È disponibile da pochi giorni anche sugli store digitali di Switch e Xbox One uno dei GdR più belli di sempre, ovvero Final Fantasy IX, circa un anno dopo la pubblicazione su PlayStation 4 e Steam in una versione tecnicamente rifinita e con l’aggiunta di Trofei e Achivements. Si completa dunque un viaggio iniziato nell’ormai lontano 2000, quando la nona fantasia finale dell’allora Squaresoft rappresentò il “canto del cigno” di una console fantastica come la prima PlayStation, in una fase nella quale il mondo videoludico era gia in sfibrante attesa di PlayStation 2.
È stato giusto “trasportare” Final Fantasy IX in questa generazione, così come il decimo e il settimo capitolo (con la speranza che anche Final Fantasy XIII subisca la stessa sorte anche se pare finito nel dimenticatoio) perché certi titoli sono enciclopedici e meritano di essere studiati anche dalle nuove generazioni. E magari rispolverati da quei giocatori un po’ vecchietti e con la nostalgia dei “tempi che furono”. Questo articolo non vuole essere una recensione vera e propria, perché le versioni approdate su Switch e Xbox One sono sostanzialmente le stesse pubblicate su PC e PlayStation 4. Lo abbiamo preso più che altro come un piacevolissimo pretesto per parlare di un capolavoro senza tempo.
Ho rigiocato il nono capitolo circa un anno fa proprio sulla console Sony provando la stessa gioia nel farlo e lo stesso stupore di 19 anni, perché Final Fantasy IX è un titolo maledettamente attuale anche nel 2019. Sappiamo benissimo che giocare ai Final Fantasy vecchio stampo come questo può sulle prime risultare un po’ lento soprattutto sulle prime, per via di un combat system molto classico, con i combattimenti basati sugli scontri a turni del tipo “prima attacco e poi attacchi tu”, il tutto determinato da una sorta di barra (l’Active Time Battle) che ci consente di scegliere l’azione desiderata solo quando questa barra si riempie completamente. Adesso siamo abituati a GdR molto piu dinamici e alla presenza dei nemici ben visibili sullo schermo, ma ciò non significa che Final Fantasy IX sia invecchiato male, tutt’altro.
Nei forum di discussione prima o nelle pagine social adesso assisto frequentemente a fan della saga che discutono anche animatamente su quale sia il capitolo di Final Fantasy migliore in assoluto, anche se penso che sia una perdita di tempo. La bellezza di ogni singolo capitolo, soprattutto dal 6 al 10, è che ognuno di questi possiede un fascino a se stante. La grandezza di Square in quegli anni era tale da rendere ogni nuovo episodio della “fantasia finale” un capolavoro. Storie, personaggi e mondi sempre slegati da un capitolo all’altro eppure sempre dannatamente memorabili. Nel tuo piccolo puoi rimanere affezionato più di altri a un capitolo di Final Fantasy perché magari hai apprezzato maggiormente il Combat system, ti sei emozionato di più alle vicende narrate oppure ti sei affezionato ai personaggi. Al netto di questo, chi vi scrive considera Final Fantasy IX il capitolo migliore della saga, ma questo è un fatto squisitamente personale.
Perchè considero il nono capitolo il migliore della saga, oltre che uno dei migliori GdR di sempre? Sarà per la storia e i personaggi che la vivono, un ladruncolo con la coda di nome Gidan che aiuta la principessa Garnet a fuggire dalle grinfie della pericolosa regina Bhrane, coadiuvati tra gli altri dal timido maghetto Vivi e dalla guardia del corpo della principessa, il goffo Steiner, in un contesto narrativo che nel corso dell’avventura lascia spesso spazio a personaggi splendidamente caratterizzati e a numerosi colpi di scena.
Sarà anche per il sistema di crescita del party, basato sostanzialmente l’apprendimento con una particolare abilità o magia che assimilavamo effettivamente solo quando la barra di apprendimento si riempiva dopo svariati combattimenti. Un sistema di sviluppo questo che ho sempre trovato appagante, unito anche a un equipaggiamento molto vario di cui ogni personaggio era fornito.
Sarà per quella grafica cosi colorata e quasi fumettosa, che abbandonava lo stile più maturo comunque apprezzabile dell’ottavo capitolo e decisamente più vicino a Final Fantasy VII con un livello di dettaglio inevitabilmente superiore. Il nono capitolo è una gioia anche per gli occhi grazie a un livello di dettaglio generale gradevole ancora oggi e alcuni scorci semplicemente memorabili. I canali di Toleno, le viette e i cunicoli di Alexandria, il sontuoso Albero di Lifa o la fredda grotta di Ghizamaluk. In generale, quasi ogni città, dungeon o angolo che visiterete in Final Fantasy troverà un modo per stupirvi.
Sarà per le splendide musiche di Nobuo Uematsu, talentuoso e storico compositore della saga che probabilmente proprio con Final Fantasy molto probabilmente ha dato il meglio di se grazie a una colonna sonora semplicemente eccezionale. È grazie a tutti questi elementi che considero Final Fantasy IX il capitolo migliore della saga, perlomeno per quello che mi riguarda. Mi sono affezionato a qualsiasi cosa e a qualsiasi personaggio che dava vita al gioco ed un titolo che ancora oggi porto nel cuore. Sarà per le partite a carte con tanti sconosciuti, sarà per le cavalcate con i Chocobo in giro per il mondo alla ricerca di ogni più recondito segreto e delle armi più potenti. Vi abbiamo convinto? Spero vivamente di sì!
Se per caso non avete mai giocato a Final Fantasy IX, fatevi un favore e colmate questa lacuna. Giocarlo per la prima volta nel 2019 probabilmente risulta un po’ anacronistico magari inizialmente, ma si chiuderà ora dopo ora un titolo meraviglioso sotto praticamente tutti i punti di vista. Magari su Switch, in modo da poterlo fare in pausa pranzo, in metropolitana o semplicemente stravaccati a letto. Scegliete voi il metodo o la console, ma fatelo. Da queste parti si è fatta la storia.