Patron è il nuovo titolo sviluppato e pubblicato da Overseer Games. In questo city builder il nostro compito sarà quello di dare una casa ai nostri cittadini e soddisfare i loro bisogni. A partire dalle necessità fondamentali, come fornire cibo e riparo, fino a bisogni più frivoli ma necessari a mantenere alto il morale della nostra comunità. Il titolo è disponibile su Steam e GOG, la versione da noi provata è quella di Steam.
Patron: raccogli, costruisci, amministra
Patron si ispira liberamente a Banished, da cui eredita lo stile dell’HUD e in generale l’ambientazione, che è possibile collocare in epoca preindustriale. Ben lontano, quindi, da ambientazioni steampunk tipiche di Frostpunk o post-apocalittiche di Endzone – A World Apart. In questo city builder, ci troveremo alla guida di una piccola colonia, in cui rappresenteremo la figura del Patron, il nostro scopo sarà quello di far crescere e proliferare la nostra colonia in un ambiente spesso molto ostile e fungere da tramite con il governo centrale e la Chiesa.
Come Patron dovremo soddisfare i bisogni della collettività fornendo alloggi, costruendo infrastrutture e gestendo sapientemente le risorse, dalle più essenziali come il cibo e la legna, necessaria a superare l’inverno, alle più frivole come birra e gioielli che concorreranno ad aumentare la felicità della colonia.
Inoltre, come amministratori della nostra fiorente città, oltre agli obblighi nei confronti dei cittadini dovremo anche rispondere a richieste da parte del Re e della Chiesa, e dovremo compiere delle scelte davanti ad alcuni eventi. Le nostre scelte e le nostre risposte influiranno negativamente o positivamente sulla colonia.
Patron: oh no! È finita la legna!
Durante la nostra prima partita abbiamo avuto modo di constatare che raccogliere risorse e gestire la città a primo impatto può sembrare molto semplice. Ci sbagliavamo. La nostra piccola colonia è perita dopo solo tre anni, vittima del freddo prima e della fame dopo. In Patron, le tipologie di risorse da raccogliere e produrre sono moltissime ed ognuna ha la sua filiera produttiva e un suo specifico utilizzo. Non a caso, proprio questo sistema rende complicato superare l’inverno se non ci si prepara adeguatamente.
Nel titolo, il tempo di gioco si alterna in stagioni e ogni stagione ha la sua temperatura e il suo clima, influenzato anche dalla tipologia di mappa. È possibile sceglierne diverse, con differenti condizioni climatiche, ad esempio con il clima tropicale avremo estati molto calde, mezze stagioni con abbondanti precipitazioni e inverni miti. L’alternanza delle stagioni oltre a influire sul benessere dei nostri protetti, andrà anche ad influenzare le colture nei campi, quindi in base alla stagione avremo il periodo di semina e il periodo di raccolta.
Cosa c’entra l’inverno in tutto questo? Durante l’inverno i campi saranno vuoti, i raccoglitori non troveranno né bacche né funghi e la pesca sarà carente a causa del ghiaccio. Inoltre, i cittadini avranno bisogno di riscaldarsi e per farlo utilizzeranno carbone o legna da ardere, quest’ultima è differente rispetto alla semplice legna che raccogliamo tagliando gli alberi. Infatti, dovremo far giungere la legna al taglialegna che grazie all’uso degli strumenti che gli vengono forniti dalle officine trasformerà la legna in legna da ardere. A loro volta gli strumenti avranno bisogno di metallo, legna e carbone per essere forgiati.
Inoltre dobbiamo tenere conto che tutti i materiali che entrano a far parte dei processi produttivi devono essere trasportati dalle fonti ai depositi, e da questi alle officine. Infine, una volta che i beni sono stati prodotti devono essere trasportati dalle officine nuovamente ai depositi per essere disponibili alla collettività.
Questo sistema coinvolge tutti i cittadini, a cui possono essere assegnate delle professioni specifiche o lasciati come lavoratori. I cittadini assegnati a una professione specifica svolgeranno solo quella e non si occuperanno del trasporto delle risorse o della costruzione delle infrastrutture. I liberi lavoratori, invece, avranno il compito di trasportare risorse e costruire edifici.
Ecco perché durante la nostra prima partita fallimmo miseramente dopo tre anni. I nostri cittadini a causa della scarsità di ferro e carbone non avevano strumenti, inoltre, non c’erano abbastanza lavoratori per distribuire le risorse. Quindi a metà inverno la colonia finì la legna, metà della popolazione perì sotto il freddo, successivamente alla fine dell’inverno finirono le scorte di cibo, visto che a causa della ridotta manovalanza, la produzione era inferiore al consumo.
