Prima di osservare Pawn of the Dead vorrei fare un salto indietro nel passato. Nel 1988 avevo esattamente 11 anni. Muovevo ormai consapevolmente i primi passi da videogiocatore, con la presenza attenta di mio padre.
Erano gli anni in cui i giochi da tavolo riempivano le giornate dei bambini, e non solo erano lontanissimi i tempi di videogiochi graficamente superlativi come quelli di oggi, neanche si immaginava che l’industria videoludica potesse raggiungere determinati traguardi.
Come era soliti passare il tempo era pressoché logico, iniziavano a farsi strada i primi giochi da tavolo ma a nessuno, in casa, mancava una scacchiera con tanto di pedine della dama o degli scacchi. E fra le tante passioni di mio padre c’erano proprio gli scacchi. Hai già capito dove voglio andare a parare vero?
A tal riguardo, parlando di anni passati e retrogame, ti farà piacere leggere questo nostro articolo a riguardo, che tratta proprio l’argomento. Quindi prima di proseguire la lettura di questa recensione, perché non andare a dare una letta a quell’articolo? Che ne dici?
Tornando a noi, esattamente nell’anno da me sopra citato uscì, per moltissime piattaforme dell’epoca, quello che tutti ricordano col titolo di Battle Chess. Un videogioco, basato sugli scacchi, che aveva una “leggerissima” particolarità, ad ogni “mangiata” di una pedina avversaria si poteva assistere ad un mini combattimento, ed ogni pedina aveva la sua animazione.
Il videogioco era sviluppato da Interplay Entertainment, e all’epoca fu un un vero successo. Ti ho volutamente fatto questa premessa poiché il videogioco che andremo a trattare oggi, dal titolo Pawn of the Dead, sviluppato da Aslan Game Studio, fonda le sue radici proprio basandosi su Battle Chess.
Pawn Of The Dead, un’atipica rivisitazione degli scacchi
Non sei davanti ad un semplice videogioco degli scacchi basato su una vecchia gloria, in questo videogioco avrai anche alcune meccaniche che potrebbero renderlo meno noioso degli scacchi classici. Per prima cosa però è giusto riportare ciò che la stessa software house ci dice sul suo Pawn of the Dead.
Pawn of the Dead è un gioco 3D basato sugli scacchi, nello stile di Battle Chess. Ciò che lo rende unico nel suo genere è osservabile in una meccanica: quando una pedina nera “mangia” una pedina bianca, quella pedina bianca si trasforma in nera. Non preoccuparti, tutti i livelli sono progettati in modo che tu possa sempre vincere la partita.
Nei panni di Leonard, il Re Bianco, dovrai proteggere il tuo regno dall’avanzata dell’esercito guidato dal Re Nero. Elona, la Regina Bianca, è il miglior guerriero del regno e non potrai vincere senza il suo aiuto. Sono presenti sia una modalità campagna, composta da 64 livelli, che un generatore di livelli casuale, in cui sarà possibile giocare anche nei panni del Re Nero.
Come puoi aver compreso, non è il solito gioco degli scacchi, bensì aggiunge anche alcune piccole novità. Sarà anche possibile giocare la modalità scacchi classica, da solo o contro un tuo amico, rigorosamente in PvP locale. Non è purtroppo presente alcuna componente multiplayer online.
- Pedine degli scacchi in 3D ed animate
- Modalità campagna con 64 livelli e filmati di intermezzo
- Generatore di livelli casuale (giocabile sia utilizzando i bianchi che i neri)
- IA con 3 livelli di difficoltà
- PvP locale
- Ben 4 ambientazioni differenti (incluso uno vuoto per i puritani degli scacchi)
- Modalità 2D o 3D selezionabili a scelta
- Modalità di gioco Regina contro Zombie
Non c’è che dire, la varietà di contenuti è degna di nota, e semmai dovessi trovare il gioco degli scacchi un po’ noioso, in questo Pawn of the Dead avrai una vasta possibilità di scelta utile ad intrattenerti.
Chi mangia chi (o cosa)
Mess da parte le meccaniche già introdotte sul videogioco, per il resto non c’è molto da aggiungere. Non siamo davanti ad un titolo chissà quanto variegato, ne nelle meccaniche di gioco, ne per ciò che concerne una fantomatica trama. Il Re Bianco contro il suo antagonista, il malvagio e oscuro Re Nero, per la “conquista” dei territori.
E’ però il caso di parlare delle modalità innovative, introdotte in questo videogioco. La modalità campagna ci offrirà ben quattro capitoli, ognuno con una diversa ambientazione, e composto da svariati livelli.
Il fine ultimo sarà di “respingere” le armate nemiche, che verranno posizionate sulla tabella di gioco in modo sparso. Così come saranno messi in modo sparso le tue armate, composte soltanto da alcune pedine, con cui dovrai “annientare” i tuoi nemici.
