Out of Line si presenta come un gioco semplice, pur se ben curato nella grafica: un platform 2D disseminato di rompicapi dall’inizio alla fine. Ma questo è il primo errore che potremmo fare avvicinandoci al titolo, perché si tratta di qualcosa di molto più profondo che non una semplice corsa a ostacoli da sinistra verso destra.
Non si tratta del primo titolo di Nerd Monkeys, che qualche anno fa ha esordito con Detective Case and Clown Bot in: Murder in the Hotel Lisbon, ma sicuramente il passo in avanti è stato eccezionale. L’editor è Hatinh Interactive, che cura anche l’uscita di Tandem: A Tale of Shadows, di cui abbiamo curato l’anteprima qualche giorno fa e che promette di essere un altro titolo davvero interessante.
Armati di una lancia di luce, ci troveremo quindi a superare scenari sempre diversi e a risolvere puzzle con meccaniche mai noiose, incontrando sul percorso amici che ci aiuteranno in un cammino non semplicissimo. I cubi di memoria ci aiuteranno a ricordare, spingendoci sempre più avanti nella nostra corsa.
Out of Line, una storia che si sviluppa attorno a te
In Out of Line vestiamo i panni di San, un piccolo e buffo figuro che, simile a molti altri nella fabbrica lugubre dove risiede, sta tentando una vera propria fuga. Non solo grossi ingranaggi in movimento e ripetitività della vita, ma anche robot dall’aspetto a dir poco minaccioso tra i cui compiti pare esserci rendere miserabile la vita di tutti.
Il nostro viaggio durerà qualche ora e, in questo frangente, avremo la fortuna di poter incontrare preziosi alleati, il cui contributo sarà essenziale nella riuscita della nostra impresa. Di questo parla Out of Line: dell’importanza dell’amicizia, del dare e chiedere aiuto quando è necessario, del mandare un bacio da lontano perché non possiamo essere vicini e della disperazione che siamo autorizzati a sentire quando le cose non vanno come speravamo.
Non voglio dire altro sulla storia di questo piccolo omino con la cuffietta, perché per me ogni passo è stato un bellissimo momento da scoprire e vivere sul momento, ma sicuramente non si tratta solo di un platform. È una narrazione silenziosa, senza testo o dialoghi, ma non sono necessari perché, quando serve, sensazioni e sentimenti bucano lo stesso lo schermo.
Out of Line propone un gioco semplice ma divertente
Le meccaniche di gioco di Out of Line sono molto semplici e vengono spiegate proprio all’inizio del gioco. Non è un titolo che prevede scontri diretti, quindi tutte le nostre risorse saranno impegnate nel muovere San e nel lanciare o richiamare il nostro giavellotto con i tasti del mouse.
Trattandosi di un platform dove l’unico modo per avanzare è la risoluzione di puzzle, non sono previste una progressione del personaggio o la presenza di skill di qualsiasi tipo, starà a noi studiare l’ambiente che ci circonda e capire cosa fare per proseguire. A volte ho riscontrato qualche intoppo con i salti, ma in linea di massima i comandi rispondono molto bene e sono davvero precisi.
Confesso che in un paio di occasioni ho dovuto sfruttare una notte insonne per farmi venire in mente come passare un certo rompicapo, ma di base dopo una rapida occhiata all’ambiente circostante e qualche calcolo, i puzzle di Out of Line sono avvincenti ma non impossibili. Chiaramente le meccaniche si complicheranno con l’avanzare dei livelli, ma le opzioni a nostra disposizione non sono infinite e basterà prendersi il giusto tempo per pensare.
Out of Line, un lavoro fatto davvero a pennello
L’aspetto che colpisce subito è quello grafico, perché pur presentando ambientazioni relativamente semplici e sicuramente non una grafica per cui serve un hardware incredibile, Out of Line ci offre degli sfondi davvero notevoli. Si tratta di fondali dipinti a mano in maniera tale da catturare, anche durante le fasi del gioco.
Sfruttando più livelli ci troveremo a spostarci in tutti i sensi nello scenario, con l’erba che si agita in primo piano e forme sfocate e adombrate nel fondo. Fasci di luce, sbuffi di polvere, murales antichi e chi più ne ha più ne metta, la semplicità di Out of Line nasconde un’attenzione al dettaglio di grande valore.
Anche la musica è il perfetto accompagnamento della nostra avventura, cambiando in base alle fasi del gioco e passando da una melodia più tranquilla a un ritmo più concitato quando necessario. Molto curato anche l’aspetto degli effetti sonori, a ritmo con la grafica e adatto alle diverse situazioni, tra vapore, ingranaggi che girano e insetti più o meno amichevoli.
Il vero e proprio verso fatto dai robot di Out of Line non lascia dubbi sul loro grado di minaccia, dando alla loro comparsa un tocco ancora più spaventoso di quanto dovrebbe. Così come anche i suoni leggeri che ci accompagnano tra un’ambientazione e l’altra ci fanno rilassare, sottolineando che si tratta di una fase di pausa della nostra cosa.
Out of Line: breve ma intenso
Purtroppo Out of Line si finisce davvero in fretta, pur essendo un’esperienza davvero piacevole e con il giusto livello di difficoltà. Dicono che le cose belle sono quelle che durano meno, ma lo trovo un concetto opinabile, perché per quanto mi sia goduta ogni salto e ogni leva e ogni tentativo fallito, avrei voluto che la storia di San continuasse ancora.
La cura e la passione che sono state messe nella creazione di questo gioco traspaiono ogni volta che interagiamo con i nostri amici, quando riusciamo con loro a cambiare le sorti della storia e passare all’ostacolo successivo. Non siamo davanti ovviamente a un titolo pensato per conquistare tutti, ma è un’esperienza che vale la pena di provare, solo per osservare le interazioni tra i personaggi, che comunicano tutto senza mai parlare.
Out of Line è disponibile da oggi per PC (su Steam e GOG) e Nintendo Switch, mentre per averlo su PlayStation 4 e Xbox One dovremo aspettare ancora un po’ di tempo.