In Pacify, vestiamo i panni di un impiegato della PAH Inc., che sta per Paranormal Activity Helpers Incorporated, azienda che è stata ingaggiata da un’agente immobiliare che vuole assicurarsi che l’edificio che sarà protagonista del gioco sia sicuro. Il gioco è fruibile sia in modalità giocatore singolo che in modalità Multigiocatore con un massimo di tre giocatori. L’inizio del gioco vede il protagonista addentrarsi nel giardino dell’edificio, di fronte alla porta principale. Questa è chiusa a chiave, e il giocatore deve cercare un altro modo per introdursi nella casa. Perlustrando il cortile, si trova un pozzetto che porta nel seminterrato, ed è qui che inizia l’avventura vera e propria. Aggirandosi nello scantinato, si scopre una scala che porta al piano superiore. L’intero edificio è pieno di porte che conducono in altre stanze, ma tutte queste risultano sbarrate. Inizialmente, il giocatore risulta spaesato, non sa bene cosa fare. Poi, ecco il primo indizio: una chiave, appoggiata su un tavolo, con di fianco un foglio con scritti sopra degli appunti: questi, comunicano che all’interno della casa vive lo spirito di una bambina, e che per stare al sicuro, la persona che ha scritto ha chiuso tutte le porte a chiave, lasciando in ogni stanza la chiave che da l’accesso ad un’altra area.
Comincia dunque il viaggio del giocatore alla ricerca di queste chiavi. Nel corso dell’esplorazione, all’interno delle vare aree, si trovano altri messaggi scritti su dei fogli, i quali raccontano cosa effettivamente successe alla casa infestata: i proprietari di una vecchia agenzia di onoranze funebri sfruttavano lo strano potere di una bambina per permettere ai propri clienti di dare un ultimo saluto ai propri cari. Questo andò avanti per diverso tempo, fino a quando la cosa non degenerò completamente, avendo risvolti negativi tutti da scoprire. Sui fogli, c’è scritto anche come sconfiggere l’entità malvagia (che altro non è che lo spirito posseduto della bambina), e qual è il trucco per calmarla nel caso essa ci attacchi. Non vogliamo spoilerarvi quale sarà il metodo, basti sapere che il gioco si basa sulla ricerca di alcuni oggetti all’interno dell’edificio.
La piccola posseduta sarà l’unico ostacolo alla ricerca, e si aggirerà all’interno della casa. Quando la si incontra, essa scatena la sua ira, ed è importante avere un determinato oggetto per calmarla. Tuttavia nel corso della nostra esperienza, purtroppo, raramente essa è comparsa veramente all’improvviso, causando grossi spaventi, e troppo spesso siamo riusciti a scappare semplicemente girandoci dall’altra parte ed iniziando a correre all’impazzata attraverso le varie stanze. L’edificio è ben studiato, intrigante, e spesso da al giocatore la sensazione di essersi perso. Gli ambienti sono abbastanza variegati e ben disegnati, e questo contribuisce alla buona riuscita della creazione dell’atmosfera. Il gioco risulta interessante, cosi come l’obiettivo da perseguire. Tuttavia, a nostro avviso, alla lunga l’esperienza in singolo giocatore risulta ripetitiva.
Giocare in multiplayer con gli amici rende il gioco molto più divertente. Esistono due possibilità: giocare (in un massimo di quattro giocatori) in cooperativa oppure affrontare partite con una squadra da tre giocatori contro un avversario. Se vissuta con degli amici, con i quali si riesce a comunicare in diretta, l’esperienza multigiocatore risulta molto divertente, mentre, ovviamente, se si gioca in una lobby casuale con compagni che non si conoscono, ci si trova spesso nel mezzo di una situazione che vede gente correre a casaccio per tutto l’edificio senza una parvenza di senso o di collaborazione
Tecnicamente, purtroppo, Pacify non è un granché. A partire dalla grafica, la quale si presenta brutta da vedere e poco curata, passando alle animazioni dello spirito dal quale dobbiamo scappare, che a volte sfiorano addirittura il ridicolo. Il sonoro non è pessimo, ma in un gioco horror, nel quale l’atmosfera è fondamentale, occorre fare sicuramente meglio.
Gli sviluppatori, in Pacify, hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per fare bene in futuro. L’esperienza di gioco è interessante, e risulta tutto sommato positiva, ma con qualche difetto in meno Pacify poteva veramente puntare in alto.