Cosa c’è dietro a questo fenomeno?
Chi di voi segue iCrewPlay ed i nostri articoli dovrebbe già sapere che provo piacere nel condividere i miei pensieri, le mie idee riguardo al mondo videoludico. Una pratica che non tanti siti condividono e/o praticano: un momento che mi prendo per poter parlare a voi lettori come farei ad un tavolo, davanti ad una bella birra media. Insomma, un po’ come si faceva nelle vecchie riviste di una volta, no?
Il titolo che ho messo è esattamente quello di cui andrò a parlare: come ha fatto Fortnite, che non detiene il titolo di “prima Battle Royale”, ad essere il titolo più giocato del momento?
In origine era Minecraft
Era il “lontano” 2012, quando assistemmo al boom della saga di Hunger Games, dove un gruppo di persone viene mandato in un luogo sperduto e solo una di esse sopravvivrà. Una descrizione spicciola, ma ci siamo capiti, no? Sempre in quell’anno Minecraft andava alla grande, così (dato che quel gioco è davvero malleabile come il pongo) venne creata una modalità di gioco che consisteva proprio in questo: mettere un numero di giocatori definito in una zona, senza alcun equipaggiamento e con armi e cose utili sparse per la mappa.
Iniziò il delirio.
Milioni di giocatori iniziarono a praticare questo gioco, finchè non venne creata una mod per Arma 2, DayZ, dove dovevamo sopravvivere a zombie e giocatori. La mod fece fortuna e una volta che DayZ diventò uno standalone, un gioco unico e diviso da Arma, una ulteriore mod venne creata: il creatore di quella mod si chiamava “PlayerUnknown”. Capite già dove sto arrivando, eh?
Nacque PlayerUnknown Battleground, chiamato PUBG dai giocatori, che regnò incontrastato tra i vari giochi di questo tipo… fino al 2017. Nel 2017, preceduto da una stella cometa e seguito dai Re Magi Videoludici, arrivò Fortnite. Epic Games aveva creato Fortnite, un gioco ad ondate action, che però non aveva suscitato troppo interesse, così videro nelle Battle Royale una possibilità di riscatto e crearono, in una versione ancora acerba, Fortnite Battle Royale, una modalità di gioco gratuita ed alla portata di tutti.
Free (?) to play
Gratuita. Gratis. Free. Sono l’unico ad avere un brivido lungo la schiena leggendo quelle parole? A quanto pare no, dato che il fatto di avere una Battle Royale gratuita fece provare Fortnite a tantissimi giocatori, che ne rimasero rapiti. Chi lo chiamava “gioco da bambini” a causa della sua grafica cartoon, chi lo chiamava “anti-skill” dato il realismo degli altri titoli, il fatto è che se prima il gioco aveva attirato la fascia d’età più giovane (8-12 anni), con il passare del tempo anche i grandi iniziarono a mettere mano a questo titolo.
Arriviamo ora al presente: un giro di milioni di dollari, un pubblico tanto vasto da far impallidire League of Legends ai tempi d’oro e persone dello spettacolo e dello sport che citano Fortnite. Basti vedere il famoso giocatore francese Antoine Griezmann fare uno dei balli del gioco davanti alle tribune avversarie, la “L Dance”.
https://www.youtube.com/watch?v=nLRAd6wxVY4
Fortnite, che da prima era considerata una pallida imitazione di PUBG, arrivò a sorpassare la sua nemesi in poco tempo, piazzandosi come la Battle Royale definitiva. Questo tipo di giochi ha ora praticamente smesso di evolversi, lasciando la corona in testa al titolo di Epic Games, che continua a sfornare idee nuove e sempre più grandi.
Io personalmente non trovo particolare interesse in questo tipo di giochi, non li odio o li amo. Ho giocato a diversi di questi titoli, mi sono piaciuti per un po’, ma non li trovo particolarmente affini al mio essere. Una cosa che però mi piace è essere obbiettivo e cercare di pormi sempre nel mezzo delle discussioni e capire dove sta la mia risposta. Fortnite è davvero il miglior Battle Royale, secondo il mio modesto parere.
Triggerati, eh?
L’ho detto e lo ripeto: ritengo che Fortnite sia il miglior titolo Battle Royale sul mercato. Prima di lapidarmi in piazza, leggete quello che ho da dire e considerate che è una mia idea personale, condivisibile o meno. Epic Games è stata in grado di creare un videogioco che fosse divertente, interessante e piuttosto ben fatta. Dal punto di vista del realismo PUBG rimane il migliore: l’impatto dei colpi e la loro precisione non è nemmeno da mettere in discussione e vincerà praticamente sempre su Fortnite, ma la differenza non è davvero così importante proprio perchè il gioco è strutturato in modo da non premiare troppo la mira perfetta.
Ovviamente chi è bravo col cecchino in Fortnite avrà un vantaggio, ma non è così scontato come in PUBG. Senza contare le continue aggiunte di armi e utilites, la partecipazione con la Marvel che ha portato una modalità divertente, la bellezza del gioco a livello visivo… I fattori sono davvero tanti. Badate bene: questo non intende essere un messaggio pubblicitario o un elogio a Fortnite, perchè non sono davvero il mio tipo di giochi e avrò massimo un’ora per titolo (forse un po’ di più su PUBG), ma i fatti sono questi.
Se dobbiamo trovare un motivo per cui Fortnite è riuscito a raggiungere i cuori di così tante persone è grazie alla viralità, al marketing e alla effettiva qualità del titolo, di chi lo ha prodotto e (soprattutto) della community, piazzandosi nettamente sopra a qualsiasi suo contendente. Dopotutto se così non fosse i nuovi titoli Battle Royale dovrebbero riuscire a spodestare Fortnite, ma non ci riescono: ormai l’ambiente è stato saturato e possiamo solo aspettare la sua caduta, così come fu per i MOBA.
Ora potete accendere le torce e preparare i forconi, questo articolo è finito. Vi aspetto armato, vi voglio bene.
Alla prossima!