Phil Spencer è sempre stato molto attivo nell’industria videoludica attuale, rendendosi disponibile per interviste o dichiarazioni, in cui ha spesso mostrato il desiderio verso un’industria più unita e coesa. Dopo la recente dichiarazione sulle ridotte scorte di Xbox (che di conseguenza hanno causato problemi al lancio) il capo di Xbox si lamenta dell’eccessiva competitività e tossicità del gaming.
Secondo Phil Spencer, l’eccessiva tossicità del mercato videoludico è una delle caratteristiche peggiori dell’industria, che arrecherà soltanto danni, soprattutto nel lungo periodo. Durante un’intervista con Nilay Patel, l’uomo ha espresso chiaramente molte delle sue idee, praticamente senza nessun filtro, cominciando dalla competizione tra Xbox e le altre console:
“Non credo che dobbiamo vedere gli altri fallire per consentirci di raggiungere i nostri obiettivi. Siamo nel mercato dell’intrattenimento e il nostro più grande competitor è l’apatia verso prodotti, servizi e giochi che costruiamo.”
Spencer si è espresso positivamente sul controller PlayStation 5, elogiandolo. Ha inoltre parlato di Sony e delle difficoltà che entrambe le compagnie sono costrette ad affrontare durante il lancio di nuove piattaforme. Come ormai sappiamo già da tempo, l’uomo favorevole a un cross play totale e all’abbattimento di muri tra le varie aziende, dato che secondo lui sarebbe un grande passo avanti per l’intera industria.
Sempre durante l’intervista, Phil Spencer si è espresso riguardo il mercato, più in generale:
“Guardo alle spedizioni di un prodotto, alle spedizioni di un gioco, come una delle cose più coraggiose che un team possa fare. Piazzi il tuo prodotto là fuori, viene analizzato e recensito. Rilasciare qualcosa sul mercato, in modo che il mondo possa scomporlo, è qualcosa di veramente coraggioso, per una squadra.”
Queste dichiarazioni confermano ancora una volta le posizioni di Phil Spencer in merito al mondo videoludico. Noi siamo assolutamente d’accordo con la sua idea, visto che è importante una crescita totale del medium. Una crescita che, chiaramente, possono portare i talenti che sono sparsi tra i vari team.