Se sei un appassionato di viaggi interstellari sarai felice di scoprire questo titolo, Ostranauts.
Ostranauts, prodotto da Modern Wolf e sviluppato da Blue Bottle Games, è un dettagliato simulatore di vita all’interno di una nave spaziale, disponibile esclusivamente per PC, via Steam. Lo scopo del titolo è navigare nel sistema solare alla ricerca di relitti spaziali per creare una nave sempre più grande dove ospitare il proprio equipaggio.
L’universo in cui è ambientata l’avventura di Ostranauts è lo stesso di Neo Scavenger, un titolo improntato sulla sopravvivenza sviluppato sempre da Blu Bottle Games. L’obbiettivo degli sviluppatori è infatti quello di creare titoli strategici curati nel dettaglio, focalizzando l’attenzione sull’esplorazione, la profondità di gioco, la personalizzazione del personaggio e dell’equipaggiamento, portando il giocatore ad avere un senso di problem solving molto creativo.
Ostranauts effettivamente è tutto questo, forse un po’ meno sulla personalizzazione del protagonista, ma su questo ci concentreremo più in là.
Ostranauts, l’inizio di un’avventura interstellare
Per onore di cronaca è meglio precisare che noi di iCrewPlay abbiamo giocato alla versione beta-test, quindi è molto probabile che la versione completa di Ostronauts sia in parte o completamente diversa da quella che abbiamo provato. Detto questo iniziamo a descrivere l’avventura di gioco.
Abbiamo detto poco fa che in questo gioco è presente la personalizzazione del personaggio, quindi prima di cominciare l’avventura ci si può aspettare una schermata nella quale sia possibile caratterizzare il protagonista nell’aspetto e nelle abilità. Più o meno è così, ma Ostranauts si differenzia da altri titoli di questo genere.
Appena comincerai l’avventura di gioco, troverai il protagonista, con un look preimpostato, all’interno di un bagno di una stazione spaziale. La prima cosa che ti chiederà il titolo è quello di recarti di fronte lo specchio per poter decidere il nome e i tratti fisici del tuo protagonista. Qui, come ho già anticipato all’inizio di questa anteprima, non potrai decidere a tuo piacimento i tratti del personaggio, l’unica cosa che potrai fare è decidere il sesso e, fatto questo, hai soltanto la possibilità di randomizzare l’aspetto, cosa davvero di poco conto se si considera che in realtà il viso del protagonista non lo vedremo mai in game, fatta eccezione per l’immagine di profilo.
Una volta impostato l’aspetto del tuo personaggio, sei pronto per decidere il carattere e le abilità. Qui Ostranauts si differenzia molto dagli altri titoli, infatti non avrai una semplice schermata nella quale spuntare le caratteristiche che desideri, ma dovrai ripercorrere la storia del tuo personaggio. Il gioco ti pone delle situazioni di vita, lavorativa e non, all’interno di questo sistema solare. In base alle risposte che darai, il titolo comporrà automaticamente i tratti caratteriali e le skill. Addirittura se risponderai in un certo modo è probabile che il portafogli del protagonista aumenti, si parte sempre da un minimo di 90 dollari, più o meno, fino ad arrivare ad un totale di duemila e oltre. Una trovata davvero originale.
Nel caso dovessi avere dei punti abilità non sfruttati, perché magari avrai risposto in maniera generica a certe situazioni, potrai recarti da una specie di centro medico in cui avrai la possibilità di completare le caratteristiche rimaste. L’albero delle caratteristiche e delle abilità raccoglie innumerevoli voci, ad esempio forza, intelligenza, stomaco di ferro, carisma e molto altro.
Quando avrai deciso il tipo di protagonista da impersonare, potrai salpare con la tua personalissima navicella spaziale verso l’infinito e oltre.
Eccoti finalmente all’interno della tua piccola navetta e la prima cosa che Ostranauts ti chiederà di fare è imparare a pilotarla. Potrebbe sembrare un gioco da ragazzi, ma non è affatto così, voglio ricordare infatti che Blue Bottle Games concentra la sua attenzione sui dettagli e non scherza per niente. La prima cosa con cui fare i conti infatti è la fisica di gioco, hai presente la mancanza di attrito all’interno di un ambiente con assenza di atmosfera? Blue Bottle Games ha pensato anche a questo. Se provi a muovere la nave spaziale per poi lasciare i comandi, questa continuerà ad andare lungo la traiettoria stabilita, quindi per fermarla dovrai fare affidamento ai propulsori e rallentare l’accelerazione.
