Il mondo dei videogiochi è sempre in costante evoluzione, qualche settimana fa abbiamo parlato della durata dei titoli che influisce o meno sul completamento di un gioco.
A prescindere da quanto possa essere longevo un videogioco, c’è un aspetto che inevitabilmente colpisce tutte le parti coinvolte: il prezzo. Sappiamo come alcuni videogiochi per next gen vengano venduti al prezzo di 80 Dollari/Euro, cifra che è stata giustificata considerando che il costo per produrli sia aumentato.
Ma le cose non starebbero così, il noto analista Michael Pachter ci dice la sua su questa questione.
Videogiochi: il vero motivo del prezzo
In uno degli ultimi episodi di Pachter Factor, Michael Pachter ha spiegato qual’è il vero motivo per cui il prezzo dei videogiochi è aumentato, premettendo che i costi di produzione non c’entrano nulla. I costi per sviluppare un videogioco non sono aumentati in maniera considerevole dal 2019 al 2021, questo perchè vengono utilizzati gli stessi strumenti, ovvero i programmi per realizzarli come Unity ed Unreal Engine.
Pachter afferma che in realtà l’aumento del prezzo dei videogiochi non è altro che una scappatoia, la cui ragione è legata semplicemente al fatto che il mercato lo permetterà. I giocatori saranno sempre più convinti delle ragioni di aumento del prezzo, e di conseguenza sviluppatori e publisher prenderanno questa via.
Patcher pensa che il modo nascosto e intelligente per far pagare di più un videogioco sia attraverso i DLC e le edizioni speciali. L’analista ritiene che presto sviluppatori e publisher “impareranno la lezione”, ipotizzando che l’aumento dei prezzi farà calare le vendite al lancio dei titoli.
Qui sotto postiamo il video dell’episodio di Pachter Factor in cui viene esaminata la questione.