Alla complessità del sistema produttivo si aggiunge il bisogno di mantenere un’alimentazione variegata per avere una colonia in salute, infatti, la sanità dei nostri cittadini dipenderà dalla variabilità di alimenti disponibili nei depositi. Sarà necessario avere sempre a disposizione carne e pesce di specie differenti (come granchi, pollo e cervo) e diverse varietà vegetali come frutti, ortaggi, bacche e funghi.
La missiva del Re
Durante la nostra amministrazione, oltre a dover regolare la filiera produttiva, e quindi scongiurare che il nostro popolo muoia di stenti o si scatenino rivolte a causa dell’assenza di beni di lusso, dovremo decidere se sottostare o meno alle richieste della Corona e della Chiesa. Periodicamente, ci verranno recapitate delle missive in cui ci verrà richiesto il versamento di tributi, la costruzione di un determinato edificio oppure di agire nei confronti dei pirati.
Ogni nostra scelta influenzerà la colonia dal punto di vista economico e sociale. Man mano che la nostra cittadina progredirà si formeranno diverse classi sociali, Contadini, Lavoratori, Mercanti e Nobili. Ogni classe sociale pretenderà risorse di lusso differenti, vorrà vivere in alloggi sempre migliori e reagirà diversamente alle decisioni che noi intraprenderemo. Ogni scelta andrà a modificare alcuni parametri come lealtà nei confronti del re, religione, immigrazione e sicurezza, se questi parametri vengono alterati possono scoppiare rivolte e tumulti.
Infine, se tutto questo non ti ha scosso neanche un po’ perché sei un veterano dei city builder e sei riuscito a mantenere al caldo i cittadini di Frostpunk nonostante le tempeste di ghiaccio e in positivo il bilancio in SimCity 2000, in questo caso sarai felice di sapere che, proprio come in SimCity ci saranno eventi naturali come incendi e tempeste che metteranno a dura prova le tue capacità amministrative, mentre mostri e invasioni aliene si è deciso lasciarle all’intramontabile gioco di Maxis.
La mia GPU sta decollando
Per quanto riguarda il gameplay possiamo affermare che Patron si presenta bene come city builder, anche con alcuni elementi originali come la possibilità di personalizzare alcuni degli edifici in fase di costruzione. Dal punto di vista tecnico, invece, abbiamo notato diverse carenze e ci auguriamo che gli sviluppatori possano risolvere il prima possibile.
In primo luogo, non importa quante nuove partite si comincino, il centro città si troverà sempre nello stesso punto della mappa, come gli alberi e le risorse. L’assenza di casualità nelle mappe determina una significativa riduzione della longevità del titolo rendendo le partite ripetitive se si opta di giocare la stessa mappa per due volte di seguito.
Altra nota dolente: l’ottimizzazione. Il sistema che abbiamo usato per provare Patron dispone di una GPU AMD RX570 con 8 GB di RAM e overclock di fabbrica rispetto al modello base. Durante le partite il framerate è rimasto tra i 28 e 32 fps, spingendo la clock al massimo come anche le temperature e l’indicatore del consumo di energia. A queste condizioni ci saremmo aspettati un comparto grafico da gioco tripla A, invece, possiamo affermare che le pretese del motore grafico sono al di sopra della resa visiva.
Infatti, nonostante le texture degli edifici siano molto curate e la vegetazione sia molto dettagliata, il terreno, l’acqua, le ombre e i modelli dei cittadini risultano poco dettagliati e a momenti poco nitidi, soprattutto i cittadini. Inoltre, non avendo un alto livello di zoom, non è neanche possibile apprezzare a pieno i dettagli delle costruzioni che vanno ad appesantire eccessivamente il motore grafico senza motivo.
Il problema dell’ottimizzazione è condiviso anche da altri utenti sull’hub della comunità di Steam che lamentano problemi simili con hardware di fascia molto più alta rispetto a quello da noi usato. Ad ogni modo, gli sviluppatori sono al lavoro su questo aspetto e presto rilasceranno un aggiornamento che migliorerà la situazione.
Per concludere
Patron è capace di unire a un sistema di gioco collaudato negli anni da una moltitudine di titoli del genere city builder, alcune novità capaci di rendere il gioco apprezzabile. L’introduzione delle classi sociali e la complessa filiera produttiva, oltre alla varietà delle risorse e la possibilità di modding messa a disposizione da parte degli sviluppatori, danno una boccata d’aria fresca a un titolo che altrimenti non avrebbe niente di originale. Sicuramente una migliore ottimizzazione avrebbe giovato di più al gioco, rendendolo fruibile anche a utenti con hardware di fascia bassa. Infine, sarebbe stato bello avere una campagna e una serie di scenari con degli obiettivi in modo da sviluppare anche un accenno di trama.