Quella di Jak and Daxter è una delle saghe più amate ai tempi di PlayStation 2: il primo gioco del brand è uno dei meno approfonditi in termine di gameplay e trama, ma al contempo è il più iconico, poiché frutto di anni di sperimentazione sul secondo hardware ideato da Sony.
Le avventure di Jak ormai vivono soltanto nel cuore dei nostalgici: si tratta infatti di un franchise abbandonato da Naughty Dog, il team che l’ha sviluppato, nonostante tuttora bazzichino fuori alcuni casi di easter egg che citano le avventure di Jak.
La strana reliquia, ovvero il Globo Precursor presente sotto forma di collezionabile nella serie di Uncharted, oppure il logo di Jak and Daxter impresso su qualche scatola di giochi da tavolo presenti in alcuni livelli di The Last of Us, sono solo alcune delle citazioni a questa saga tanto amata.
In occasione del settantunesimo appuntamento della rubrica Old But Gold, abbiamo scelto di rivivere i vecchi ricordi di Jak and Daxter: The Precursor Legacy in compagnia dei lettori più nostalgici e dei neofiti del brand. Per tornare ai vecchi fasti di un tempo però, è necessario fare qualche passo indietro, fino agli anni di sviluppo del titolo.
Jak and Daxter: The Precursor Legacy, gli anni di sviluppo
I lavori sul primo gioco di Jak and Daxter iniziano nel lontano 1999: Naughty Dog lascia ufficialmente gli uffici di Universal Studios per essere acquisita da Sony, che punta sempre più agli studi first party per realizzare esclusive che possano arricchire il parco titoli di PlayStation 2, in approdo sul mercato mondiale soltanto un anno dopo.
Inizialmente, gli sviluppi dei videogiochi in uscita su PlayStation 2 sono stati un po’ travagliati: questo perché gli sviluppatori si trovarono davanti ad un hardware con maggiori capacità, ma decisamente più complesso da gestire.
Naughty Dog, come ha dimostrato più volte nella sua carriera, aveva in mente un progetto davvero ambizioso: eliminare definitivamente la struttura a livelli, per poter finalmente consolidare l’idea di un mondo aperto, esplorabile con soluzione di continuità.
Andy Gavin, storico programmatore e co-fondatore di Naughty Dog, creò un nuovo motore grafico che potesse fornire maggior fluidità nel framerate, ma soprattutto una recitazione facciale dei personaggi come non si era mai visto prima nei videogiochi. Possiamo notare sin dallo sviluppo di questo progetto come il modus operandi di Naughty Dog fosse già improntato maggiormente verso la trama e come nei loro giochi, più che la storia in sé, faccia la differenza il modo in cui questa viene narrata.
Gavin passò venti mesi, assieme ai suoi più fidati programmatori, a lavorare su di un nuovo linguaggio di programmazione, il GOAL (Game Oriented Assembly Lisp) che verrà poi esclusivamente utilizzato solo per la saga di Jak and Daxter.
Dopo intensi studi, l’obiettivo era stato raggiunto con successo: nel 2001 viene pubblicato Jak and Daxter: The Precursor Legacy.
Eroi, saggi ed Eco oscuro
Jak e Daxter sono due amici che ne combinano di tutti i colori: disubbidendo a7 Samos, il saggio verde che vive nel villaggio di Sandover, decidono di andare ad esplorare il villaggio della nebbia.
Una volta arrivati, scoprono l’esistenza dei Lurker, una razza di mostri malvagi il cui intento è quello di recuperare gli oggetti dei Precursor, un’antica razza che ha dominato il mondo molto tempo fa.
I nostri eroi vengono scoperti da un Lurker: durante lo scontro, Daxter finisce per cadere in una pozza di Eco oscuro, un liquido scuro e violaceo capace di trasformare la materia. Daxter ne esce senza ferite, ma il suo corpo è stato tramutato in un piccolo essere peloso chiamato Ottsel, un incrocio fra una lontra ed una donnola.
L’obiettivo principale sarà quello di rimediare alla catastrofe, trovando un modo per far tornare Daxter alle sembianze di un tempo: riusciranno i due amici in questa ardua impresa?
Seppur le premesse narrative siano molto semplici, ad intrattenere i giocatori ci penseranno i dialoghi di gioco, la regia e la scenografia presenti in game. Jason Rubin, sceneggiatore e grande amico di Andy Gavin, decise di raccontare gli aneddoti di gioco scegliendo un impostazione leggera e divertente, attraverso battute e comicità slapstick: il personaggio di Daxter, così sfacciato e umoristico, si contrappone alla figura del protagonista Jak, che al contrario dell’Ottsel non parla mai, per scelta degli sviluppatori. Tuttavia, poiché questo impediva una progressione narrativa del personaggio, Rubin decise di donare la parola a Jak nei giochi successivi.
