dimensionali che erano in sviluppo da una tecnologica azienda terrestre.
A molti potrebbe proprio sembrare la trama generale di Doom, lo space-marine che combatte orde di demoni giunte da portali di teletrasporto della UAC. Nonostante la profonda somiglianza, il design e la piega estremamente gotica dei livelli insieme agli scontri lasciano a Quake il suo macabro fascino.
Dovremo avanzare in un dedalo composto da vecchie fortificazioni umane dall’aspetto lugubre alla dimensione del nostro nemico fino a collezionare delle rune demoniache per raggiungere la fossa di Quake, meglio nota come Shub-Niggurath.
Gli spunti e lo stile visuale del gioco infatti danno il via ad un seguito ben più prolifico di Doom, soprattutto per via del multiplayer ben curato, che però arriva in un secondo momento. La trama in genere poi si sviluppa negli altri capitoli, regalando nuovi risvolti ai giocatori.
Il gameplay rivoluzionario
Come si diceva sopra, Quake deve davvero molto allo space-marine, ma ha sbalordito i mercati per l’introduzione della tridimensionalità effettiva nel gioco. In Doom i movimenti sono solo orizzontali, l’immagine dei cadaveri resta orientata verso il personaggio.
L’unica variante verticale è rappresentata dagli ambienti, ma comunque sia il personaggio può salire e scendere solo piccoli dislivelli, niente salti insomma. Lo sguardo può solo girare, non si può sbirciare il soffitto o il pavimento.
In Quake è possibile usare il mouse (o i tasti in base alle edizioni) per orientare lo sguardo, mirare e sparare con diverse angolazioni. Inoltre viene introdotto il salto e il movimento sott’acqua anche se in maniera piuttosto primitiva.
Il comparto multiplayer viene ampliato con differenti modalità; una seguente espansione ha infatti creato un pacchetto di livelli e modalità esclusivamente dedicato al PvP. Anche se inizialmente id Software non era molto propensa a investire sulle battaglie tra giocatori, ma grazie all’insistenza di un membro, Quake diventerà famoso in futuro soprattutto per le schermaglie tra giocatori.
Quake è stato il primo titolo in cui i giocatori potessero sfruttare il bunny hopping e conoscere uno dei primi motivi di rage quit della storia; un bug legato ai portali di teletrasporto faceva esplodere i giocatori in multiplayer, per chi lo ricorda, il telefrag.
Giocando a Quake
Quake è piuttosto simile agli FPS del periodo, 4 destinazioni ciascuna con 7-8 livelli e le varie difficoltà che arrivano anche a modificare il livello rendendolo veramente complesso; alla massima difficoltà, l’accesso allo scontro con il boss finale è stato spostato e nascosto in un esclusiva zona segreta.
Avanzando nei livelli possiamo esplorare delle fortezze umane o attraversare i portali noti come slipgate e proseguire la carneficina nella dimensione di Quake dai tratti gotici e quasi infernali. Il gioco in genere riveste dei colori e un’architettura molto cupa, portando l’esplorazione anche in ambienti sommersi.
Le armi sono molte, dalla mannaia insanguinata possiamo passare a fucili, mitragliatrici, lanciarazzi e lanciagranate, armi sparachiodi (o aculei) e un “fulminatore” che lancia un raggio in grado di ripulire per bene l’area, stile BFG-9000 ma elettrico.
I nemici che affrontiamo in Quake sono sempre di carattere demoniaco; i più semplici sono soldati con un chip inserito nel senso del piacere che si accendono ogni volta che il soggetto uccide, e sembra gli piaccia parecchio.
Non mancano i soliti demoni, orchi con motoseghe, cani posseduti, cavalieri infernali e ogni altra nefandezza che cercherà di ucciderci. Il boss finale di Quake è lo shub-niggurat: questa creatura potrebbe sembrare un antico demone sumero, ma la sua storia è ben diversa.
Lo shub-niggurat è una invenzione di H.P. Lovecraft, scrittore di grande fama, noto tra gli amanti di libri horror, un moderno Edgard Allan Poe. Tra le tante creazioni del romanziere americano figura anche Cthulhu, una strega-dea malvagia.
In Quake shub-niggurat è una dea infernale, madre e comandante delle legioni che hanno invaso la Terra; questo tentacolare orrore e molti altri mostri hanno ispirato in seguito le creature che rivediamo in molti altri giochi moderni.
Grafica e audio
La grafica di Quake è basata su un nuovissimo motore grafico messo a punto da id Software, il Quake Engine che diventerà il punto di partenza per sviluppare motori grafici sempre più evoluti. Le molte versioni hanno ricevuto in seguito delle migliorie alla grafica, come un miglioramento in Open Gl che migliora di molto le qualità visive del titolo.
Lo spirito dark e gotico di Quake non può che richiamare una buona musica metal come sottofondo. La colonna sonora è affidata a Trent Reznor, front man della band industrial metal Nine-Inch-Nails. Il sound è un incrocio tra heavy metal e musica elettronica, il che regala al gioco un tocco ancora più infernale, accentuando la frenesia dei combattimenti.
In Quake troviamo diversi riferimenti alla band, livelli che prendo il titolo dell’album, fino ad alcuni passi dei testi che prendono forma nei livelli del gioco; anche la scatola delle munizioni della sparachiodi porta il loro simbolo. Un riferimento al gruppo metal lo troviamo anche in Doom, dove nel livello E4M1 compare il logo della band
Tante idee, poca fortuna
Da un gioco del 1996 che ha subito continuamente adattamenti per varie console, smartphone inclusi, ci si aspetterebbe una fama sin dal periodo di lancio. La triste verità è che gli utenti hanno tiepidamente accolto Quake; moltissima attenzione era infatti rubata dal cugino Duke Nukem 3D, più colorato, irriverente ed interattivo.
Il gioco inoltre ha avuto un “problemino” con le vendite; anche se pubblicato spesso come shareware, id Software si riservava di pubblicare solo una demo di alcuni livelli di Quake, lasciando la possibilità di acquisto e riscatto del codice per registrare la copia.
Nonostante tutto le vendite di Quake sono andate bene alla fine, superando le 350.000 copie vendute. La cosa che ha perdurato molto più del titolo stesso è il motore grafico. Il QuakeEngine, sviluppato da id Software appositamente per Quake, è servito come base per i suoi successori e moltissimi altri giochi che abbiamo di sicuro provato o conosciuto.