Il mondo videoludico è estremamente variegato e non capita di rado di veder arrivare sul mercato prodotti ispirati a film, anime o serie TV. Peaky Blinders: Mastermind è, come da nome, un titolo ispirato alla celebre serie Netflix partorita da Steven Knight e vuole essere fedele al punto che l’autore stesso è stato coinvolto nel progetto.
Il titolo fa da prequel agli eventi già visti nella serie e ci vedrà prendere il controllo di Tommy e i restanti membri della famiglia: nello specifico andremo a seguire l’ascesa di Tommy come capofamiglia, un processo che metterà a dura prova la sua capacità di pianificazione mentale; in Mastermind dovremo dimostrare come Tommy sia in grado di elaborare strategie che riescano a portare i Peaky Blinders a dominare la stessa Birmingham dall’aria rarefatta che abbiamo conosciuto nella serie TV.
Gli amanti della serie hanno conosciuto in più occasioni le capacità di pianificazioni di Tommy, fra cui spicca la memorabile scena della granata che vede il capo dei Peaky Blinders affrontare Solomon nella 2×6.
Grazie alla collaborazione dell’autore originale e della presenza della band art-rock Feverist, diventata famosa grazie alla prima stagione della serie, per un appassionato della serie che possieda una piattaforma fra PlayStation 4, Xbox One, Switch o PC Peaky Blinders: Mastermind si vende praticamente da solo.
Ma come si traduce questa pianificazione mentale di Tommy Shelby nel gameplay? Qualcuno potrebbe comprare Peaky Blinders: Mastermind a occhi chiusi, ma non dimentichiamoci che il gameplay è una parte fondamentale dell’esperienza in un videogioco e in questo caso è tutto fuorché un elemento secondario. Vediamolo insieme!
Peaky Blinders: Mastermind ti donerà la capacità di controllare il tempo!
Peaky Blinders: Mastermind è un puzzle game con visuale isometrica che al contempo contiene elementi stealth e da gioco d’avventura. In ognuno dei 10 livelli proposti dallo sviluppatore, dovrai controllare i personaggi più amati dei Peaky Blinders per portare a termine le 10 diverse missioni. Immagina ora di avere a disposizione una timeline, un po’ come fossi un montatore di video; ogni personaggio presente nella missione avrà un suo “canale” in questa barra, sul quale compariranno le azioni che compie e la loro durata nel tempo.
Essendo una proiezione mentale di Tommy, avrai a disposizione la possibilità di riavvolgere il tempo così da evitare errori di progressione nella risoluzione degli enigmi. Il controllo temporale però non si limita a fare da “gomma” per i gli errori, ma serve anche a registrare le azioni dei personaggi in modo che riavviando il tempo possano agire anche senza il nostro controllo.
Può sembrare una banalità, ma questo sistema ci consente di cambiare il controllo del personaggio ed utilizzarne un altro. Per fare un esempio, con Ada potrebbe essere possibile tenere aperta una porta che si apre solo dal suo lato così da far passare Polly. In questo caso sarà necessario registrare l’azione con Ada per una durata necessaria a far passare Polly, tornare indietro nel tempo e passare il controllo alla matriarca degli Shelby. In questo modo Ada muovendosi in autonomia aprirà la porta a Polly e potremo così portarla dall’altro lato.
Questo sistema di gameplay può inizialmente risultare macchinoso, ma funziona alla grande; riuscire ad incastrare sulla stessa linea temporale molteplici azioni regala davvero una soddisfazione incredibile, sembra veramente di star “progettando” un piano ben coordinato e congegnato. A questo gameplay dalle molteplici possibilità si va poi ad aggiungere ulteriore profondità se consideriamo che ogni personaggio ha delle abilità uniche.
Per esempio Tommy potrà usare il suo minaccioso carisma per controllare altri personaggi sulla mappa, Arthur potrà ricorrere ai pugni e sfondare le porte, Polly come da tradizione ricorrerà a scasso e corruzione, John potrà menar le mani come Arthur e appiccare incendi, Ada potrà distrarre le guardie mentre il piccolo Finn potrà passare attraverso posti stretti e borseggiare. Se poi a questo si va ad aggiungere un level design davvero eccellente, possiamo tranquillamente definire Peaky Blinders: Mastermind come un notevole puzzle game. Insomma, a parte dei collezionabili fin troppo facili da trovare, Peaky Blinders: Mastermind è davvero un piacere da giocare!
Questa Birmingham non brilla
Se dal punto di vista del gameplay Peaky Blinders: Mastermind è quasi ineccepibile, da quello tecnico e del contenuto abbiamo sicuramente da fare qualche rimostranza. Il colpo d’occhio che restituisce il titolo è abbastanza dimenticabile, con texture approssimative e con modelli ed elementi ambientali che si ripetono con una frequenza abbastanza asfissiante. Il comparto sonoro è abbastanza mediocre, caratterizzato da suoni piuttosto poveri; se non fosse per i fantastici Feverist lo avremmo bocciato appieno.
Per quanto riguarda il contenuto in sé, ci saremmo decisamente aspettati qualcosa di più. In totale sono presenti 10 missioni in cui è possibile ottenere tre diversi trofei in base al tempo di completamento. I tempi per ottenere bronzo, argento ed oro sono molto bassi, il che dà un’idea di quanto ridotta possa essere la durata totale del gioco. La difficoltà crescente dei 10 livelli potrebbe aumentare non poco il tempo di gioco, ma dipende molto da giocatore a giocatore.
In ogni caso la breve durata del titolo e la mancanza di contenuto è compensata dall’enorme qualità dei puzzle e del level design delle missioni. FuturLab ha deciso di puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità, una scelta che non possiamo non condividere. Inutile dire che, vista la qualità della produzione, avremmo voluto avere di più!