Apex Legends è il gioco del momento. In pochissimi giorni il battle royale di Respawn ha superato il rivale Fortnite, arrivando in cima ai giochi più cercati, scaricati, giocati e guardati. Un successo clamoroso, che pone sulla scacchiera un avversario degno di nota per Epic Games. Spingendoci oltre, potremmo dire che Apex Legends sta uccidendo Fortnite.
Ma com’è successo?
Partendo dall’inizio, abbiamo visto un lancio totalmente inaspettato ed estremamente coinvolgente, il quale ha invogliato tantissimi giocatori a testare con mano il gioco. Apex Legends è arrivato dal nulla, servito con una pubblicazione quasi contemporanea all’annuncio e con un contorno di pubblicità sparse per i siti più famosi. Questa “sorpresa”, unita alla fama di Respawn, hanno reso il titolo immediatamente popolare, attirando la curiosità di tantissimi utenti.
La strategia è stata valida perchè Apex Legends è arrivato come un gioco rifinito e completo, senza problemi tecnici degni di nota. Oltre a questo, Respawn era consapevole della qualità del battle royale, per questo poteva aspettarsi che molti utenti sarebbero rimasti dopo aver testato il titolo. Infatti, è accaduto proprio questo. Probabilmente ci sono state diverse prove nei mesi precedenti, le quali hanno consentito agli sviluppatori di rifinire al meglio il prodotto prima di pubblicarlo.
Un altro fattore da non sottovalutare è la struttura generale del gameplay, il quale risulta veloce, ma non caotico. Le leggende vantano un’ottima mobilità, che tuttavia non è mai così elevata da rovinare la tatticità degli scontri. Questi ultimi, poi, sono molto frequenti, viste le dimensioni ridotte della mappa; evitando in questo modo tutti i momenti morti che fino ad ora hanno caratterizzato i battle royale.
A questo contribuisce anche la mappa stessa, densa di edifici e con poche aree vuote. In questo modo, nessuna partita si riduce ad una semplice corsa nel mezzo di lande desolate. Persino quando la zona successiva si trova lontana può essere raggiunta in tempi ridottissimi.
In tutto questo si inseriscono le Leggende. I personaggi giocabili sono bilanciati e vari, abbracciando diversi ruoli ed i più disparati stili di gioco. Nonostante la presenza delle Leggende derivi direttamente da Overwatch, la loro implementazione nel gioco è profondamente differente dallo sparatutto Blizzard. In Apex Legends, 0gni personaggio possiede soltanto due abilità attive (normale ed ultra) ed un’abilità passiva. Inoltre, ogni Leggenda può utilizzare tutte le armi reperite in partita, senza limiti di classe o debuff al danno.
Tutto ciò rende i personaggi molto più immediati da imparare e, soprattutto, più adattabili negli scontri. Per esempio, in Apex Legends i medici non hanno la classica limitazione al danno propria di Overwatch e simili. Giocare Lifeline non significa essere relegati nelle retrovie, dato che potremo lottare attivamente insieme a qualsiasi altro membro del gruppo, contribuendo in modo significativo alla potenza di fuoco della squadra. Decisamente più appagante e più adatto ad un battle royale.
Sempre parlando delle Leggende, non può essere ignorato il loro carisma. Ogni personaggio sprizza originalità da ogni pixel, risultando unico e stiloso anche ad un primo sguardo. Che sia per estetica o per puro gameplay, troveremo la Leggenda adatta a noi. Respawn si è già mossa anche in questa direzione, con alcune dichiarazioni su due personaggi LGBTQ ed un easter egg su Pathfinder, il simpatico robot.
Proprio parlando di estetica, possiamo vedere che Apex Legends vanta uno stile a metà tra il fumettoso ed il realistico, proponendo un mix interessante in grado di rendere la grafica del titolo più “seria” di quella di Fortnite (quindi più appetibile per moltissimi utenti), ma senza sfociare nel realismo militaresco proprio di PUBG. Nonostante questo possa sembrare superfluo, Overwatch ha dimostrato come uno stile riconoscibile ed intrigante sia parte integrante dell’esperienza di gioco e dell’appeal di quest’ultimo sui giocatori. Un esempio? Quake Champions è ottimo, ma il suo design anonimo lo ha “relegato” ad un gioco di nicchia, dato che pochissimi Campioni sono davvero memorabili (principalmente quelli provenienti da altri titoli, peraltro).
