Ori and the Will of the Wisps, uno dei giochi indie più acclamati di questo 2020, è arrivato a sorpresa anche su Nintendo Switch. Il metroidvania di Moon Studios, finora disponibile solo su Xbox One e PC via Steam, è stato annunciato nel corso del Nintendo Direct Mini di oggi e sarà reso disponibile sul Nintendo eShop nelle prossime ore.
Inoltre, è aperto il preorder di una Collector’s Edition decisamente costosa, ma capace di soddisfare anche il più esigente dei collezionisti. Nella confezione, infatti, si troveranno le edizioni fisiche sia di Ori and the Will of the Wisps che di Ori and the Blind Forest, codici download per le colonne sonore di entrambi i titoli, la guida The Flora & Fauna of Ori, una spilla e un set di cartoline da collezione, il tutto racchiuso in un box che si illumina al buio.
Ori and the Will of the Wisps, l’atteso ritorno di un titolo poetico
Nonostante le recenti dichiarazioni di Microsoft, ora anche i possessori di Nintendo Switch potranno tuffarsi nell’emozionante esperienza di Ori and the Will of the Wisps. Dopo aver salvato la foresta in cui abitava, per lo spiritello Ori è ora il momento di guarire il gufo Ku, gravemente ferito a causa di un tentativo di volo non andato a buon fine.
Muovendosi in un mondo totalmente disegnato a mano, il giocatore dovrà prendere il controllo di Ori e padroneggiare un gameplay variegato e dinamico, fatto di salti, combattimenti impegnativi e la necessità di lasciarsi andare all’esplorazione di un ambiente vivo. Ad arricchire ulteriormente l’esperienza pensano la colonna sonora orchestrale composta da Gareth Coker e una trama che introduce nuovi compagni e avversari, approfondendo la storia di entrambi con lo scopo di veicolare emozioni forti.
Ori and the Will of the Wisps è l’ultimo risultato della collaborazione tra Microsoft e Nintendo che già aveva portato sull’ibrida della casa di Kyoto titoli come Cuphead e lo stesso Ori and the Blind Forest. Esperienze come queste confermano ancora una volta l’inutilità della console war, basandosi sull’assunto che stringere accordi commerciali vada a vantaggio sia dell’industria che dei milioni di nuovi giocatori che potranno lasciarsi coinvolgere da videogiochi di qualità indiscussa e rafforzare ulteriormente la propria passione per il medium.