Sviluppato da Pleocene e pubblicato da Clear River Games, OMEGA 6 The Triangle Stars è principalmente un’avventura narrativa che mixa elementi da avventura grafica a quelli di una visual novel, inserendo anche di combattimenti molto basilari e “randomici”. Noi abbiamo vissuto l’avventura intergalattica ideata da Takayama Imamura su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a cercare un nuovo pianeta per l’umanità?
OMEGA 6 The Triangle Stars e quanto può essere difficile cercare una nuova casa
Prima di affrontare la narrazione di OMEGA 6 The Triangle Stars è bene parlare del suo ideatore, Takaya Imamura. Come forse alcuni sapranno, tale nome è una figura di spicco sul suolo Giapponese in quanto membro Nintendo sin dal 1989 e direttore artistico di opere del calibro di Star Fox, F-Zero e The Legend of Zelda. Nel 2021, Takaya ha lasciato Nintendo dandosi all’insegnamento e, contemporaneamente, ideando un manga intitolato Omega 6.
OMEGA 6 The Triangle Stars, come è facilmente intuibile, è la trasposizione in chiave videoludica del manga dello stesso autore. Non sorprende, quindi, data l’origine del gioco, il focus sulla narrazione e sui personaggi, entrambi elementi di spicco dell’intera esperienza. Ma procediamo con ordine. Siamo in un futuro lontano e l’umanità ha quasi scoperto la vita eterna… visto che la longevità media, per i più fortunati (o meglio, per coloro che possono permetterselo), è decisamente elevata e il tutto grazie a sorprendenti upgrade tecnologici.
Questo garantisce all’umanità un prospero e lungo periodo di pace e tranquillità che viene però bruscamente interrotto dalla comparsa di un buco nero all’interno del nostro sistema solare. Tale buco inizia a vomitare una quantità di alieni spropositata. Un numero così elevato che il pianeta Terra semplicemente non riesce a contenere. Esatto, c’è un sovraffollamento migratorio che costringe gli scienziati, tra cui il Dr. Viktor, a escogitare una soluzione.
Quale, ti starai chiedendo… ebbene, si decide di dare vita a due androidi (Thunder e Kyla) e di spararli nello spazio alla guida di una navicella con lo scopo di visitare altri pianeti alla ricerca di una nuova casa per l’umanità. Come avrai sicuramente intuito, noi vestiremo i panni proprio dei due androidi, ritrovandoci a vivere un’avventura interstellare dal buon mix stilistico (umorismo, dramma, azione, ecc.).
L’umorismo, neanche a dirlo, è quello che spicca maggiormente grazie anche a personaggi ben scritti e, soprattutto, vari. Nel corso dell’esperienza, infatti, avremo modo di conoscere innumerevoli alieni e difficilmente incontrerai dei “cloni” (neanche caratterialmente parlando). Sì, c’è qualche cliché e, data anche la mole di personaggi presenti con cui poter interagire, non tutti riescono a conquistare per profondità e/o mole di dialogo, eppure il risultato complessivo appaga e regala una varietà più che sufficiente e credibile.
Ovviamente, a spiccare è il cast principale, soprattutto di comprimari quali Flavo e Prop, ma di cui non approfondiamo oltre onde evitare di rovinare sorprese. Basti sapere che la trama di OMEGA 6 The Triangle Stars funziona, grazie a un buon ritmo narrativo che viene però legato a doppio filo alla nostra bravura ludica (qui intesa essenzialmente sia come intuito che come fortuna) messa alla prova da diverse esperienze che andremo a breve ad analizzare nel dettaglio.
L’incipit ci vede 400 anni dopo che l’Omega 6 (questo il nome della navicella con a bordo Thunder e Kyle) e alle prese con un opuscolo particolare. Questi parla di un vero e proprio tesoro da scovare all’interno di un pianeta (tale Impostar). Tesoro che, ovviamente, diventa essenziale nell’ottica di dover trasferire un’intera razza su un altro pianeta. Ed ecco quindi che alla missione di base si aggiunge questa inedita caccia al tesoro che farà da traino per un’epopea difficile da prevedere e gradevole da svelare.
