Nell’appuntamento di oggi della nostra rubrica settimanale Old But Gold ti voglio parlare di un gioco che mi sta molto a cuore, uno fra i primi giochi che hanno scandito le ore di tempo libero della mia infanzia. Il titolo in questione è Tony Hawk’s Pro Skater 2, un capolavoro per PlayStation da recuperare sicuramente se come me amate lo skateboarding o anche solo siete un minimo interessati.
“There’s a place where everyone can be happy!”
Ed è proprio rubando la citazione ai Bad Religion, con un verso di You, una delle canzoni incluse nella soundtrack del gioco che voglio iniziare a parlarvi di questo capolavoro sviluppato da Neversoft e pubblicato da Activision nel lontanissimo 20 settembre 2000; il superlativo può suonare in modo diverso in base a chi sta leggendo, ma per me che all’epoca avevo appena tre anni pare davvero una vita fa.
Avendo una sorella maggiore la maggior parte dei videogiochi presenti in casa erano suoi, avevo circa quattro o cinque anni quando giocai la prima volta a Tony Hawk’s Pro Skater 2 ed è stato subito amore a prima vista, potevo andare avanti ore a giocare senza accorgermene. Non poteva essere altrimenti dopotutto, il gameplay nella sua semplicità e la moltitudine di cose da fare creava fin da subito dipendenza e, nonostante oggi una definizione simile farebbe inorridire chiunque, all’epoca quell’ammasso di pixel era la cosa quanto più reale si fosse mai vista in un gioco sullo skateboarding.
I veri protagonisti erano proprio gli skater, il roster comprendeva ben tredici nomi di famosi professionisti, fra cui ovviamente Tony Hawk, poi Rodney Mullen, Eric Koston e Elissa Steamer, l’unica donna e forse una delle poche fra tutti i videogiochi di skate. La presenza di questi volti noti, ognuno con le proprie statistiche e trick personali, insieme alla possibilità di giocare nei loro panni è sicuramente stato uno degli elementi da ricondurre al successo del gioco.
Sono presenti in totale otto livelli, che rappresentano luoghi più o meno reali, come Marseille, New York, Philadelphia o Skate Heaven, un insieme di spot iconici del mondo reale. Ognuno di essi, nella modalità Carreer, prevede in tutto dieci obiettivi da raggiungere per ottenere una certa somma di denaro, denaro che può essere speso in nuove tavole, migliorie alle statistiche o per sbloccare nuovi trick, gli obiettivi prevedono di raggiungere un certo punteggio massimo, raccogliere le lettere che compongono la parola S.K.A.T.E., trovare una cassetta segreta o alcune richieste specifiche che variano di livello in livello. Esse possono essere ad esempio eseguire un wallride su cinque campanelle nel livello High School II o nella location Hangar bisognerà collezionare cinque Pilot Wings sparse per l’ambiente; il tempo limite per completare uno o più obiettivi sarà sempre di 2:00 minuti.
Skate or Die!
Imparare i fondamentali del gioco sarà fin da subito molto intuitivo e naturale, se oggi si cerca sempre di più il realismo e la simulazione, questo non era sempre possibile un tempo, visti in ottica moderna la maggior parte dei giochi erano molto meccanici e automatizzati. Se oggi forse al quinto capitolo di questa serie si preferisce quasi sicuramente Skate 3 o il recentissimo Session, all’epoca non c’era molta scelta e il gameplay di Tony Hawk’s Pro Skater 2 era vincente e parecchio divertente.
Premendo il tasto Croce si può effettuare un ollie (ossia il salto, il trick base dello skateboarding) ad esso potevano essere concatenati diversi trick, il tasto Quadrato insieme a una direzione permette di fare kickflip, heelflip e altre rotazioni della tavola, con il tasto Cerchio premuto insieme ad una direzione invece, quando si è in aria si possono eseguire i grab (che si eseguono afferrando la tavola in aria in diversi modi), il tasto Triangolo infine è dedicato ai grind o ai rail (che consiste nello scivolamento della tavola su una ringhiera o un corrimano) in base all’inclinazione della tavola. Concatenare i diversi trick darà vita a un’unica sessione che farà aumentare il moltiplicatore ottenendo così moltissimi punti.
La modalità carriera è solo una fra quelle disponibili, da notare è sicuramente la presenza di un level editor che permette di posizionare rampe e ringhiere per creare il proprio skatepark personale, oltre a ciò si può collegare un secondo controller per giocare in due e sfidarsi a chi fa il punteggio più alto o darsi battaglia nella “H.O.R.S.E. Mode” dove il giocatore che ottiene il punteggio più basso guadagna una lettera e di certo dovrai fare in modo di non essere colui che completa la parola “horse”!
Tony Hawk’s Pro Skater 2 è un evergreen: un capolavoro dell’era PlayStation e un classico fra tutti i videogiochi
Tony Hawk’s Pro Skater 2 è uno fra i migliori giochi di sempre, sicuramente uno dei lavori sull’argomento più riusciti e non è solo un commento soggettivo, sul sito aggregatore di valutazoni Metacritic, esso si piazza al secondo posto con un punteggio complessivo di 98, questa posizione viene ormai difesa da molti anni, al primo posto troviamo The Legend of Zelda: Ocarina of Time con un punteggio di 99, un solo punto in più. Neversoft ha fatto davvero un gran lavoro riuscendo a racchiudere tutte le emozioni e l’atmosfera dello skateboarding in un videogioco.
Nonostante una grafica vecchia di diciannove anni, questo gioco si può sicuramente considerare un classico dell’era PlayStation, con una soundtrack senza eguali scelta ad hoc, per far immergere il giocatore nell’atmosfera, dove troviamo gruppi quali i già citati Bad Religion, fino a Millencolin, Rage Against The Machine, Papa Roach, Lagwagon e gli Anthrax; il gameplay divertente e intuitivo e tutti gli altri dettagli riescono a far brillare THPS2 anche nel 2019. Con la pubblicazione di qualche anno fa su dispositivi mobile, questo gioco è ormai disponibile per moltissime piattaforme, sicuramente l’esperienza su PS1 è la più autentica in assoluto, ma per fare anche solo qualche partita in relax potresti provare a scaricarlo sui tuoi mobile device.