Ti verrà proposto un campo da gioco con già posizionati tutti i pezzi su alcune caselle, spetterà a te riuscire a “ripulire” il campo, e poter così passare alla missione successiva. Ma stai attento, poiché in questa modalità non ti sarà permesso perdere ne il Re, ne tantomeno la Regina, combattente essenziale per il completamento della missione.
Ogni volta che una pedina avversaria “mangerà” la tua, vedrai quest’ultima trasformarsi in un nemico, in uno “zombie” per l’appunto. E’ quindi matematico che meno pedine lascerai nelle fauci nemiche, più velocemente potrai giungere alla tua tanto ricercata vittoria.
Il generatore di livelli casuale offre molte ore di divertimento, anche in quel caso sarai accolto da pedine già predisposte sul campo, e spetterà a te districarti per “ripulire” la scacchiera dai pezzi nemici. In questa modalità ti sarà anche possibile prendere le redini del Re Nero, se proprio i buoni ti sono stati sempre antipatici, in questa modalità avrai la possibilità di fargli vedere chi è il più forte.
La presenza di un PvP locale è molto gradita, sarebbe assurdo se non fosse presente, in questo modo permette a due giocatori di sfidarsi, ottimo per passare qualche serata in modo diverso. O eventualmente potete utilizzare questa modalità di gioco per insegnare ad un vostro amico a giocare a scacchi.
I tre livelli di difficoltà proposta regaleranno anche sfide non di poco conto, preparati quindi a diventare il nuovo Magnus Carlsen (ndr: il reale campione degli scacchi odierno). Anche la possibilità di passare dalla piacevole visuale il 3D ad una più pratica visuale in 2D, non è una cosa di poco conto in realtà.
Potrai infatti divertirti con la modalità 3D, o più semplicemente ed in modo professionale, utilizzare una comoda visuale 2D. Io stesso inizialmente l’ho dovuta usare per comprendere la classe di alcune pedine, non facilmente distinguibili dal loro aspetto.
Se per alcune pedine, come le torri, è molto facile comprenderne la classe, per altre, come l’alfiere ad esempio, non sarà molto facile. E’ la prima volta in vita mia, da che io ricordo, che l’alfiere viene distinto da un essere umano con la testa di elefante.
Un altra cosa che non ho ben compreso è la motivazione per cui non sono permesse mosse come il famosissimo arrocco. Purtroppo questo è un punto a sfavore che può avere due motivazioni, la prima è tecnica e cioè risiede proprio nella programmazione e l’impossibilità di far riconoscere al gioco tale mossa. La seconda riguarda la conoscenza degli sviluppatori.
Se da una parte potrebbero esserci stati problemi relativi allo sviluppo del gioco, utili a far riconoscere allo stesso la mossa del Re relativa ad effettuarlo, dall’altra potrebbe esserci una motivazione di natura personale. Non è infatti detto che chi vada a sviluppare un videogioco sugli scacchi, possa anche conoscerne tutte le mosse. Certo, non conoscerne una famosa come l’arrocco sarebbe un errore veramente abissale.
Aslan Game Studios, buona la prima
Abbiamo un videogioco graficamente ben strutturato, anche se non è presente una varietà di modelli 3D diversi gli uni dagli altri. Alcuni saranno anche fin troppo simili, e cambierà soltanto il colore (neri o bianchi).
Anche le animazioni, nel caso giocassi in modalità 3D, saranno più o meno le medesime per i due schieramenti. Ma in un gioco di scacchi, tutto si guarda meno che le animazioni dei modelli in 3D, che ovviamente sono messe li più per abbellire il gioco che per altro.
Pad alla mano in gioco si presenta immediato, alla selezione della pedina che vogliamo muovere vengono anche evidenziate le caselle ove possiamo spostarci. Come già detto sopra non ho compreso le ragioni dietro la mancanza di alcune mosse da manuale, così come non ho compreso il perché si sia voluto caratterizzare alcune pedine dandogli un aspetto “non consono” al ruolo.
Vista la poca presenza di animazioni adeguate, e i brevi filmati di intermezzo, parlare di comparto grafico è relativo. Quel poco che graficamente è presente, vista la natura del titolo, è ben fatto. Anche le colonne sonore ed il comparto audio mettono in risalto un buon lavoro in generale.
Ovviamente ti trovi davanti ad un videogioco di scacchi, per quanto Aslan Game Studios volesse presentare un videogioco con un briciolo di novità, la base è quella. E’ da lodare il coraggio di questa piccola software house indipendente, anche se forse prima di fare un videogioco sugli scacchi, sarebbe stato il caso di approfondire ed andare oltre le regole base.
Pawn of the Dead è un piccolo videogioco onesto sugli scacchi, con qualche piccola novità utile a rendere il gioco più longevo, e che può offrire ore di svago sia in solitaria che in compagnia. Un videogioco tanto minimale quanto sufficiente.