Phil Spencer ha nuovamente parlato con GamesIndustry.biz, stavolta in merito alla chiusura di Mixer. Il capo della divisione Xbox di Microsoft ha parlato del servizio nato come risposta ai servizi di live-streaming come Twitch. La prima incarnazione di Mixer, chiamata Beam, si concentrava sullo streaming interattivo ed è venuta alla luce come progetto indipendente, per poi venire acquisita da Microsoft due anni dopo. Nonostante gli investimenti negli streamer di alto profilo, Microsoft ha annunciato la chiusura del servizio il mese scorso per concentrarsi su Facebook Gaming.
“Ovviamente è una delusione cercare di portare qualcosa alla vetta senza poi raggiungerla”, racconta Phil Spencer, “ma non ho rimpianti. Prendi le decisioni in base alle informazioni migliori che hai al tempo, e ci metti l’anima perché siamo in un’industria creativa. Un’industria spinta dai successi. Se entriamo in competizione ma lo facciamo con la paura di fallire, non andiamo da nessuna parte.” La mancanza di rimpianti per Mixer è tangibile: “Credo sia fondamentale non aver paura di sperimentare con ciò che può non funzionare. E questa è l’arte di creare videogiochi, e francamente anche piattaforme.”
Phil Spencer su Mixer, ma anche oltre Mixer
Mixer era parte integrante della strategia di Microsoft per il business videoludico. L’azienda ha usato i termini “Contenuti, community e cloud” per descrivere la sua visione del futuro dei videogiochi. L’acquisto di team di sviluppo ha fatto notizia negli ultimi tempi, come lo ha fatto l’investimento nel cloud tramite xCloud e nello streaming con Mixer. “Continuo ad avere fiducia nella nostra strategia”, afferma Phil Spencer in merito. Anche Google e Amazon, rispettivamente con Stadia e un servizio a parte, intendono competere nel gaming, ma il loro punto di forza sono le piattaforme social Youtube e Twitch.
“La nostra crescita a livello contenutistico è frutto dei risultati raggiunti con Azure come infrastruttura cloud e xCloud come piattaforma. [Per quanto concerne la] Community, Xbox Live è quasi a 100 milioni di abbonati, sparsi tra più piattaforme – vediamo gente arrivare da iOS, Android, siamo su Switch, siamo su PC, siamo ovviamente anche su Xbox. Vediamo la community crescere giorno dopo giorno. Ma nel portare avanti il piano, dobbiamo essere ovunque la gente voglia giocare. E la strategia xCloud permette ai giocatori di usufruire di un gioco Xbox ovunque siano, a prescindere dalla loro piattaforma.”
La X segna il tesoro
Phil Spencer prosegue dunque nella spiegazione della sua strategia: “Questo non significa che dobbiamo avere tra le mani ogni piattaforma social, ma stiamo intrattenendo le conversazioni giuste per assicurarci di rendere xCloud disponibile su quante più piattaforme possibile. E per i nostri team di sviluppo, questo significa solo raggiungere nuovi giocatori a cui portare grandiosi contenuti in un nuovo contesto. Ed è questo ad entusiasmarli maggiormente. Le console saranno un mercato di quanto, 200 milioni di unità? Questo funziona dove vendono, ma ci sono molte aree in cui le console non saranno mai l’ambiente di gioco dominante.”
“Grazie a tecnologie come il cloud e [nello specifico] xCloud, renderemo possibile il gaming a molti nuovi giocatori. I creativi dovranno solo dar vita al gioco dei loro sogni, quello a cui lavorano da anni, per poi trovarsi milioni e milioni di nuovi clienti. Questo entusiasma avvero i team di sviluppo.”