Ricordo ancora quando cinema fecero una maratona dei film di Indiana Jones. Fedora e frusta di cartone, eccitato come uno scolaretto, sono partito all’avventura! Oggi, con non so quanti anni d’attesa, qualcuno ha pensato bene di ispirarsi al mito dell’esploratore leggendario per creare un gioco dal potenziale incredibile, ma che è ancora grezzo per essere definito un diamante: Phantom Abyss è il nostro prossimo rogue-lite asincrono e ricco di sorprese, trappole e soprattutto… tesori!
Devolver Digital ha senza dubbio fatto un altro centro bello pieno! A cominciare da uno stile di gioco colorato e che non stanca mai, meccaniche non banali ed una dinamica di movimento che scoraggia giochi incentrati solo sul parkour, Phantom Abyss rende alla perfezione il mestiere dell’avventuriero con tanto di cappello e frusta, trappole mortali e idoli dorati.
Purtroppo il lavoro ancora necessario al titolo è ben più che visibile, ma già da come intuito dall’immenso HUB di gioco, una sola corsa per i dungeon procedurali del tempio dell’abisso non basterà, in quanto l’enorme punto di forza primario è la longevità quasi sconcertante che il gioco presenta ad un giocatore pronto a sfidare sé stesso, i suoi riflessi e fortuna.
Senza ulteriori indugi, ecco la nostra recensione.
Phantom Abyss porta il rogue-lite e parkour in un connubio nostalgico
Come già annunciato prima, il gioco trae enorme ispirazione da Indiana Jones, templi maledetti e sì, un pochettino dai souls-like. Cominciato proprio con il semplice compito di recuperare una antica reliquia, rimaniamo intrappolati e vittima dell’abisso, enorme ed infinito tempio maledetto che cambia ogni volta che ci avventuriamo alla sua scoperta.
A farci compagnia e guidarci è un’enorme divinità, imprigionata come noi nell’abisso, la quale ci fornisce gli strumenti atti ad affrontare il tempio per ottenere le sue ricchezze.
Ogni partita genererà un tempio sempre nuovo e ricco di pericoli, mentre il multiplayer asincrono ci mostrerà il “replay degli altri giocatori” sotto forma di fantasmi che corrono senza fine le stanze del tesoro. Qualora fossimo incastrati o confusi sul dove andare, ci basterà seguire il fantasma di un altro giocatore e copiare i suoi movimenti fino a che non incappiamo nel suo cadavere o passeremo alla zona successiva.
Ovviamente, come in ogni rogue-lite che si rispetti, ottenere risorse e spenderle in potenziamenti sarà la chiave per sopravvivere più a lungo o raggiungere zone segrete ricche di tesoro.
Ogni corsa nel tempio si può concludere in due modi: morte o idolo, abbastanza semplice no?
Un mondo, un tempio
Ogni tempio che visiteremo sarà contrassegnato da una serie di simboli che indicano le caratteristiche e meccaniche che incontreremo: spuntoni affilati, porte e chiavi da usare, baratri e salti nel vuoto, lame rotanti, lancia-fiamme, dardi velenosi e… un guardiano arrabbiato e letale!
Ogni tempio è difeso dal proprio custode, il quale di desterà dal suo sonno e ci darà la caccia. Per ora possiamo affrontare solo 3 guardiani, ognuno con la sua meccanica chiave: inseguire il giocatore, sparare raggi laser o colpirlo con degli attacchi ad area che lo rallentano.
Ad ogni piano superato, la rabbia del guardiano si farà sempre più grande, aumentando di ritmo, velocità o letalità. Ovviamente il giocatore non avrà certo vita facile, come se già le tantissime trappole e difficoltà non fossero abbastanza, ma il tutto si mescola armoniosamente e senza stonare, rendendo a pieno l’idea di tempio maledetto, sottolineando il nostro ruolo di “straniero” in un ambiente sacro!
Ogni tempio rappresenta la sua serie di biomi che potremo esplorare solo utilizzando le relative chiavi, divise per rarità e locazione nei piani del dungeon, ma facilmente ottenibili con un po’ di pazienza e tempo.
Chi ha detto che le trappole sono banali?!
Cosa che salta subito all’occhio in Phantom Abyss sono proprio le numerose stanze casuali piene zeppe di trappole. Parliamo di spuntoni affilati, baratri senza fine, punti ciechi e ogni altra cosa già conosciuta nel mestiere dell’avventuriero. Fortunatamente il level design non è altrettanto banale!
