One More Island è un simulatore uscito il 16 maggio 2022 con, all’interno, diverse difficoltà di gioco che lo fanno sembrare sempre costantemente diverso. Effettivamente possiede anche la funzione di generazione dinamica della mappa, ma di questo ne parlerò tra qualche paragrafo. Il titolo è stato sviluppato da Berg Games e messo in commercio su Steam grazie a Freedom Games al costo di €17,99. Ovviamente parliamo di un gioco single player e non ha bisogno, in alcun modo, della componente multiplayer proprio per il motivo citato poc’anzi.
Ciò che salta subito all’occhio è la grafica, molto colorata e ben incentrata nell’essere un simulatore di costruzioni, almeno questo è quanto viene descritto sulla pagina di Steam. In realtà ti mostra un mondo tutto nuovo, nato da zero dal tuo ingegno creativo da governatore. Potrai fare affidamento anche sulla lingua italiana e di un tutorial che ti segue passo passo ogni qual volta che inizierai una partita, seppur quest’ultimo non sia sempre chiarissimo. Ovviamente potrai saltare la guida una volta presa abbastanza pratica.
Sei pronto a soddisfare le aspettative della boriosa Regina?
One More Island ti farà impazzire
Non letteralmente, tranquillo; la storia di One More Island è molto semplice e non è così tanto importante ai fini del gioco stesso. Sei il nuovo governatore di questa colonia e il tuo compito è quella di governare al meglio delle tue possibilità. Anzi, possiamo ben dire che dovrai dare anche più del tuo possibile, facendo funzionare tutto alla perfezione. Comincerai da zero, dalla prima costruzione per poi espanderti e creare ciò che la Regina si aspetterebbe da un tipo come te. Esatto, hai letto bene.
E non si tratta di un’offesa, almeno non direttamente; la Regina è una persona molto altezzosa, tanto da considerare gli altri delle nullità. Non si aspetta niente da nessuno, se non continui fallimenti; dovrai stupirla, altrimenti continuerà a mantenere un tono fin troppo simpatico per una persona masochista fin nel midollo. Il personaggio, che piaccia o meno (e io l’ho adorato), è stato creato alla perfezione e sotto certi aspetti fa sorridere. Ad ogni modo, questa è la trama principale di One More Island; il modo di giocare, però, cambia ad ogni partita grazie al generatore casuale della mappa. Ho provato a vedere se effettivamente viene dato quanto promesso e confermo la dinamicità del gioco, sebbene abbia beccato due volte la stessa mappa consecutivamente.
A dar man forte a questa longevità, perché è di questo che si tratta alla fin fine, ci sono due fattori di scelta da parte dell’utente. Prima di lanciare la mappa, infatti, viene chiesto il livello della difficoltà e il relativo governatore. Ogni singola scelta tra queste due parti comporta una modifica di ciò che affronterai, tra catastrofi ambientali o statistiche bilanciate in altro modo. Potresti pensare di rallentare la ricerca scientifica per avere una maggior manodopera, per esempio, e avere costantemente delle sfide da affrontare.
Una longevità mai vista prima
One More Island è praticamente infinito con queste meccaniche e non vedevo una situazione del genere da tanto tempo; capiamoci, ogni simulatore ha una vita molto lunga per svariate ragioni, ma in questo caso ci sono state scelte molto azzeccate. Ma come ogni cosa positiva, ovviamente, esiste la controparte negativa e One More Island non è privo di difetti. Il tutorial, per esempio, presenta qualche piccolo problema tecnico. Essendo una guida, che inizialmente consiglio di eseguire completamente, dovrebbe essere chiara e concisa. In realtà ho trovato alcune parti dispersive, dove non riuscivo a capire le metriche necessarie per creare le varie zone.
Ogni costruzione all’interno di One More Island devono rispettare alcuni requisiti e ci sono state delle volte in cui nel tutorial chiedeva delle determinate misure, mentre all’atto pratico ne chiedeva altre. Soffro di discalculia, perciò non nego che potrebbe aver influenzato un po’ la mia confusione, e proprio per questo è stato molto disturbante. Dalla seconda run in poi, però, tutto è filato liscio come l’olio sapendo già dove mettere le mani. Proprio per questo è fortemente consigliabile eseguire tutti gli step richiesti dalla guida durante le prime partite.
