Correva la fine del gennaio 2011 e io, in piena maturazione videoludica e fresco di Xbox 360, avevo fatto un volo pindarico piuttosto insolito; da Halo 3 ero passato all’allora nuovissimo Dead Space 2. Un salto di qualità grafica che purtroppo va a sfavore dell’iconico Master Chef e che all’epoca mi lasciò completamente senza fiato. Mi sembrava quasi di giocare con una console diversa da quella che abitava la mia mensola già da mesi.
Fu una sensazione assoluta, al sapore next gen, quella piacevole scossa che si rincorre ossessivamente anche ai giorni nostri. E una volta che avevo finito di smembrare necromorfi, volevo ancora di più scoprire cosa la mia Xbox 360 elite avesse da offrirmi. È esattamente così che arrivai a Star Wars: il potere della Forza II.
Si tratta di un gioco che potrebbe non meritare a occhi chiusi di essere incensato con l’appellativo di Old But Gold. Fu un capitolo piuttosto controverso e piuttosto divisivo nelle opinioni. Nonostante questo, per l’epoca, riusciva in due aspetti di design piuttosto importanti per un videogioco: grafica e gameplay.
Io, affamato di “graficone” come ero all’epoca e amante sfegatato di Star Wars sin da tenera età, non potei resistere alla presa magnetica che il Potere della forza II esercito su di me da quello scaffale di Gamestop. E adesso ti spiego anche perché lo adorai.
Due al prezzo di uno
Meglio affrontare l’elefante nella stanza fin da subito, perché Star Wars il potere della Forza II fu così controverso? Colpa di una scrittura della trama che, devo ammettere nonostante il mio amore per il gioco, era veramente di basso livello.
Galen Nion Marek aka Starkiller, ex allievo di Darth Vader passato poi dalla parte dei ribelli, alla fine del primo capitolo tira le cuoia. O almeno, questo è quello che hanno creduto i giocatori ottenendo uno dei due finali del primo gioco. Nel secondo capitolo Starkiller si risveglierà dentro una tanica di bacta. Ricordi confusi gli affollano la mente e una volta resosi conto di trovarsi su Kamino, tenta di fuggire dall’impero per cercare di recuperare la memoria e ritrovare i suoi vecchi amici.
Adesso senza fare ulteriori spoiler, la trama parte da una premessa interessante che si va letteralmente ad autodistruggere andando più avanti. Vader infatti tenterà di insinuare continuamente in Starkiller il dubbio di essere un clone dell’originale. A conferma di ciò, oltre a essere molto confuso, c’è il fatto che il jedi si sia risvegliato su Kamino, famoso pianeta di clonatori asserviti all’impero.
Le rassicurazioni dei vecchi amici di Galen e il fatto di avere dei ricordi remano invece in senso contrario, mettendo costantemente un senso di dubbio al giocatore: quello che stiamo controllando è lo Starkiller originale o effettivamente stiamo impersonando solo una copia?
Inutile dire che questo stratagemma narrativo funziona davvero poco. Benché sia un incipit piuttosto intrigante va velocemente a perdere mordente con l’avanzare della trama. Diciamocelo, è proprio una pessima storia, con due finali altrettanto scadenti.
Si trattava di una trama problematica e questo non lo nego, ma Star Wars il potere della Forza II aveva altre due frecce al proprio arco che lo rendevano uno dei titoli più divertenti che avessi mai giocato all’epoca.
Breve ma divertente!
Ciò che rese incredibile la mia esperienza con Il potere della Forza II fu la mia enorme ammirazione per i Jedi e per i loro poteri. E seguendo il titolo che porta, il gioco creato da LucasArts con il suo gameplay riusciva a trasmetterti l’enorme potenza di Starkiller. Forse persino troppo potente!
Nel gameplay però questa potenza rendeva il gioco incredibilmente divertente. Avevi tantissime opzione per massacrare gli assaltatori imperiali: farli a pezzi (letteralmente) con le tue due spade laser, lanciarli via con le spinte delle forza, manipolarli con prese della forza, fulminarli, fascinarli e tanto altro ancora.
Le opzioni erano molteplici, ma la parte migliore era probabilmente la possibilità di concatenare in maniera fantasiosa tutti questi poteri. Per esempio, io adoravo alzare i nemici in aria con la presa della forza, trafiggerli con il lancio della spada laser, elettrificarli, per poi schiantarli al terreno come fossero delle granate viventi.
Purtroppo il gioco è davvero tanto breve e la sua durata si attesta sulle 6 ore. Persino meno del primo capitolo. Nonostante la sua poca longevità, per quelle poche ore di gioco il gameplay è ben più che divertente! E ben diversificato!
Se infatti la sensazione iniziale è di essere troppo potenti per dei semplici assaltatori imperiali, non dovrai preoccuparti: piano piano Darth Vader manderà al tuo cospetto unità imperiali sempre più letali e ben equipaggiate. Nonostante questo, benché la difficoltà possa essere stimolante, la potenza di Starkiller rende il gioco molto poco impegnativo.
Star Wars il potere della Forza II è uno spettacolo per gli occhi
La seconda freccia che può vantare Star Wars il potere della Forza II, come avrai già intuito, è quella tecnica. Se già il primo capitolo era squisito da vedere per l’epoca, con il secondo si tocca una vetta difficilmente raggiunta da altri giochi di quell’anno, sfiorando il fotorealismo.
Le animazioni erano fluide, naturali e di gran lunga sopra la media del videogioco di quegli anni e anche i modelli erano incredibili. Sopratutto considerando che nel caso di modelli nemici, potevi farli letteralmente a pezzi con la tua spada laser, con arti che spesso e volentieri nella furia del combattimento volavano un po’ ovunque.
I filmati in CGI erano davvero spaventosi, ma nel senso positivo della cosa. Al punto che in molti all’epoca speravano facessero una serie o un film con lo stesso motore grafico. Ma anche sul fronte artistico Star Wars il potere della Forza II si difendeva alla grande.
Molte delle ambientazioni le ricordo come fosse ieri, anche se le più belle sono sicuramente la base di Kamino, con la sua pioggia eterna, e la floreale città di Cato Nemodia. L’attenzione al dettaglio ambientale è incredibile e per l’epoca sicuramente rara. Anche la personalizzazione del personaggio era un qualcosa di prezioso. Erano infatti disponibili parecchi costumi, ma sopratutto tantissimi colori per le due spade laser fra cui la leggendaria colorazione nera. E, se volevi, potevi cambiare il colore delle spade laser individualmente.
Insomma, Star Wars il potere della Forza II è stato sicuramente un titolo controverso soprattutto per i fan della saga, ma è indubbio che all’epoca fosse stupendo da vedere e che possa essere divertente da giocare ancora oggi. Se possiedi un PC e hai curiosità di recuperarlo, puoi ancora trovare Star Wars il potere della Forza II su Steam! Io da parte mia non posso che consigliarti di provare questa piccola perla!