Il mondo videoludico è un ambiente davvero affascinante, dove si possono trovare non solo produzioni stellari di case videoludiche molto blasonate, ma anche delle perle confezionate da sviluppatori indipendenti, vogliosi di emergere e di raccontare delle storie, mettendo in risalto tutte le loro capacità e voglia di fare.
Le difficoltà che si incontrano durante lo sviluppo di un prodotto videoludico possono essere molteplici e davvero difficili da superare, anche se nella maggior parte dei casi basta rimboccarsi le maniche e lavorare sodo, con tanta volontà, cercando di portare a termine il proprio lavoro.
Purtroppo non sempre va tutto come previsto, proprio come accaduto nel 2013 per la piccola console su base Android, OUYA: aspettative troppo grandi e una campagna crowdfunding stellare hanno indubbiamente avuto un’influenza negativa sul progetto, portando nel dimenticatoio questa piccola parentesi durata appena un paio d’anni.
Una campagna promozionale stellare, un esordio raccapricciante: OUYA doveva essere l’innovazione che non è mai arrivata
Il progetto OUYA nacque nel lontano 2012, quando Julie Uhrman, amministratore delegato di Boxer8, presenta su Kickstarter una campagna crowdfunding per portare sul mercato quella che sarebbe stata la console che avrebbe rivoluzionato il gaming così come lo conosciamo oggi: l’obbiettivo prefissato era la raccolta di $1 milione.
La campagna di raccolta fondi fu una delle più sensazionali su Kickstarter, con tanto di menzione d’onore da parte del sito: quella della console OUYA fu la raccolta fondi più veloce ad aver mai raggiunto il milione il dollari, oltre che una delle più remunerative, toccando quota $9 milioni!
Con questa enorme cifra a disposizione non si doveva fare altro che rimboccarsi le maniche e darsi da fare per cercare di mantenere la parola data, portando un’aria di innovazione e sviluppo su base Android: la scalata inizia da qui.
Dopo un anno di sviluppo la console vede la luce: nel giugno 2013, OUYA viene messa finalmente sul mercato
A poco più di anno dalla più che vincente raccolta fondi, venne messa in vendita il 25 giugno 2013 la piccola OUYA. La console non gode di caratteristiche eccezionali, ne di titoli troppo esaltanti. Le specifiche tecniche sono le seguenti:
- CPU quad core 1.7 GHz ARM Cortex-A9 MPCore (architettura ARMv7-A)
- GPU Nvidia GeForce ULP @ 520 MHz (12.48 GFLOPS)
- 1 GB RAM DDR3 (condivisa tra CPU e GPU)
- Memoria flash interna da 8 GB
- Connessione HDMI alla TV, con supporto a video 1080p HD
- Wi-Fi 802.11 b/g/n
- Porta Ethernet
- Bluetooth LE 4.0
- Porta USB 2.0
La console è basata su un sistema Android Jelly Bean modificato: infatti quest’ultimo permetteva, a chiunque lo desiderasse, di apportare modifiche di ogni tipo, in modo semplice e libero, oltre che autorizzato.
All’interno della confezione si potrà trovare la console, un controller wirless con pile removibili e la classica manualistica.
Come fu facilmente prevedibile, la console fu un flop colossale: non solo le specifiche tecniche non avevano per nulla convinto, ma i giochi presenti sullo store all’interno della console erano davvero molto basilari e semplicistici, forse fin troppo: i giochi migliori erano dei cloni mal sviluppati di ben più importanti tripla A, come Call of Duty o Need for Speed ad esempio.
L’esperienza di gioco fu pessima per chiunque avesse acquistato la console. OUYA fu definita non solo un fallimento su tutta la linea, ma quasi una vera e propria truffa date le premesse fatte l’anno precedente. Le vendite furono imbarazzanti, tanto da creare problemi finanziari molto pesanti per Ouya Inc., che dovette vendere il software a Razer Inc., la quale a sua volta dovette interrompere la produzione della console soltanto nel luglio del 2015. I server che tenevano in piedi lo store della console e i giochi multiplayer, vennero ufficialmente spenti nel giugno 2019.
Una console fallimentare sotto ogni punto di vista: promesse non mantenute, aspettative non rispettate e una gran fiducia non ripagata. OUYA è stata probabilmente una delle più grosse scatole vuote dell’industria videoludica.