One More Gate: A Wakfu Legend è l’ultimo titolo pubblicato dallo studio Ankama. Le avventure che affronterai si svolgeranno all’interno del mondo di Wakfu, già noto ai fan dei lavori prodotti dallo studio francese e, come pubblicizzato dallo stesso studio, ogni gioco da loro prodotto è unico a livello di storyline ma, se non è il tuo primo rodeo in un titolo Ankama, troverai svariati riferimenti agli altri titoli della casa.
Il primo tuffo!
La prima volta che entri in un portale, subito all’inizio del gioco, non sai cosa sarà lì ad aspettarti. Eccoti quindi mettere piede nelle praterie limitrofe al villaggio nel quale sei “precipitato” una volta fuoriuscito dal portale. Non sai come e non sai perché, sai solo che devi andare avanti. Chiaramente la tua prima esplorazione avrà vita breve e servirà esclusivamente da tutorial per permetterti di prendere confidenza con le meccaniche di gioco basilari di One More Gate.
Una volta che sarai tornato al punto di partenza ti verrà spiegata la missione che dovrai intraprendere e, avanzando, ti verranno spiegate un sacco di altre nozioni che ti torneranno utili man mano che il gioco si farà duro.
Esplorando terre sconosciute
Mano a mano che entrerai all’interno dei portali verrai sempre rispedito negli stessi territori ma, ogni volta, sarà come se fosse la prima. La mappa, divisa in tante piccole microaree, con punti d’interesse, scrigni e incontri con nemici pucciosi e coloratissimi, sarà generata proceduralmente ogni volta, garantendo quindi variazioni a ogni viaggio.
Il sistema di controllo di Oropo all’interno delle microaree di One More Gate: A Wakfu Legend sarà limitato alla gestione del tasto sinistro del mouse, con il quale potrai spostarti lungo la schermata di gioco, interagire con gli elementi a schermo, se disponibili, quali scrigni e casse da distruggere per recuperare monete. L’obiettivo quindi è entrare in una zona e avanzare verso l’altra, affrontando o recuperando ciò che sta nel mezzo.
Colpisci duro Oropo!
Il sistema di combattimento di One More Gate: A Wakfu Legend è legato a un interessantissimo, molto versatile e ben curato, sistema di carte. Questa meccanica da deckbuilder, legata all’anima roguelike di One More Gate, renderà non solo ogni esplorazione differente ma anche ogni combattimento. Dal piccolo ragnetto ai nemici più grossi, l’elemento distintivo di ogni combattimento sarà la casualità delle carte pescate dal tuo deck, che avrai modo di ampliare e migliorare durante i vari e frequenti rientri alla base.
Le carte a disposizione di Oropo saranno di svariati tipi ma possiamo elencarle rapidamente in carte di attacco, difesa, supporto e carte divine, e saranno quest’ultime in particolare a rendere ogni combattimento ricco di sorprese.
Ora tocca a me!
I combattimenti si svolgeranno seguendo una turnazione molto semplice ed elementare, si attacca da sinistra a destra, prima Oropo e poi i mostri, dal più vicino al nostro eroe, fino a quello più lontano. Il nostro eroe potrà eseguire vari attacchi, fino a riempire la barra Wakfu in alto al centro dello schermo, i nemici invece avranno a disposizione sostanzialmente un attacco a testa. La barra Wakfu sarà anche indice di quante carte potremo giocare, in base al prezzo di utilizzo di ognuna, da un minimo di tre slot fino a un massimo di sei.
Al riempimento dei sei slot di carte utilizzate, in un unico turno, Oropo eseguirà un potente attacco speciale che però resetterà nuovamente la barra Wakfu riportando le azioni consentite a tre e via discorrendo, fino alla fine del combattimento.
One More Gate… poi smetto!
Come già detto i nostri rientri alla base saranno frequenti e non volontari, il più delle volte arrivare alla fine delle varie zone sarà complicato e richiederà vari tentativi. Ogni volta che cadremo sotto i colpi nemici torneremo alle porte del villaggio e potremo andare dagli abitanti a migliorare e potenziare i nostri equipaggiamenti e le nostre carte, fino a creare il deck definitivo, con combo micidiali che si collegano perfettamente l’una all’altra.
La casualità nella generazione delle mappe, i vari potenziamenti e le quest disponibili all’interno della bacheca di caccia, tanto cara ai fan di Final Fantasy (come il sottoscritto), aiuteranno non poco a rendere ancora più ricche ed entusiasmanti le esplorazioni.
Ma quanta pucciosità in un mostro solo!
A livello grafico One More Gate si presenta benissimo, disegnato egregiamente, con personaggi carini e carismatici, nemici teneri e contemporaneamente minacciosi. Lo studio Ankama ha fatto un ottimo lavoro nella caratterizzazione dei vari personaggi, peccato che Oropo sia, e sarà, un personaggio di poche parole. Le nostre scampagnate, in ambienti disegnati e variopinti, saranno accompagnate da una colonna sonora non invasiva ma neanche troppo memorabile, adatta al suo lavoro, certo, ma non ce la sentiamo di gridare al capovaloro.
L’affermazione “One More Gate… poi smetto!” calza veramente a pennello, dato che non ci si stancherà molto velocemente di percorrere le lande ricche di nemici da soggiogare e tesori da scoprire.