Infatti, ogni trappola ha il proprio concetto di “trarre in inganno il giocatore”, creando pattern di attivazione che traggono in inganno e fregano all’ultimo il giocatore più sfrontato e poco rispettoso della letalità di tali meccanismi! Troppe volte ho voluto saltare una serie di trappole-dardo che all’ultimo colpo ritardano il rateo di fuoco, fregandomi a due passi da un salto o azione da compiere, uccidendomi e creando un nuovo fantasma da aggiungere alla collezione del tempio.
Fortunatamente, giocando e rigiocando il giocatore coglierà sempre più le regole generali di ogni trabocchetto e col tempo saprà prevedere in tempo ogni meccanica confusa o fregatura, allungando sempre più il suo percorso e longevità di partita per ottenere idoli sempre nuovi ed intravedere la luce in fondo al tempio dell’abisso!
Non sarà comunque un’impresa da poco, in quanto ad ogni “bioma del tempio”, rappresentato dal suo colore, presenterà trappole e marchingegni sempre nuovi e più letali dei precedenti. Un esempio? Se nel primo bioma troviamo trappole dardo locate al lati del muro, nel secondo avremo delle “torrette tiki” che prenderanno la mira e ci spareranno una serie di dardi avvelenati!
Potami l’idolo, il resto lo offro io!
Scopo principale di Phantom Abyss è quello di arrivare all’idolo dorato e riportarlo alla stanza dell’abisso, dove verrà messo in bella esposizione sul suo relativo piedistallo. Grande sorpresa e l’enorme quantità di piedistalli vuoti, ognuno dei quali rappresenta un relativo idolo e bioma di appartenenza.
Ad ogni statuina recuperata, avremo un nuovo trofeo da osservare ed un passo sempre più vicino alla fuga, come dice il dio rinchiuso con noi…
Bisogna anche sottolineare che ogni “milestone” che raggiungeremo ci ricompenserà con nuovi power-up e persino nuove fruste, che per una piccola offerta iniziale, sono capaci di fornirci bonus passivi che comprendono potenziamo e malus. Il suo costo varia in base alla rarità e ai bonus/malus forniti, ma cosa davvero bella è che ad ogni nuova partita essi cambieranno, creando molta più scelta e senza fossilizzarsi in una sorta di META definito, cosa molto logorante per un gioco che punta allo stile rogue-lite!
Vera pecca deludente è il fatto che ogni idolo che troveremo sarà casuale e quasi subito incappiamo negli infamatissimi “doppioni”, i quali non ci forniranno alcuna ricompensa, neanche dopo tutte le fatiche compiute per ottenerlo.
Di sicuro arrivare a completare tutta la collezione richiede ben più che qualche ora di gioco, ma ciò offre un incentivo davvero longevo e che premierà a fondo i giocatori volenterosi di perfezionare il proprio stile di gioco e padroneggiare Phantom Abyss!
Una corsa in compagnia?
Il multiplayer asincrono di Phantom Abyss innova in quanto è capace di aiutare i neofiti del gioco e mostrare come la meccanica di spostamento della frusta sia vitale per superare gli ostacoli, quasi come per truccare ed evitare intere sezioni del livello, ma senza sentirsi in colpa per averlo fatto!
Inoltre potremo condividere con i nostri amici i codici di ogni tempio che visiteremo, invitando chiunque ad arrivare oltre a dove noi siamo arrivati. Facendo ciò, i nostri amici possono liberare il nostro fantasma, ottenendo le risorse conservate al momento della nostra morte.
Phantom Abyss e la nostalgia del cinema
La meccanica davvero importante e ciliegina dell’imponente torta del gioco è il primo oggetto che troveremo dopo appena 30 secondi di gameplay: la frusta!
Ispirato dai film cult degli avventurieri, la frusta rappresenta una meccanica creativa e piena di possibilità, in quanto potremo usarla per aprire casse, rompere vasi o come rapino, permettendoci di raggiungere angoli nascosti, piani sopraelevati, saltare immensi burroni o schivare le varie trappole del livello!
La sensazione ad ogni colpo è densa e ricca di nostalgia per tutti quei film di Indiana Jones, facendoci sentire un misto di avventurieri temerari e Spider-man, il tutto mentre dovremo schivare trappole e guardiani saltando di piattaforma in piattaforma!
Il potenziale enorme del gioco è visibile fin da subito ed il fatto che sia in accesso anticipato può solo che migliorare, in quanto gli stessi sviluppatori sono in costante lavoro e attenzione per la loro creatura, la quale potrebbe divenire un vero diamante nel mondo dei giochi rogue-lite!
Di sicuro non è un titolo da lasciarsi sfuggire, ma che forse potrebbe richiedere molto più tempo del previsto. Sicuramente l’attesa ne varrà la pena, in quanto un’esperienza del simile non ricapiterà più!