In ultimo, va considerata la presenza della squadra. Nel battle royale di Respawn ogni giocatore ha un ruolo vitale per la sopravvivenza del gruppo. La necessità di sopravvivere che accomuna i giocatori spinge ogni membro del gruppo a collaborare. Da questo punto di vista, gli sviluppatori hanno svolto un lavoro eccellente, crendo un sistema di ping encomiabile. Tutto si può segnalare. Tutto si può comunicare. C’è persino il modo di ringraziare Lifeline per aver utilizzato il suo drone per le cure.
L’ultima caratteristica del ping può sembrare inutile, a prima vista. In realtà si pone come uno dei tanti piccoli dettagli che Respawn ha pensato per spingere gli utenti a collaborare, confezionando un titolo che propone il teamwork come colonna portante dell’esperienza, senza sacrificare l’indipendenza e la bravura del singolo utente.
Un fenomeno multimediale
Apex Legends non è solo un videogioco, ma punta ad essere un vero e proprio fenomeno sociale. Respawn ha pensato al suo battle royale con l’intento di creare qualcosa di divertente da giocare e spettacolare da vedere. I combattimenti, di fatto, sono sempre chiari e leggibili, esenti dalle derive caotiche proprie di Fortnite. Conoscere le abilità delle leggende e le armi significa capire in modo chiaro cosa stia accadendo su schermo.
Molti streamer sono stati pagati per giocare Apex Legends, molti altri hanno scelto di giocarlo in autonomia, vedendone le qualità e la rapidissima ascesa. Oltre a questo, il primo torneo del titolo è già stato organizzato e sarà godibile in diretta streaming; mostrando quanto gli sviluppatori abbiano puntato sul lancio e sulla componente social del loro gioco. Molti youtuber stanno portando dei video in proposito ed i TG parlano del gioco, diffondendo ancora di più la sua fama. In tutto questo, l’opera Respawn sta entrando nelle vite di tantissimi giocatori. Milioni, per l’esattezza.
Per questo Apex Legends è destinato a diventare un fenomeno coinvolgente e totalizzante, proprio come ha già fatto Fortnite recentemente e League of Legends molti anni fa. Alcuni utenti lo giocano per l’influenza di questo ecosistema (per poi apprezzarne realmente la qualità), altri ancora decidono di farlo per uno dei tanti motivi sopra elencati. In futuro, gli appassionati giocheranno al titolo e guarderanno gli streaming dei giocatori migliori. Magari potemmo persino vedere degli utenti “non-giocatori” appassionati soltanto di Apex Legends e del suo mondo e non di videogiochi. Questo farebbe diffondere di più tutto il medium videoludico, che diventerebbe ancora più ridondante nella convergenza digitale dei giorni nostri.
Numeri incredibili
Apex Legends ha già superato Fortnite su Twitch, nei motori di ricerca e tra i giochi più scaricati degli store. Tutto questo dimostra un numero immenso di giocatori che, proprio come nel caso del battle royale di Epic, non può essere ignorato. Coloro esterni al mondo videoludico stanno vedendo la dirompenza di quest’ultimo ed i numeri incredibili che un videogioco può raggiungere e questa resta sempre una grande vittoria. Ultimamente, tanti titoli stanno totalizzando cifre astronomiche, dimostrando la presenza di un mercato florido e vario, nonchè di un gran numero di utenti pronti a videogiocare.