Un’avventura narrativa interattiva
OMEGA 6 The Triangle Stars è prima di tutto un’avventura narrativa dove a lunghe fasi di lettura (attività principale del titolo è proprio la lettura) si alternano fasi esplorative in stile avventura grafica old school (come già visto in titoli come Stories from Sol: The Gun-Dog, di cui puoi recuperare la nostra recensione) e anche momenti di veri e propri combattimenti. Senza parlare della presenza di attività secondarie (principalmente per far soldi) e missioni secondarie atte ad approfondire le vicende e la lore del mondo di gioco.
Partiamo quindi dagli elementi principali. Il lato da visual novel è molto semplice e punta essenzialmente a farci esaurire ogni opzione di dialogo possibile per poi spingerci a intuire cos’altro fare per far progredire l’avventura. Ecco quindi che visual novel e avventura grafica si fondono con la seconda che rende più interattiva la prima.
E per interazione intendiamo una serie di comandi scritti a schermo (che mutano al mutare della situazione) e che possiamo liberamente selezionare per interagire in vari modi differenti con personaggi e/o oggetti presenti a schermo. Sempre ai suddetti tasti, è adibita l’opzione per spostarsi da una zona all’altra. Inutile dire che le opzioni sono quelle classica come “parla”, “raccogli”, “muovi”, ecc.
Per procedere nella storia è quindi necessario intuire le giuste opzioni da effettuare coi giusti luoghi e/o persone. Purtroppo, come in passato, anche oggi può capitare di perdere qualche indizio o di non intuire da subito cosa fare per procedere oltre. E questo va a tradursi in una serie di tentativi randomici con l’aggiunta di backtracking che potrebbe portare alla frustrazione.
Frustrazione che si ritrova anche nel sistema di combattimento che, purtroppo, nonostante qualche buona idea, si appoggia fin troppo su un modello a “fortuna”, penalizzandoci senza motivi concreti e portandoci a rifare interi scontri finché la fortuna non ci sorride. Parliamo, infatti, di un sistema simil morra cinese (fortemente ripetitivo) fuso a un gioco “di carte”, dove ogni vittoria arreca danno allo sconfitto.
I nostri due protagonisti sono “esperti” in determinate mosse (Kyle con il sasso e Thunder con la carta) e quindi a seconda di chi utilizziamo potremo vedere parte del “banco mosse” avversario. Ad esempio, Kyle può vedere quanti sassi ha in mano il nemico, SE li ha e l’eventuale ordine cronologico del loro utilizzo. Ciò significa che in base a ciò che sbirciamo, possiamo intavolare un piano d’attacco.
Piano d’attacco che sarà comunque cieco in alcuni punti, portandoci ad affidarci prevalentemente alla fortuna. Per ovviare a ciò, intervengono alcuni oggetti che possono dare boost ai nostri danni o svelare ulteriormente le tipologie di mosse previste dal nemico. Si tratta di particolari frutti che potremo far nascere se avremo la giusta cura (e pazienza) del nostro stravagante bonsai (presente sulla nave Omega 6, fulcro delle nostre operaizoni).
A completare l’aspetto ludico di OMEGA 6 The Triangle Stars parliamo dei personaggi. Come già anticipato, questi sono molti e ognuno di loro è dotato di una sorta di scheda informativa. Alcuni alieni saranno anche artefici di missioni secondarie e opzionali (che noi suggeriamo di scovare e completare, riuscendo a donare tempo extra di gioco in modo non gratuito né noioso) mentre altri saranno veri e propri criminali da catturare (con tanto di premi in denaro in caso di buona riuscita).
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, OMEGA 6 The Triangle Stars sceglie uno stile retrò pixelloso inizialmente anonimo ma che riesce a guadagnare una buona identità soprattutto grazie alle innumerevoli tipologie di alieni che andremo a intercettare nella nostra avventura fantascientifica. A un’ottima varietà estetica dei personaggi, si aggiunge una buona resa delle location, discretamente varie seppur non sempre ispirate o ben dettagliate.
Le sonorità, fortemente nostalgiche, sono in linea con l’atmosfera proposta oltre a essere molto orecchiabili e accattivanti. Un vero e proprio omaggio al passato che difficilmente diventa ridondante. Da segnalare, invece, la totale assenza dei sottotitoli in lingua italiana. Elemento da tenere in considerazione vista la mole di testo che bisognerà leggere.