Sviluppato e pubblicato da inkle Ltd, Overboard!, il cui sottotitolo è “Get away with murder”, è una veloce, colorata e ridimensionata avventura grafica basata principalmente (ma non solo) sui dialoghi e dallo scopo ben preciso: nascondere il proprio crimine. Noi abbiamo vissuto più volte questo stravagante giallo su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione.
Overboard! – scusa amore ma ti odio
Estate 1935, siamo sulla SS Hook, una nave dov’è appena stato compiuto un omicidio a sangue freddo. Mancano otto ore all’arrivo della nave a New York. L’assassino ha quindi le ore contate. C’è solo un problema: l’assassino sei TU.
Overboard! parte con una premessa e un obiettivo che funziona, è innegabile. Il fatto di essere noi gli assassini capovolge il classico giallo e ci pone l’obiettivo di non farci scoprire. Questo significa padroneggiare bene le proprie idee e cercare di renderle quanto più credibili possibili.
In questo Overboard! funziona discretamente bene. Potremo infatti decidere di adoperare diversi approcci, dal sedurre alcuni testimoni al provare a fare altri omicidi. La nave, infatti, è piena zeppa di ospiti di vario genere. Tutti da conoscere. E il bello è lì, ogni personaggio ha qualcosa su cui possiamo fare appiglio. Un elemento da capovolgere a nostro favore, che può servirci come ancora di salvezza per evitare l’apparentemente inevitabile gabbio.
La stessa nave, la SS Hook, non è affatto male, con stanze di vario genere da esplorare liberamente attraverso una mappa 2D intuitiva e comoda. Una nave che può ospitare innumerevoli intrecci narrativi ma non contemporaneamente. Questo significa che, in base alle nostre decisioni, la storia cambierà.
E quando parliamo di decisioni, intendiamo qualsiasi decisione. Incluso il decidere in quale stanza accedere per prima. Ma procediamo con ordine, approfondendo l’identità della donna che impersoniamo: Mrs Villensey. trattasi di una bell’attrice, consapevole del proprio potere (la sensualità) che decide di far fuori il marito, gettandolo a mare.
Questo gesto però, inevitabilmente, ha delle conseguenze. Conseguenze che spetta a noi affrontare. E Overboard! è pieno di conseguenze tutte da scoprire. A conti fatti, possiamo affermare che la narrativa di Overboard combacia quasi completamente con il gameplay che, comunque, non va preso sottogamba.
Un ultimo appunto sulla narrativa: una run può durare anche meno di trenta minuti. La run perfetta, invece, è sensibilmente più lunga ma ciò non toglie che le otto ore (ludiche) a nostra disposizione, sono abbastanza poche nonostante la vastità di possibilità a nostra disposizione. E di run in run, la ripetitività emerge abbastanza facilmente.
Da segnalare poi il fatto che Overboard! non ha sottotitoli in italiano (ma sono presenti quelli in inglese). Nulla di complesso ma, considerando la mole dei testi, la rapidità di alcune scelte e il fatto che bisogna tenere a mente le nostre decisioni collegandole alle opzioni successive, la mancanza della lingua può risultare un ostacolo e allontanare diversi utenti italiani.
Overboard! – sono innocente fino a prova contraria
Overboard! è un’avventura testuale, interamente basata sulle nostre scelte, plasmandosi in numerosi percorsi differenti. Il tutto in una cornice temporale da tenere costantemente d’occhio. Il nostro scopo, ancora una volta, sarà risultare innocenti alla morte/scomparsa del nostro amato marito. Per farlo potremo utilizzare diversi percorsi e il bello di Overboard! è nel riuscire a costruire uno o più percorsi credibili, testarli e scoprirne i risultati.
Vincere Overboard! al primo colpo è particolarmente impossibile, questo perché si procede quasi alla cieca, non conoscendo i vari personaggi o la composizione della nave, né le sottotrame. Ecco quindi che saranno necessarie diverse run (in un percorso trial and error) per poter carpire quante più informazioni possibili mentre testiamo soluzioni e incassiamo conseguenze.
Il gioco, inoltre, ha un sistema di memorizzazione di scelte, con quelle fatte in precedenza che verranno “colorate”. In questo modo avremo sott’occhio i percorsi fatti e potremo decidere quanto ripercorrerli e dove invece cambiare strategia.
Oltre a parlare e ad azzardare varie opzioni di dialogo, potremo anche agire con alcuni oggetti. Questi possono essere raccolti, ceduti, gettati a mare… a seconda dell’oggetto e delle nostre intenzioni. Scegliere di spargere indizi, o nasconderli, o eliminarli. Sta a noi testare e scoprire che succede.
E a tal proposito, è bene dire che la routine dei personaggi, scandita dall’orario interno del gioco, rimane immutata di run in run. Sta a noi memorizzarla e capire quando e come intervenire. Scoprire come sfruttare un determinato personaggio, evento o oggetto, è cruciale per portarci all’agognata salvezza e alla realizzazione della “run perfetta”.
Grafica e sonoro
La grafica di Overboard!, un 2D colorato e vivace, non sorprende per la cura dei dettagli o per la grande varietà ma riesce a fornire un’identità al tutto e funziona. Funziona nella sua leggerezza, nel suo essere cartoonesco nonostante si parli di un crudele omicidio.
Inoltre, va evidenziato come il videogioco si difenda bene in entrambe le modalità della Nintendo Switch, spiccando di più in quella portatile, perfetta considerando la durata media di una singola run di Overboard!
Il sonoro non è male, spicca un po’ meno, peccando in originalità ma funziona e accompagna a dovere i singoli momenti di gioco senza mai risultare fastidioso.