Se il supporto di Respawn continuerà (cosa plausibile, considerando il successo, l’annuncio di nuove modalità e la richiesta del cross play), allora Apex Legends potrebbe tenere incollati gli utenti già presenti sul titolo ed invitarne di nuovi ad unirsi nei suoi campi di battaglia. Questo numero crescente di giocatori porterebbe a contenuti migliori e più frequenti, consolidando un fenomeno che potrebbe durare anni e diventare indelebile nella storia videoludica. Chiaramente, molti altri utenti scaricheranno il titolo incuriositi dalla fama e dalle cifre crescenti, portando ad un circolo vizioso che ingrandirà continuamente l’utenza. Magari tra una decina d’anni ci ricorderemo dello sparatutto Respawn come un gioco “storico” per la nostra epoca.
In particolare, possiamo già vedere questa rapida ascesa, con milioni di giocatori che hanno scaricato Apex Legends nelle prime ore e quasi un milione di utenti attivi quotidianamente. Tutto questo in pochi giorni, ricordiamolo. Difficilmente nella storia dell’intrattenimento un prodotto cresce in modo così rapido, perciò il titolo respawn è un candidato perfetto per scrivere qualche pagina sul libro di storia dei videogiochi.
Quindi, cosa succederà?
I battle royale conquisteranno il mondo e verranno studiati nelle scuole? The Witcher 4 avrà i fucili per far lottare i giocatori? Nulla di tutto questo.
I battle royale sono un nuovo genere e, come tale, vengono abbracciati da diversi sviluppatori che permettono alla formula di maturare e migliorarsi. Tutto ciò è un bene, dato che in questo modo possiamo vedere titoli molto diversi tra loro, adatti ai gusti di ogni utente. Apex Legends, Fortnite, Call of Duty Blackout e PUBG sono giochi estremamente differenti, i quali propongono ai giocatori approcci di gioco distanti l’uno dall’altro.
Inoltre, il mercato videoludico odierno è estremamente variegato ed ospita un numero impressionante di esperienze, molto diverse da questo genere. Basti pensare alle recenti uscite di God of War, Red Dead Redemption 2, Kingdom Hearts 3 ed altri titoli molto dissimili dai battle royale e tra loro. Che si tratti del mercato AAA od indie, ogni giocatore può trovare qualche esponente del suo genere preferito. Il 2018 è stato un anno pieno di grandi giochi (di cui trovi una nostra top 10) ed il 2019 si prospetta essere ancora più ricco ed interessante (a tal proposito, trovi un’altra top 10 dei titoli da tenere d’occhio).
In questo panorama, i battle royale sono “semplicemente” un genere particolarmente florido, ma non totalizzante per tutto il mercato. Non ci sono motivi per odiarli a priori, dato che abbiamo sempre la possibilità di scegliere se giocarli o meno. Questi titoli non sono “il male” del mercato e non portano alcun danno, dato che molti altri sviluppatori puntano ad esperienze di gioco uniche e concettualmente distanti.
Apex Legends, in tutto questo, si pone come l’ultimo esponente del genere; presentandosi agli appassionati come un prodotto di qualità (e per questo con un successo meritato), in grado di essere appagante e divertente persino per coloro a cui prima non interessavano questa tipologia di giochi. Proprio le sue peculiarità lo pongono come un diretto rivale di Fortnite, il quale non è più il padrone incontrastato degli streaming online.
L’opera Respawn, infatti, si rivolge all’utenza più hardcore (abituata a titoli più complessi del battle royale Epic Games), colmando quel vuoto enorme presente tra il realismo estremo di PUBG ed il caos sfrenato di Fortnite. Di fatto, tanti piccoli dettagli rendono il titolo più avvincente ed immediato di PUBG, ma senza sacrificarne l’anima hardcore. Inoltre, gli sviluppatori hanno già dimostrato di essere dei maestri di FPS, quindi, con il budget di un vero AAA potranno regalarci grandi cose!
Apex Legends è un titolo competitivo, che punta ad esaltare i giocatori con i momenti salienti delle partite, destinato ad un successo di lungo periodo. Di questo, possiamo solo essere felici, dato che stiamo parlando di uno sparatutto online sviluppato in modo certosino, il quale non ha nulla da invidiare ad altre produzioni AAA. Volevi un FPS diverso dal solito ed eri stanco di CoD? Bene, il re è morto. Viva il re!