La storia insegna, o almeno dovrebbe. Nel caso di Pangeon, tuttavia, non solo dalla storia (del videogioco, si intende) non sono stati tratti insegnamenti, ma sono addirittura stati compiuti altri errori.
Metto le mani avanti: Pangeon non è un gioco “brutto” e/o insufficiente, non è uno di quei titoli da evitare; questo Dungeon Crawler, sviluppato da Skripious, è un titolo “mediocre”, un prodotto che si rifà ai videogiochi più vecchi, ma che oltre a riproporne le stesse atmosfere (cosa positiva, sia chiaro), cade nell’errore di riproporre anche le stesse meccaniche ormai vetuste.
Dunque, ecco perché Pangeon non riuscirebbe a raggiungere la sufficienza anche se fosse uscito negli anni 90′:
Grafica e sonoro
Partiamo dagli unici due elementi di Pangeon che risultano sufficienti.
il Comparto Sonoro svolge il suo compito, riproponendo musiche in 8/16-bit.
Il Comparto Grafico, pur attestandosi su di un livello di “pulizia grafica” superiore a titoli usciti più di vent’anni fa, riesce a risultare anonimo in tutto: sia negli Sprite dei nemici che nella conformazione dei vari dungeon e dei loro livelli.
Forse all’inizio si potrà godere di una qualche sorta di “effetto nostalgia”, ma tolto quello, Pangeon ha ben poco da offrire sotto questo punto di vista.
La Trama c’è ma non si vede
Da buon Dungeon Crawler qual é, Pangeon non deve far altro che metterci nei panni di un randomico avventuriero impegnato ad affrontare ognuno dei labirintici livelli presenti nel titolo.
Il giocatore potrà selezionare il proprio eroe tra 4 diverse classi:
- Guerriero
- Ladro
- Mago
- Arciere
Mentre il Guerriero ed il Ladro saranno orientati al Corpo a Corpo, il Mago e l’Arciere prediligeranno le Armi a Distanza.
Le Caratteristiche del PG saranno le classiche:
- Salute
- Mana
- Forza
- Destrezza
- Fortuna
N.B. non è chiaro se i danni inflitti dalle magie vengono calcolati dal parametro del Mana (che indica comunque la quantità di energia magica disponibile per lanciare gli incantesimi) o da quello della Destrezza.
Scopo dell’avventura sarà discendere i vari livelli del dungeon per affrontare la confraternita oscura che vi dimora, denominata per l’appunto Pangeon.
Ma è proprio qui che iniziano i problemi…
Meccaniche di gioco e responsività dei comandi – ecco i punti deboli di Pangeon
Le meccaniche di gioco tipiche del Dungeon Crawler sono pienamente rispettate da Pangeon, forse anche troppo!
Dopo appena pochi minuti possiamo subito notare il più grande difetto di questo titolo: il sistema di puntamento dei nemici è atroce!
Senza fare troppi giri di parole, in Pangeon “gli attacchi fisici vanno a segno solo 1/3 delle volte”.
Non solo, il comando della parata risulta essere pressoché inutile, dal momento che non esiste un vero e proprio “timing” per l’attacco dei nemici, ed è dunque una sfida alla sorte tentare di effettuare un qualsiasi tipo di movimento difensivo.
Il problema è in parte risolto dalle armi a distanza, che risultano essere di gran lunga più precise, cosa che però non fa altro che enfatizzare la frustrazione provata dal giocatore nei combattimenti corpo a corpo.
Se inoltre consideriamo la mancanza totale di Checkpoint, che ci porta dunque a dover ricominciare l’intero livello dal principio in caso di morte, vediamo come Pangeon si diverta a mettere a dura prova la pazienza dei giocatori.
Ora, riprendendo un attimo il discorso fatto all’inizio, ripeto quello che penso di questo titolo: “Pangeon non è un titolo completamente insufficiente e da cui stare alla larga, ma è semplicemente un Dungeon Crawler vecchio stampo, che ripropone in toto il livello dei prodotti cui prende ispirazione”
Tirando le somme, possiamo dire che il titolo è fin troppo fedele alle produzioni di quegli anni (90′), ed è riuscito a replicarne tutte le sensazioni, sia quelle Positive che quelle Negative.
Purtroppo la mediocrità di Pangeon non riesce a trovare posto nell’odierno mercato videoludico, così come, con molta probabilità, sarebbe caduto nel dimenticatoio anche una trentina di anni fa…