Sicuramente la premessa con la quale si presenta Omen of Sorrow, riesce a canalizzare verso di sé l’interesse soprattutto degli appassionati del genere: un picchiaduro nel quale i combattenti sono ispirati ai classici film o racconti horror. Da licantropi a Frankenstein, da dr. Jekyll e mr. Hyde a Quasimodo, passando per il conte Dracula e un gargoyle; sicuramente la varietà dei protagonisti accompagna questo titolo.
Anche lo scrivente è stato attratto principalmente da questa caratteristica di Omen of Sorrow, ma purtroppo anche se il gioco cerca di portare (riuscendoci) qualche meccanica interessante nel genere, il lavoro viene un po’ smorzato dai pochi personaggi selezionabili e anche dalla scarsa varietà di modalità presenti. Comunque andiamo a vedere come si è comportato all’atto pratico questo picchiaduro.
Omen of Sorrow: personaggi e ambientazione
Come accennato a inizio articolo, il gioco di AOne Games ha puntato la caratterizzazione dei suoi personaggi sui racconti horror, e da questo punto di vista ha fatto davvero centro. Ogni personaggio è ben caratterizzato, con il proprio stile di combattimento che rappresenta in pieno la propria realizzazione grafica. Il problema che riguarda i combattenti è solamente il loro scarso numero presente nel gioco, difatti sono solamente 12. A oggi non è ancora chiaro se lo sviluppatore ha intenzione o meno di implementare questo numero in un prossimo futuro, ma nel frattempo concentriamoci su quelli già disponibili.
- Gabriel: un cavaliere bastardo scudiero di Zafkiel, umano con dei poteri sovrannaturali che ha giurato di eliminare tutte le creature malvage dalla sua terra. In combattimento presenta una buona mobilità e diversi attacchi proiettile per tenere a distanza il nemico;
- Zafkiel: un angelo caduto che può contare su attacchi velocissimi e l’evocazione di spade di luce per difendersi e attaccare;
- Caleb: la rappresentazione del classico lupo mannaro che punta il suo stile di combattimento sulla rapidità e ferocia;
- Vladislav III: personaggio fortemente ispirato al conte Dracula, dotato di rapidi attacchi e proiettili che lo trasportano direttamente sull’avversario. Inoltre può ottenere bonus mordendo il nemico;
- Dr. Hyde: un mix tra il dottor Jekyll e mister Hyde che in qualche modo è rimasto bloccato tra le due fasi. Grazie alla sua imponente stazza è un ottimo grappler ma dotato anche di proiettili usando le sue boccette alchemiche. le quali possono conferirgli bonus o depotenziare gli avversari;
- Radegonda: a metà via tra un gargoyle e una succube, questo personaggio eccelle nel combattimento aereo e può muoversi rapidamente nello stage;
- Imhotep: un re egiziano caduto e mummificato che può contare sulla particolarità di dividere il suo corpo in modo da colpire più distante o evitare gli attacchi nemici. Inoltre può evocare servitori e fargli attaccare l’avversario;
- Quasimodo: Ispirato al Gobbo di Notre-dame, è un personaggio incredibilmente mobile che può aggrapparsi e muoversi sul palco usando corde e ganci. Ricorda nello stile di combattimento Voldo di Soul Calibur;
- Adam: sostanzialmente Frankenstein, un possente grappler che aggiunge ai suoi attacchi e prese l’elettricità.
- Arctorious: il famoso cavaliere senza testa che combatte armato di spadone e usando differenti posizioni, ognuna delle quali gli consentirà di utilizzare diversi attacchi;
- Erzasebet Bathory: una vampira con uno stile di combattimento molto elegante e che può sfruttare diversi attacchi col sangue, persino evocare un drago composto dello stesso;
- Thalessa: un demone che può utilizzare la magia oscura per difendersi e attaccare con proiettili il proprio avversario.
I combattenti sono sicuramente uno dei punti di forza di Omen of Sorrow e ogni giocatore riuscirà sicuramente a trovare quello che più si adatta al suo stile di gioco. Anche graficamente, fatta eccezione per qualcuno, risultano ben caratterizzati, anche nelle animazioni degli attacchi.
Ambientazione
I diversi stage che accompagneranno i nostri scontri, sono bene ispirati alla tematica horror, ma caratterizzati in modo mediocre con pochissimi elementi in movimento e dettagli, e questo risulta essere un peccato perché diversamente, avrebbero aiutato ad aumentare il livello di atmosfera di Omen of Sorrow. Ogni personaggio comunque avrà il suo stage ispirato alla propria storia, come ad esempio il livello del campanile di Quasimodo.