Struttura di gioco e gameplay
Nonostante l’imperativo del progetto fosse l’innovazione, sia tecnica che narrativa, il gameplay è molto simile ai platform vecchia scuola: il fulcro del gioco è raccogliere batterie per poter proseguire nei vari biomi, focalizzando lo scopo del giocatore nel cercare questi collezionabili per continuare la campagna principale.
Potremo collezionare batterie anche attraverso delle missioni secondarie affidateci dagli abitanti del villaggio che ci ricompenseranno in cambio di aiuto.
I moveset e le azioni di gioco sono le classiche dei plaftorm: Jak and Daxter: The Precursor Legacy è la dimostrazione dell’affinamento tecnico di Naughty Dog nel platforming, dopo aver deliziato il mondo intero con Crash Bandicoot. Ebbene, Jak fa tesoro delle meccaniche del peramele arancione, migliorandole all’ennesima potenza ed esponendole in un mondo completamente esplorabile: il passaggio di testimone è stato all’altezza delle aspettative.
Inoltre, Jak è l’unico essere vivente a poter catalizzare l’Eco: i vari tipi di Eco presenti in game si tramuteranno in power up temporali per il nostro protagonista, che approfondiranno maggiormente il combat system e gli enigmi ambientali. Il discorso è diverso per l’Eco oscuro, il quale causerà morte istantanea al nostro eroe dalle lunghe orecchie.
Oltre alle sezioni d’esplorazione, nel gioco sono presenti anche alcune sessioni di guida: Jak si troverà a bordo di uno Zoomer, un veicolo monoposto alimentato dall’Eco, e dovrà completare alcuni pericolosi tracciati, sia per passare da una zona all’altra, che per racimolare ulteriori batterie e Globi Precursor.
Paesaggi, suoni e voci di Sandover
Il comparto tecnico è semplicemente assurdo, se teniamo in conto che si tratta di un titolo rilasciato nel 2001: anche in questo frangente, il canone stilistico di Naughty Dog riesce a deliziare i giocatori, grazie alle ambientazioni rurali dei villaggi e alla tecnologia Precursor, che dona al comparto grafico un tocco di steampunk.
La parola chiave è varietà: i biomi di gioco infatti non sembreranno mai ripetitivi, poiché caratterizzati dalle differenti condizioni ambientali (come la presenza di lava, ghiaccio e nebbia) il che presenta un gran punto a favore per la riuscita complessiva del titolo.
A tutto questo va sommata l’aggiunta del ciclo giorno notte, che donerà al giocatore l’idea di essere in un mondo vivo e pulsante.
Una delle poche pecche del titolo è da ricercare nella soundtrack, costituita prettamente da suoni esotici e musica ambientale che fornisce un buon sottofondo musicale, ma poco incisivo, specialmente se paragonato alle iconiche musiche ascoltate nei vari giochi di Crash.
Una nota positiva va inoltre al doppiaggio di gioco, sia a quello originale, che quello nostrano: la voce dei personaggi, unita alle valide espressioni facciali tanto ricercate dagli sviluppatori, danno l’idea di visionare una grande produzione cinematografica animata. Infine, per pura opinione personale, reputo che la voce italiana di Daxter sia una delle più convincenti che il doppiaggio italiano nei videogiochi abbia mai avuto.
In conclusione
Jak and Daxter: The Precursor Legacy è servito da apripista, sia per il seguito della serie che per la caratterizzazione dei lavori di Naughty Dog, nonché del team stesso: da questo punto in poi, il talentuoso studio di Sony ha cercato di costruire nei suoi progetti una narrativa coerente e appassionante, mettendola in cima alle priorità nei giochi realizzati.
Il titolo presenta delle soluzioni in termine tecnico che hanno condizionato gli standard qualitativi e le richieste del mercato stesso. Un platform a mondo aperto, privo di caricamenti e struttura a livello, era quello che il mondo attendeva da tempo, e che Naughty Dog è riuscito a proporre ben 19 anni fa.
La saga di Jak è costituita da un passato fatto di sudore, amore e passione per un medium che oggi, è uno dei più seguiti al mondo. Molti appassionati ricordano ancora con piacere e profonda nostalgia le avventure di Jak e Daxter, e sperano ancora in un ritorno dei due eroi, che possa far rivivere dei buoni e vecchi ricordi.