Bentornato nella nostra rubrica “Perchè Giocare”, dove vedrai alcuni giochi che vale la pena recuperare per la loro grande qualità; nonostante non abbiano mai goduto della fama dei titoli più blasonati. Come al solito, è bene ricordare che queste non sono recensioni, ma brevi descrizioni, fatte per illustrare i motivi per cui si dovrebbe recuperare il titolo in questione.
Gravity Rush
Uscito per la prima volta in esclusiva su PS Vita e, molti anni dopo, rimasterizzato per Playstation 4, Gravity Rush non ha mai goduto della luce dei riflettori, nonostante la sua grande qualità. Questo è dipeso probabimente dalla console di riferimento, che non ha mai vantato una gran diffusione; impedendo così al titolo di diventare famoso. Tuttavia, Gravity Rush merita sicuramente di essere giocato se possiedi una console Sony; dato il suo gameplay estremamente divertente ed il suo stile originale e riconoscibile.
La storia di una ragazza sperduta
Il tema centrale del gioco, come suggerisce il nome, è la gravità. Questo si ripercuote sia sul gameplay, che sulla trama stessa. Quest’ultima, infatti, inizia proprio con una mela che cade vicino a Kat, la protagonista; chiaro riferimento al mito della scopertà della legge gravitazionale.
La ragazza in questione non ha nessun ricordo del suo passato, ma viene subito chiamata all’azione, quando un ragazzino si trova in pericolo, costringendola ad usare i poteri che aveva dimenticato di avere. Dopo aver risolto la situazione, Kat si trova sperduta nella città in cui è ambientato il gioco, senza sapere come ci sia arrivata ed ignara persino della sua vera identità; in compagnia solo di “Dusty”, uno strano gatto che sembra essere l’artefice dei suoi poteri.
Andando avanti con i capitoli del gioco scopriremo diversi retroscena su Kat, grazie ad una storia ricca di mistero ed appassionante, che tira in ballo anche argomenti più epici ed intriganti di quelli iniziali; presentando dei personaggi insoliti, che conosciamo poco a poco.
Questi presupposti, infatti, servono da trampolino per una trama ben più vasta, nella quale entra in gioco il destino stesso della pacifica cittadina. Infatti, alcune tempeste gravitazionali hanno inghiottito intere aree, facendole scomparire insieme ai loro abitanti. Come se non bastasse, degli strani esseri, chiamati “Nevi”, sono apparsi in città insieme alle tempeste, gettando tutte le persone nel dubbio e nel panico.
A questo si aggiungono vere e proprie metafore filosofiche, inserite magistralmente all’interno della storia principale ed approfondibili persino una volta spenta la console.
Il controllo della gravità
Nonostante la trama sia interessante, la parte più bella di Gravity Rush è sicuramente il gameplay.
Infatti, il gioco permette di sfruttare appieno i poteri di Kat, dando modo di alterare la direzione della gravità, facendoci “cadere” verso quella direzione. In pratica, basta la pressione di un tasto dorsale per annullare l’attrazione verso il suolo e fluttuare a mezz’aria. Da qui si può girare la telecamera verso qualsiasi angolo o direzione, per poi premere lo stesso pulsante e volare verso quella direzione. Se c’è una superficie, è possibile camminarci sopra, come se fosse un normale “pavimento”.
A dirla tutta, in pratica è molto più immediato di qualsiasi spiegazione e funziona egregiamente, regalando una sensazione molto bella e donando al titolo un gameplay divertente ed originale.
La grande mobilità si sposa alla perfezione con la natura free roaming del gioco, che permette di esplorare in tutta libertà le aree della metropoli, le quali sono sviluppate “in tre dimensioni”, anche verticalmente, per farci sfruttare al meglio i poteri di Kat. La cittadina, infatti, è piena di sfide e missioni secondarie di difficoltà crescente (quelle avanzate richiedono una grande padronanza dei movimenti), che vanno dalle gare a tempo, alla raccolta di oggetti, fino all’eliminazione dei nemici presenti.
A questo si aggiunge la storia principale, sfoggiando una progressione varia e sempre fresca: per esempio facendoci avventurare in posti dalla geometria distorta, oppure togliendoci temporaneamente i poteri in alcune occasioni, o magari facendoci vagare per dei luoghi onirici. Il tutto, ovviamente, condito dagli immancabili combattimenti.
Il sistema di battaglia del gioco è semplice ed immediato. Un tasto è assegnato ad una combo di base; inoltre possiamo sfruttare i poteri gravitazionali per portarci a mezz’aria e sferrare dei potenti calci dall’alto. In ultimo, Kat possiede ben tre mosse speciali e la possibilità di lanciare gli oggetti circostanti. Qualunque sia la nostra strategia, l’importante è colpire i punti deboli dei Nevi. Questi ultimi sono delle bolle luminose, disposte in modo da costringerci a sfruttare la grande libertà di movimento offerta dal gameplay.
Le capacità di Kat, poi, sono potenziabili nel corso dell’avventura; grazie ad una leggera vena da GDR. Infatti, vagando per la metropoli e completando le sfide possiamo ottenere delle gemme; le quali sono necessarie per aumentare le statistiche della protagonista. Non c’è nessun albero di abilità, ma solo delle classiche “barre” che migliorano la quantità di salute, la durata del volo, oppure i poteri stessi. Una piacevole scelta, che dona un senso extra alle esplorazioni ed alla progressione del giocatore.
La varietà proposta dalle missioni della storia, le sfide, il free roaming ed i combattimenti divertenti sono tutti elementi che si uniscono per creare una formula di gioco divertente e varia, capace di tenerci incollati per ore innescando la classica sindrome da “ancora-una-missione-e-poi-spengo”. La verità, però, è che il gioco riesce ad essere assuefacente grazie alla sua originalità; data dal gameplay unico nel suo genere.
Un quadro tutto da esplorare
Come se questo non bastasse, il gameplay è accompagnato da un comparto artistico di tutto rispetto, capace di regalare degli scorci davvero stupendi. La città può vantare un’architettura tutta sua e perfettamente riconoscibile; fatta di edifici insoliti, bus volanti e piazze con i bordi che danno nel vuoto. A questi paesaggi si aggiungono quelli di alcuni livelli, composti da strutture paradossali ed “impossibili”, che donano a Gravity Rush una caratterizzazione tutta sua. La stessa protagonista ed i nemici seguono questo concetto, presentando un design bello da vedere e “stiloso”.
Tutto questo è racchiuso in una grafica cartoon, visibile sia nei modelli dei personaggi, sia nelle scene di intermezzo; raccontate attraverso dei veri e propri fumetti animati, da sfogliare con un comodo movimento sul touchscreen.
Per concludere
Gravity Rush è un’esperienza unica, capace di catturare il giocatori grazie all’unione sapiente dei vari elementi che la compongono. La storia è interessante, i paesaggi sono stilosi ed il gameplay è diveretente ed originale. Qui parliamo di un gioco che merita davvero tanto; proponendo davvero tanti motivi per cui valga la pena recuperarlo. Se possiedi una PlayStation 4 (su cui c’è anche il secondo capitolo) o una PS Vita, consiglio vivamente di darci un’occhiata. Perfetto quando sei alla ricerca di qualcosa di “diverso”.