Partisans 1941, un’interessante proposta indie in via di realizzazione da parte di Alter Games, è finalmente nelle nostre mani in una versione appositamente pensata per la stampa. Ecco, dunque, il nostro parere su questo videogioco strategico, ambientato durante la primissima parte dell’Operazione Barbarossa, ovvero la campagna d’invasione condotta dalla Germania ai danni dell’Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale. Nella fattispecie, noi saremo un capitano dell’armata rossa appena sfuggito ai nazisti ed intento a riorganizzare le sue forze in forma di guerriglia partigiana per danneggiare il più possibile il nemico.
Il gameplay
Saremo messi, innanzitutto, davanti ad un breve tutorial, durante il quale impareremo a nasconderci nei cespugli e in altri luoghi angusti, a eludere lo sguardo del nemico, ad assassinare silenziosamente e a nascondere i corpi delle nostre vittime, in pieno stile Hitman. Dopodiché libereremo due compagni ed inizieremo la nostra campagna. Inizialmente avremo a disposizione tre uomini, incluso il nostro “compagno capitano”, come lo chiamano gli altri partigiani. Avremo la possibilità di schierare i nostri guerriglieri in diversi punti della mappa, dietro diversi ripari o nella boscaglia, potendo così tendere agguati veloci e letali all’invasore, con coltelli, armi da fuoco di diverso tipo ma anche varie tipologie di granate e mine.
Le risorse
Durante i nostri raid in Partisans 1941, imboscate e missioni di ogni tipo, ci ritroveremo a saccheggiare i cadaveri e le provviste del nemico. Non raccoglieremo soltanto armi e munizioni ma anche cibo, medicine e pezzi di ricambio, che dovranno essere riportati alla nostra base per poter sopravvivere e realizzare altri oggetti. Qui, infatti, costruiremo diverse piccole infrastrutture, come una tenda medica e un’officina, potremo cercare cibo nei boschi circostanti o pescare. Potremo inoltre distribuire volantini per fare propaganda ed alzare il morale complessivo, che si alza o si abbassa a seconda dell’esito delle operazioni, della disponibilità di risorse e di certe azioni. Ad esempio, rubare risorse ai civili innocenti abbasserà il morale.
La prima missione
Escludendo il tutorial e le primissime azioni, la nostra prima missione ufficiale consisterà nel distruggere un carro armato tedesco disabilitato, per evitare che venga riparato. Purtroppo, è stato proprio durante questa prima missione che abbiamo assistito ad un grosso bug che, se non verrà risolto, potrebbe provocare un’ondata di alt+f4/richieste di rimborsi. Ma ci arriveremo. In Partisans 1941, gli agguati e il fattore stealth sono fondamentali: saremo infatti in netta inferiorità numerica e avremo a disposizione solo tecniche di guerriglia. Accoltellare, aggirare, occultare corpi e, di tanto in tanto, farsi dare una mano dalla popolazione oppressa saranno tutti elementi irrinunciabili per la riuscita delle nostre missioni.
Non è un bug, è una feature
Veniamo, quindi, alle dolenti note. Come abbiamo detto, in Partisans 1941 pianificare con attenzione gli assalti e gli assassinii individuali sarà fondamentale. Purtroppo, può capitare che il gioco metta i bastoni fra le ruote. Accade praticamente sempre che, se saremo ad una certa distanza (neanche tantissima) da un gruppo di nemici, essi saranno completamente invisibili. Noi ci muoveremo con sicurezza nella loro direzione e questi ricompariranno magicamente dal nulla, massacrandoci in pochi secondi. Ora, che i nazisti avessero una certa superiorità bellico-tecnologica durante la seconda guerra mondiale è risaputo, ci sembra tuttavia azzardato e, quantomeno, fantasioso attribuire loro il potere di rendersi invisibili. Neanche Wolfenstein arriva a tanto.
Come è possibile vedere da queste due immagini, questo campo pullula di nemici e c’è persino un PNG con cui interagire. Peccato che, anche ad una piccola distanza (come si vede nell’immagine sopra), il terreno apparirà completamente deserto, il che ci condurrà dritti al centro e dritti verso la morte.
La prova del nove
Per evitare il classico responso di questi casi, cioè “è fatto apposta, non è un bug ma una feature!”, abbiamo fatto qualche prova. Posizionandoci alla distanza “limite” che fa scattare questo misterioso fenomeno, sarà possibile vedere delle guardie che compiono il loro giro di pattuglia sparire e ricomparire a seconda della distanza a cui si troveranno. Se questo non rende palese l’entità del bug non sappiamo cos’altro possa farlo. Tra l’altro, i nemici non ricompariranno immediatamente una volta raggiunti ma ci vorrà qualche secondo, tempo durante il quale verremo crivellati di colpi senza nemmeno capire subito da dove provengano, oppure, altre volte, i soldati appariranno uno per volta. Un vero pasticcio, che rovina l’esperienza in Partisans 1941.
Parere finale
Insomma, se non fosse per questo intollerabile problema, Partisans 1941 sarebbe davvero un buon passatempo. La colonna sonora è più che adatta alle atmosfere, specialmente nel menu principale e durante la permanenza al quartier generale. La grafica a volte da l’impressione di essere perennemente in rendering anche con i setting grafici al massimo ma è comprensibile, dato lo stato di work in progress del gioco. Andrebbero sistemate altre piccole cose, come compenetrazioni tra oggetti che rendono difficile l’interazione: se un soldato muore ai piedi di una porta dovremo essere precisi come un chirurgo per interagire con la porta piuttosto che con il cadavere e viceversa.
Provalo anche tu
Se vuoi provare in prima persona l’esperienza offerta da Partisans 1941, è disponibile una demo su steam. Potresti provarla in attesa della presunta data di rilascio, ossia il 14 ottobre. Speriamo che, per allora, gli sviluppatori riescano a sistemare i problemi di Partisans 1941, che resta comunque un prodotto interessante. Dopo il completamento della prima missione ed il ritorno al campo base ci è stata riproposta la stessa identica missione con gli stessi identici dialoghi introduttivi. Diamo quindi per scontato che l’esperienza di prova del gioco termini qui, non volendo pensare ad un ennesimo bug. Vedremo, vedremo.