Una cosa comune che non cambierà mai è l’inizio un po’ frenetico, per quanto lento a livello decisionale possa sembrare; devi decidere dove mettere la fornace, il molo, la zona dove poter tagliare la legna e così via. Non sei abbastanza veloce? Ti arriverà una piccola notifica dal giullare di corte (a capo del tutorial, a quanto pare) che ti ricorderà dell’importanza delle zone da costruire e dei lavoratori fermi ad aspettare di poter adempiere al loro ruolo.
Una colonia che parte da zero
Oltre alle varie aree da tirar su, dalle fondamenta in poi, dovrai decidere l’assunzione di qualche lavoratore. Appena si metteranno all’opera, però, comincerai a sentire martelli e altri rumori leggermente molesti all’interno del padiglione auricolare, nel caso di cuffie isolanti. Per certi versi è stato quasi rilassante ascoltarli, come un ASMR dal vivo. Non appena lo zoom si faceva sempre più vicino per controllare che tutto andasse bene, ecco che i rumori si mescolavano ad altri suoni e il fastidio cominciava a farsi sentire.
I problemi riguardanti il tutorial, però, non sono finiti; un guaio abbastanza importante è stato quello della deselezione delle proprie scelte. Inizialmente mi è capitato di selezionare una zona sbagliata e non riuscivo a deselezionare la scelta, neppur andando a cliccare con il mouse altrove o selezionando altro nel menù di scelta. Non c’era scritto da nessuna parte il fatto che, per togliere di mezzo la selezione errata, dovessi premere il tasto ESC. L’ho capito facendo qualche prova individuale e questo vale per qualsiasi altra deselezione, anche solo per cambiare azione da effettuare. Non è questione di scomodità, perché è un tasto come un altro, ma è una mancata chiarezza che dovrebbe essere implementata.
Ho apprezzato molto il fatto che, sulla pagina ufficiale di Steam di One More Island, è presente costantemente una live dove viene mostrato il gioco nella sua interessa. Molto interessante il fatto che ogni giocatore ha un proprio modo di affrontare le partite; per quanto mi riguarda, ho notato molta frenesia all’inizio per poi calare e diventare non solo un gioco di simulazione e strategia, ma anche di pazienza e attesa. Alcune azioni, infatti, richiedono un po’ di tempo per essere compiute e questo vuol dire vedere il contatore dei giorni andare avanti inesorabilmente. Fortunatamente c’è la possibilità di aumentare la velocità del tempo.
Carenza di lavoratori senza un reale motivo
L’attesa di cui parlo è dovuta, magari, ad una serie di azioni messe in fila che, ovviamente, devono essere portate a termine dai lavoratori. Purtroppo, però, è successo abbastanza spesso di vedere molti di loro fermi o che non riuscivano a portare a compimento quanto veniva richiesto; è capitato più di una volta il caso di scomparsa della merce o la mancata consegna del cibo, tanto da veder morire il personale assunto all’interno della colonia. Non si tratta di strategia mal fatta, ma di una strana punizione data al giocatore. E questo è capitato già al livello facile con nessun modificatore scelto. Forse stiamo parlando di qualche bug? Molto probabile e non sarebbe il primo.
Ovviamente, One More Island è un gioco da provare con mouse e tastiera, non ha niente a che vedere con qualche controller o dispositivo esterno analogo. Al contrario di altri giochi recensiti dalla sottoscritta, comunque, One More Island non possiede una versione DEMO da provare; per poterci giocare su PC, quindi, devi rispettare i seguenti requisiti minimi:
- Sistema operativo: Windows 7+;
- Processore: Intel i5 o AMD-FX+;
- Memoria: 4 GB di RAM;
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 550 o superiore, AMD Radeon HD 5000;
- Memoria dedicata: 300 MB di spazio disponibile.