Bentornato nella nostra rubrica “Perché giocare”, in cui ti diciamo dei buoni motivi per giocare dei titoli di cui si parla poco, nonostante siano ottimi e meritino più attenzioni. Ti ricordiamo, come ogni volta, che queste non sono recensioni, ma brevi descrizioni di piccole perle nascoste, solo per far capire di cosa si tratta e dare dei motivi per cui recuperarle.
Spec ops: the line
Come accennato la scorsa volta, quest’oggi portiamo un AAA.
Nonostante sia sconosciuto ai più, Spec Ops: The Line è un ottimo gioco, che si discosta dagli altri TPS per una forte enfasi sulla storia e sullo sviluppo dei protagonisti. In questo caso, infatti, non parliamo di super soldati, ma di uomini che subiscono le conseguenze delle loro azioni e della guerra.
Vi siete mai chiesti cosa significhi per un soldato essere in un campo di battaglia? Uccidere? Come reagisce un uomo che si ritrova in queste condizioni estreme? E se poi, per salvare qualcuno, sei costretto a commettere azioni disumane e crudeli?
La storia del gioco ci mostra proprio questo, delineando un degrado mentale e fisico dei protagonisti, che saranno visibilmente scossi ed arrabbiati per gli orrori e le atrocità che vedranno…e che faranno.
Per essere più precisi, atrocità che noi, in quento giocatori, compiremo. Vi sentite degli eroi solo perché imbracciate un fucile in una missione di salvataggio? Adesso è il momento di cambiare prospettiva. La trama, infatti, si mostrerà in un crescendo di orrori, fino all’impensabile finale, causa di una rivalutazione di tutto ciò che pensavamo di aver fatto.
Tutto questo inizia da una semplice missione di ricognizione, che sarebbe dovuta essere facile e veloce: Entrare a Dubai per raccogliere informazioni e tornare indietro in caso di contatti nemici. Invece, ben presto, i nostri protagonisti saranno costretti ad avventurarsi nelle rovine della metropoli, per capire meglio l’entità del problema e risolvere la situazione a modo loro.
Proprio una decadente e post-apocalittica Dubai è l’ambientazione del titolo. Il simbolo del lusso sfrenato e della ricchezza per eccellenza ora è distrutta davanti a noi, mostrandoci costantemente di cosa è capace la guerra. A questo proposito, gli avvenimenti della storia metteranno alla prova diverse volte la nostra prospettiva delle cose, facendoci chiedere quanto effettivamente siamo nel giusto.
Il compito di un soldato
In quanto operatori della squadra speciale Delta Force abbiamo il fondamentale supporto di altri due agenti che ci seguono. Questi ultimi sono personaggi “umani” quanto noi, che reagiranno in modo realistico agli accadimenti del gioco, cambiando il loro modo di vedere il protagonista e gli ordini ricevuti.
Proprio sugli ordini si basa la struttura del gioco. Infatti, accanto alla trama memorabile ed alla narrazione, abbiamo un’ottimo gameplay, che riprende in modo molto classicheggiante i TPS “a coperture”. In questo caso risulta importante il posizionamento durante gli scontri, oltre che il modo in cui gestiremo gli ordini dei nostri due compagni: potremmo far uccidere prima un cecchino lontano oppure un ostile fin troppo vicino a noi, per esempio.
Di fatto, i nemici che affrontiamo sono aggressivi ed il danno che subiremo è molto alto, costringendoci a sfruttare i ripari in ogni scontri ed impedendoci di giocare in maniera troppo aggressiva.
Restando in tema di gameplay, una menzione d’onore va fatta all’ambientazione ed al game design. Pur presentando dei livelli molto lineari, il gioco riesce comunque ad avere sparatorie memorabili ed uniche. Per esempio ci sono momenti in una tempesta di sabbia, combattimenti in edifici con poca luce e così via.
Come se non bastasse, tutto questo è accompagnato da una realizzazione tecnica d’impatto, in grado di donare degli scorci sempre evocativi e di impreziosire la narrazione mostrando il decadimento fisico degli agenti, che collezioneranno ferite, strappi ai vestiti e via dicendo.
Per concludere
Vittima di una campagna di marketing completamente sbagliata, Spec Ops: The Line è un ottimo TPS, che fa della narrazione il suo cavallo di battaglia. La storia, i personaggi e gli accadimenti sono memorabili e resteranno nei ricordi dei giocatori per moltissimo tempo. Il finale, poi, è un vero tocco di classe, capace di far riflettere sul gioco e sulla natura della guerra stessa. A questo si accompagna un gameplay classico e solido, che poteva osare di più, ma che riesce comunque a divertire per tutta la durata della vicenda. Non è definibile un capolavoro, ma se la descrizione del gioco ti intriga e ti piacciono le storie introspettive, allora dovresti sicuramente dare un’occhiata al titolo.