Per manovrarla si utilizzano i tasti WASD, quindi avanti, dietro, destra e sinistra, con i tasti Q ed E invece deciderai la rotazione della nave, anche in questo caso bisogna controbilanciarla al meglio, altrimenti ti ritroverai a girare a vuoto, sempre a causa dell’assenza di atmosfera, causando dei disastri all’interno della nave.
Una volta capito come pilotare la tua capsula spaziale è il momento di scegliere una destinazione. Purtroppo, almeno per quanto riguarda la versione da noi provata, si ha la possibilità di scegliere, tra le destinazioni, i relitti che si trovano ai confini del sistema solare e una sola stazione spaziale, nella quale è possibile fare rifornimento di cibo e attrezzature. Sia chiaro, anche nella versione beta si potrebbe andare in altre direzioni, ma a causa di vari bug è impossibile arrivarci. Nel gioco completo sarà possibile sicuramente allungare gli orizzonti per approdare su pianeti, come Venere o Giove, e asteroidi, sulle quali è molto probabile trovare altre stazioni spaziali che approfittano della loro orbita per rimanere stabili.
La cosa principale a cui dovrai fare attenzione, oltre alla salute del protagonista, è la condizione della nave, soprattutto l’energia residua. Nel caso questa dovesse esaurirsi è meglio che cominci a fare le tue ultime preghiere, non ci sarà molto che potrai fare, a meno che per puro caso non troverai, all’interno dell’inventario, una batteria di emergenza. Per poterle raccogliere, e quindi farti una bella scorta per stare sereno, bisognerà attraccare ai relitti che tanto agogni e cercare, all’interno di questa nave sperduta nello spazio, delle batterie con ancora una carica residua.
Se il caso lo richiede, hai la possibilità di risparmiare un po’ di energia spegnendo il termostato, ma rischiando di morire assiderato, o il sistema di areazione, ma in questo caso è meglio avere una bella scorta di maschere d’ossigeno. La soluzione migliore, anche se si risparmia davvero poca energia, è quella di spegnere le luci fissate al muro, certo rischi di rimanere al buio, a meno che tu non abbia una torcia con te, ma è l’alternativa migliore.
Prima di poter entrare dentro questi relitti, bisognerà imparare anche ad attraccare senza subire danni. Se infatti non starai attento ad agganciarti alla nave con cautela, correrai il rischio di ritrovarti una capsula completamente distrutta, pavimento compreso, e senza le attrezzature adatte non sarai in grado di ripararla, quindi, ancora una volta, game over. Proprio per evitare queste sgradevoli situazioni è consigliabile fare più salvataggi durante la run, anche se il titolo dispone di salvataggi automatici, non si sa mai.
Una volta agganciato alla nave è il momento di equipaggiare il casco e aprire il portellone esterno della nostra capsula. Anche in questo caso bisogna fare molta attenzione perché prima di aprire il portellone del relitto bisognerà chiudere quello della nostra nave, altrimenti si corre il rischio di depressurizzare la nostra cabina, andando quindi a sprecare molta più energia di quella necessaria. L’attenzione a questi dettagli è essenziale in Ostranauts, quindi per poter giocare al meglio questo titolo è essenziale immedesimarsi nell’astronauta perfetto.
Approdato sul relitto, arriva il momento di fare scorte. È possibile raccogliere i detriti della nave e disinstallare tutte le attrezzature, come ad esempio le preziose batterie, per poi installarle sulla propria con lo scopo di ingrandirla e trasformarla in una vera e propria stazione spaziale. Una volta sviluppata ulteriormente la propria capsula, le batterie semplici saranno inutili perché non hanno abbastanza potenza o energia per farla muovere. Per ovviare a questo problema sarà necessario costruire un reattore nucleare che darà energia illimitata alle tue batterie. Il reattore è indispensabile anche nel caso volessi trasportare un relitto … esatto, puoi fare anche questo.
Anche qui a parole sembra semplice ma non è affatto così. I reattori nucleari hanno bisogno di manutenzione e basta una piccola falla nel sistema per sovraccaricare il nocciolo e rischiare la sua esplosione.
Insomma, Ostranauts è un gioco complesso e davvero molto dettagliato, proprio per questo ci vorranno ore e ore di gioco per poter sviluppare una nave talmente grande da poter ospitare un intero equipaggio. Inoltre per poter reclutare persone disposte a condividere quei piccoli spazi insieme a te, sarà necessario relazionarsi con loro, aiutarli e farseli amici, altrimenti saranno sempre restii ad allearsi con uno sconosciuto.
