Sviluppato da Games Incubator e pubblicato dagli stessi in sinergia con Ultimate Games, Pets Hotel è un simulatore nonché gestionale di “Hotel” per animali in prima persona 3D dove dovremo aver cura dei nostri ospiti animali cercando di farli stare al meglio. Noi abbiamo dato il via alla nostra carriera di albergatori per amici a quattro zampe (ma anche quelli pinnati son sempre ben voluti) su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a creare il rifugio perfetto per il mondo animale?
Pets Hotel e il rifugio per gli animali a cinque stelle
Pets Hotel è un simulatore e in quanto tale, non ha una storia vera e propria. In questo caso, la campagna è sostituita da una serie di sfide a tempo con limite di giorni e obiettivi specifici da raggiungere. A questa modalità, si aggiunge quella denominata “libera” dove saremo lasciati completamente a noi stessi in tutte le fasi del titolo, dalla personalizzazione dell’edificio fino alla gestione dei primi clienti.
Il nostro suggerimento per vivere al meglio l’esperienza offerta da Pets Hotel è di iniziare con la modalità a sfide che funge quasi da tutorial, offrendoci già una serie di edificio con tutti gli elementi base già installati e posizionati. Cosa non da poco considerando la mole di elementi di cui tener conto e che andremo ad approfondire nel dettaglio con i prossimi paragrafi.

In quanto gestore di un albergo/pensione per animali, sarai chiamato a svolgere diverse tipologie di ruolo oltre a quello, essenziale, di amministratore delle finanze. Inizialmente, infatti, sarai sia segretario che addetto alla cura di ogni singolo ospite animale. E che ospiti! Dai cani e gatti passando ai roditori e ai rettili fino alla fauna marina con tanto di piccoli acquari da tenere d’occhio.
Il procedimento è abbastanza semplice e no, non esiste alcuna “lore” in un titolo che non si sforza mai di raccontare una storia. Persino le richieste dei clienti utilizzano lo stesso messaggio a ripetizione, rendendo di fatto le telefonate particolarmente noiose e relegate unicamente al ruolo funzionale e ludico che andiamo subito ad affrontare.

Le mille difficoltà di un albergo per animali
Pets Hotel è un simulatore in prima persona 3D che, come detto, ci vede impegnati in diversi ruoli. Il primo ed essenziale, nonché snervante, è quello di raccogliere le richieste e registrare gli ospiti. Si parte con una telefonata dove ci viene comunicato il nome dell’animale, la razza, i giorni in cui deve restare nella nostra struttura ed eventuali preferenze e/o problematiche dell’animale.
Scoperto ciò, sta alla nostra memoria ricordarsi tutto per poi riportarlo fedelmente al computer. Esatto, devi scrivere il nome dell’animale esattamente come ti è stato comunicato. Sbaglia un dato e la registrazione fallirà. Se non riesci a registrarlo, dovrai respingere il cliente una volta che questi si presenterà in albergo con conseguente parere negativo.

Nei primi giorni, che sia in modalità libera o sfida, sarai praticamente costretto a scattare ogni volta che suona il telefono in quanto senza clienti, il resto della struttura ludica non carbura. Per fortuna, col tempo e buone finanze, potrai assumere del personale che potranno occuparsi sia del telefono sia degli animali. L’assunzione viene fatta tramite lettura di curriculum dove, essenzialmente, come rilevanza principale c’è lo stipendio richiesto.
Oltre a raccogliere le richieste e a registrare gli animali inserendoli nelle rispettive stanze a disposizione, dovremo anche e soprattutto occuparci di loro. Ogni animale ha una serie di indicatori di cui dovremo avere cura pena valutazioni negative, perdite di fama e soldi e quindi potenziale game over (in modalità sfida). Tra i valori di cui tenere d’occhio c’è ovviamente il cibo, da acquistare a spese nostre tramite relativa app.

Anche la cura dell’igiene non va sottovalutate e bisogna quindi lavare i nostri ospiti, tagliargli le unghie ma anche prestare attenzione al loro umore, regalandogli carezze o donandogli giochi per intrattenerli. Alcune di queste operazioni, sono lasciate a piccoli mini giochi molto intuitivi e non sempre ben realizzati. Purtroppo, Pets Hotel è un titolo che fatica a essere al passo coi tempi tanto sul versante tecnico quanto su quello ludico.
Ludicamente parlando, c’è molto da fare e la personalizzazione dell’edificio presenta un editor sorprendente vasto e pieno di possibilità ma, all’atto pratico, l’interfaccia di gioco è confusionaria e difficile da padroneggiare. Tra font diversi, indicazioni poco chiare e comandi non sempre precisi, la vita in Pets Hotel non è delle più accattivanti. Senza contare che, a lungo termine, le attività si vanno a ripetere e la tipologia stessa di ospiti con relativi bisogni, prestano il fianco a una scarsa variabilità.
E parlando di bisogni, come stare attenti a determinate allergie, avrai bisogno sempre di interfacciarsi col tablet o col telefono. Che sia per ordinare un dato oggetto, da dover poi usare dall’inventario (in un procedimento lento, legnoso e poco intuitivo) o per chiamare un aiuto esterno come il veterinario. Insomma, il potenziale di base del titolo c’è e la sua struttura ne è la conferma, peccato che la realizzazione risulta imprecisa, andando a danneggiare un ritmo di gioco già di natura abbastanza monotono.

Grafica e sonoro
Graficamente e tecnicamente parlando, Pets Hotel si apre a diverse criticità. La grafica utilizzata è vecchia di generazioni ed è molto, troppo, grezza. I modelli degli animali sono quelli che si salvano ma risultano comunque appesantiti da animazioni legnose e poco credibili oltre a una cura del dettaglio quasi assente. I modelli umani, invece, sono appena abbozzati e ancora più artificiosi. In poche parole, è difficile risultare coinvolti con ciò che si muove a schermo.
Non aiutano neanche le location che, seppur dotato di un’ampia personalizzazione, risultano comunque poco ispirate e grezze. Persino gli elementi di sfondo sono sinceramente discutibili, partendo dal cielo che dona scenari ora statici ora buggati con modelli 3D che neanche riesci a decifrare. A ciò, si sommano problemi tecnici di compenetrazione, animali che sparivano nel nulla e persino i nostri dipendenti che si immobilizzavano sul posto senza fare niente (e io pago! cit.).
Il sonoro sfiora quasi la sufficienza seppur indebolito da sonorità abbastanza anonime a cui si sommano degli effetti audio non sempre sincronizzati come si deve. Molto apprezzata, invece, la presenza dei sottotitoli in lingua italiana che, anche se non perfettamente tradotti, aiutano non poco a navigare in una mare di opzioni.