Ivanovich Games è un promettente studio che produce giochi in VR di stampo arcade. In linea con la tendenza di produrre titoli di questo genere come i precedenti Operation Warcade o Touring Karts, Ivanovich Games si è lanciata in un remake davvero molto ardito con il suo Pangman, tentando di ricalcare uno dei più memorabili arcade dei fine anni ‘80: il gioco Pang.
Cos’è Pang?
Nato nel ‘89 grazie a Capcom, Pang è un gioco arcade in 2D in cui uno o due giocatori in cooperazione cercano di distruggere palle colorate che rimbalzano in un ambiente bidimensionale chiuso.
Come funziona il gameplay? Grazie ad una pistola che spara arpioni bisognerà distruggere le palline. Queste palle colorate si potranno colpire sia con la punta dell’arpione sia con la corda e una volta distrutte si divideranno in due palline di dimensione più piccola, almeno finché non arrivano alla dimensione minima.
Il giocatore avrà a disposizione tre tentativi per ogni partita e perderà una vita quando una palla lo colpisce o quando termina il tempo a disposizione. Perdendo una vita bisognerà ricominciare il livello dall’inizio, ma per fortuna è possibile acquisirne altre con il raggiungimento di determinati punteggi e rompendo tutti i blocchi “frantumabili” di un livello.
Il gioco si snodava attraverso 17 aree geografiche diverse, ciascuna divisa in 3 livelli di gioco ad esclusione dell’area finale che ne prevedeva soltanto due.
Nel gioco sono disponibili diversi power-up e bonus: un orologio che ferma il tempo, una clessidra che rallenta la velocità dei palloni e dà un bonus di tempo, la protezione, la dinamite e la vita extra.
Come fossero dei power-up, sono presenti anche delle varianti all’arpione base, come il doppio arpione, l’arpione che rimane agganciato e la mitragliatrice. Nei vari livelli sono presenti anche frutti che aumentano il punteggio e diversi animaletti che ostacoleranno il protagonista.
In che modo Pangman è simile al suo antenato?
In che modo Pangman riprende un classico del passato e lo riporta in realtà virtuale? Riesce davvero a riprendere il sapore di Pang anche traducendolo in un’esperienza in prima persona? La risposta dipende strettamente da cosa ci si aspetta, ma possiamo dirlo: Pangman riesce decisamente a rievocare la nostalgia di quel grande classico, portandoci ad esplorare attraverso 140 livelli di modalità Storia una versione riadattata del titolo di Capcom; come se non bastasse potrai decidere se giocare i livelli da solo o in modalità cooperativa.
Oltre al co-op locale, abbastanza raro da attuare con i supporti in VR, Pangman ci offre anche una modalità multiplayer per un massimo di 8 giocatori con tanto di cross play con altre piattaforme, fra cui sono presenti HTC Vive, Oculus Rift, Oculus Quest, Oculus Go, Windows Mixed Reality.
In Pangman ti ritroverai a impersonare Eon Busters, il cui nome come sottolineato fin dal video di introduzione somiglia pericolosamente al nome Neo. Considerando che Pangman parla di un’invasione di palle aliene che hanno rinchiuso gli esseri umani in una dimensione parallela e digitale, direi che il riferimento alla trilogia di Matrix è piuttosto evidente.
Quest’ispirazione al capolavoro dei fratelli Wachowski crea un presupposto perfetto per Pangman. Infatti all’interno del gioco l’unico modo per evadere dalla prigione virtuale è battere dall’interno un gioco di quello stesso anno, lo stesso che era stato in grado di prevedere l’invasione. Immagino tu abbia capito che si tratta di Pang!
Giocheremo a Pangman all’interno di due schermi di vetro quasi come fossimo all’interno di una televisione, creando così il giusto contesto per trasformare Pang in un gioco prima persona. Chiaramente questo cambio in prima persona modifica abbastanza il gioco da quello originale, seppur mantenendone lo spirito.
All’interno delle arene, che purtroppo rimarranno sempre uguali, il nostro obiettivo come in Pang sarà quello di distruggere le palle senza che queste ci colpiscano. Come da tradizione le palle si divideranno ogni volta che verranno colpite e dovremo evitare che loro facciano lo stesso con noi. Le palle non saranno dotate di gravità come nell’originale, ma in Pangman abbiamo nuovamente il fidato arpione; questo verrà utilizzato lanciando le pistole nelle nostre mani, così da consentirci di creare veri e propri fili in grado di distruggere con la corda i nostri obiettivi.
Peccato per la modalità a una mano, confusionaria e completamente non all’altezza di quella a due, ma d’altronde gli stessi sviluppatori consigliano la seconda!
Sono presenti anche dei powerup, fra cui spicca quello in grado di fermare il tempo. Il suo funzionamento ricalca quanto già visto in Superhot; rimanendo immobili il tempo non scorrerà, consentendoci di eliminare con grande stile e maggior facilità un gran numero di palline. Nel gioco sono presenti anche delle torrette che se colpite da una palla ci spareranno, costringendoci ad evitare i loro colpi; se avrai attivato il power-up di cui ti ho parlato poco prima, ti sembrerà davvero di giocare a Superhot!
Se hai paura che Pangman sia frenetico e che quindi potrebbe darti problemi di stomaco, puoi stare tranquillo! Grazie all’idea di farci rimanere immobili, il gioco non ti darà alcun problema di motion sickness. Non lasciarti ingannare da questo fatto però, Pangman non è per niente semplice! Ti aspetta una sfida piuttosto ardua!
Se il comparto grafico non fa gridare al miracolo, siamo invece rimasti estremamente colpiti da quello sonoro. Con un fantastico audio 3D e 30 tracce differenti, facciamo un plauso a Ivanovich Games per la cura che ha messo in Pangman, sopratutto considerando che stiamo parlando di un Early Access!