Queste relazioni sono importanti non solo per aumentare il numero di astronauti, ma anche per salvaguardare la salute mentale del protagonista. Infatti se lui o lei rimane a lungo in completa solitudine inizierà a dare di matto, provate voi a rimanere soli in mezzo all’universo per più di un mese e rimanere sani di mente.
Descrivere tutti i dettagli di Ostranauts all’interno di un’anteprima è quasi impossibile, quindi se sei appassionato di sci-fi, anche se lo stile grafico non è di tuo gradimento, ti consiglio caldamente di acquistarlo, vedrai che ne vale la pena.
Comparto tecnico e audio
Ostranauts, per quanto riguarda il comparto tecnico, non eccelle sicuramente. La grafica di gioco infatti è talmente scarna che, per soddisfare i requisiti di sistema, basterà un PC con sistema operativo Windows 7; un processore Dual Core da 2 GHz; 4 GB di memoria RAM; una scheda video Intel HD 4600 e uno spazio di archiviazione di soli 500 MB, davvero poca roba.
Da come avete visto nelle immagini allegate in questa anteprima, la visuale di Ostranauts è fissa dall’alto, è per questo che non è importante personalizzare l’aspetto del protagonista, proprio perché vedremo sempre e solo la parte alta della sua testa e mai il suo viso. Per intenderci, il comparto grafico è talmente ridotto all’osso che non vedremo neanche l’ombra del personaggio o dei vari oggetti che compongono la nave. Inoltre non esistono impostazioni grafiche di alcun tipo, almeno nella versione che abbiamo provato, eccetto per la risoluzione.
Quando piloti la tua nave, inoltre, il comparto tecnico è ancora più ridotto. Talmente tanto ridotto che lo si potrebbe paragonare al famosissimo gioco della vecchia e storica Atari, Asteroids. Quello che vedrai infatti è semplicemente una freccia che si muove in questa schermata con dei puntini che simboleggiano i vari relitti, stazioni spaziali, pianeti e linee verdi che rappresentano fasce di asteroidi. Solitamente si descrive tale grafica come grafica vettoriale.
Per un gioco del genere però non c’è bisogno di avere chissà che immagini, infatti dopo pochi minuti ci si abitua molto facilmente, quindi a mio avviso il comparto tecnico di Ostranauts non fa testo e non inciderà affatto sul voto finale.
Quello che purtroppo inciderà tanto è l’assenza della lingua italiana, più che altro perché spesso ti potrai imbattere in termini tecnici che anch’io, che mastico abbastanza bene l’inglese, ho avuto difficoltà a comprendere.
Per quanto riguarda l’audio invece non c’è granché da dire, gli unici suoni che avrai il “piacere” di sentire saranno gli allarmi causati dai malfunzionamenti della nave, oppure causati da un relitto o un asteroide in rotta di collisione, fidati non sono suoni piacevoli. L’unico suono che avrai davvero il piacere di sentire sarà il profondo silenzio dello spazio, davvero molto rilassante.
Conclusioni
Devo ammettere che Ostranauts mi ha meravigliosamente sorpreso, è un titolo davvero originale e complesso e per me, che amo alla follia tutto ciò che riguarda l’universo e la sua complessità, è stato amore a prima vista. Inoltre la cura per i dettagli e le innumerevoli possibilità di risolvere i vari problemi che ti troverai di fronte rendono il gioco, a mio avviso ovviamente, un vero capolavoro.
L’unica cosa che mi piacerebbe aggiungessero all’interno della versione completa è la possibilità di controllare la traiettoria della nave anche al di fuori della cabina di pilotaggio. Questo perché una volta fatta la prima accelerazione non è più necessario rimanere davanti alla postazione di guida, proprio per il fatto che la nave continuerà a percorrere quella traiettoria senza la necessità di aumentare la potenza dei propulsori. È necessario però controllare lo spazio attorno alla capsula per evitare le probabili collisioni con corpi estranei.
Se questa fosse una recensione non scenderei sotto l’otto su dieci, sempre considerando l’assenza della lingua italiana, un aspetto davvero importante per un titolo del genere. Devo ammettere che non vedo l’ora di poter mettere mano alla versione completa di Ostranauts per poter iniziare ad esplorare l’universo fino ai suoi confini e cominciare a rimorchiare i relitti sperduti nel vuoto dell’universo.
Ostranauts sarà disponibile su Steam dal 10 settembre.