Ad alzare comunque il livello degli stage, anche se non a livello grafico, ci pensa il grande comparto sonoro, composto da diverse musiche molto ispirate e sempre a tema. Probabilmente un altro punto di forza di Omen of Sorrow.
Meccaniche e modalità
A livello di combattimento base, Omen of Sorrow non si discosta molto dai classici picchiaduro, ricordando vagamente Killer Instinct e non solo per la presenza di un lupo mannaro. Personaggi 3D si sfideranno in combattimenti bidimensionali; le mosse a disposizione dei vari combattenti verranno eseguite con le classiche mezze lune e derivati alla Street Fighter, e il tempo di risposta è eccellente, particolare molto importante per i picchiaduro. Esisterà la classica parata, non assegnata a un tasto specifico ma al semplice tenere premuto indietro rispetto la direzione dell’attacco, ovviamente con la variante bassa.
Inoltre avremo 2 barre speciali da riempire durante il combattimento: la prima sarà la classica barra che ci permetterà di usare gli attacchi EX, proprio come nel già nominato picchiaduro Capcom, la quale avrà due livelli e ovviamente l’attacco risulterà più potente se saranno riempite entrambe, mentre la seconda è una bella meccanica introdotta da Omen of Sorrow, la barra fortuna/destino.
Meccanica fortuna/destino
Questa è la meccanica più interessante del titolo. A seconda del nostro stile di combattimento, la barra si riempirà verso uno dei due lati; se giocheremo in maniera offensiva, scaricando attacchi a raffica sul nostro avversario, andremo a riempire il lato fortuna, al contrario invece, giocando in maniera difensiva, remissiva o subendo parecchi attacchi, andremo a riempire il lato destino e saremo a rischio di subire lo stato “condannato”.
Il lato fortuna premierà il nostro coraggio durante lo scontro e andrà ad aumentare sia la velocità di rigenerazione della nostra salute, il modificatore dei danni e degli attacchi, dandoci accesso anche a particolari mosse potentissime. Riempiendo invece il lato destino, al primo attacco che subiremo otterremo lo stato di condannato, un malus della durata di pochi secondi, ma durante il quale perderemo l’accesso a mosse speciali, prese e alcuni attacchi, per non parlare del fatto che quasi tutti i colpi nemici saranno in grado di rompere la nostra guardia.
Questa meccanica risulta davvero intrigante e capiterà più volte che, durante i match più combattuti, andremo avanti con lunghi scambi di colpi senza riuscire ad abbassare la barra della vita avversaria.
Omen of Sorrow propone le classiche modalità presenti in nel 99% dei picchiaduro:
- Arcade: affronteremo una serie di combattimenti col personaggio selezionato;
- Survival: una serie di combattimenti senza sosta dove la partita terminerà alla prima sconfitta;
- Addestramento: qui potremo provare tutti i personaggi e fare pratica con le mosse di ognuno;
- VS: combattimento contro un altro giocatore in locale o contro l’IA;
- Online: qui potremo scegliere se fare una partita veloce oppure una classificata.
Purtroppo i tempi di attesa per trovare una match online, anche in partita rapida, sono molto lunghi; speriamo sia solo dovuto al fatto che il titolo è arrivato su Xbox One da poco tempo.
Tecnicamente parlando
Omen of Sorrow graficamente si presenta a metà: se da una parte abbiamo una buona realizzazione dei personaggi e delle animazioni dei loro attacchi, dall’altra abbiamo degli sfondi che, anche se ispirati sono realizzati in maniera mediocre, con pochi dettagli ed elementi in azione. Anche i menù del gioco sono realizzati in maniera molto basica.
Il comparto sonoro, per quanto riguarda le musiche, merita davvero un elogio. Una buona selezione di brani molto evocativi e adatti allo scontro accompagneranno le nostre battaglie a tema horror. Purtroppo non si può dire lo stesso per alcuni effetti sonori fuori luogo. In particolare, ogni volta che eseguiremo un contrattacco, una voce femminile lo sottolineerà pronunciando la parola “counter” con tono amorfo, ma non è tutto: negli scontri più serrati avverranno un numero spropositato di contrattacchi, ognuno sottolineato da questo suono che dopo un po’ inizia anche a infastidire.
I comandi risultano semplici e rispondono in modo immediato, anche se le mosse a disposizione dei vari combattenti non sono molte. Durante le mie ore trascorse in combattimenti horror su Omen of Sorrow non ho riscontrato nessun bug da segnalare.