I puzzle game basati sui nonogram sono un format radicato all’interno del mondo videoludico ormai da decenni, soprattutto sulle console sviluppate da Nintendo. Da Mario’s Picross, pubblicato su Game Boy nel 1995, fino alla serie Picross che include numerosi episodi, di cui l’ultimo è il recentissimo Picross S+ per Nintendo Switch, e Logic Pic, sono infatti numerosi gli esempi al riguardo.
A questo ricco elenco si aggiunge anche Piczle Cross: Story of Seasons, il gioco sviluppato da Score Studios LLC per gli amanti sia dei puzzle che della vita bucolica. Vediamo nel dettaglio pregi e difetti di questo titolo.
Una vita in campagna
“La vita contadina richiede molto impegno, ma a volte dobbiamo anche allenare il nostro cervello. I nonogram sono un ottimo modo per farlo e sono anche super divertenti!“, spiega il Prof. Molecule M. Matrix, un buffo scienziato, nell’introduzione del gioco. Piczle Cross: Story of Seasons, infatti, è ambientato in una fattoria nella quale i fattori e le fattoresse, per rilassarsi dalle loro attività quotidiane, si dedicano ai puzzle logici.
Quando risolveremo un nonogram il calendario avanzerà di un giorno. Completarne molti, dunque, determina lo scorrere del tempo e, di conseguenza, anche una modifica dell’ambiente in cui è immersa la fattoria: le stagioni avanzano e il paesaggio muta, passando così dall’assistere ad afose giornate estive al vedere immense distese di neve. Inoltre, con lo scorrere dei giorni compare il bestiame e le coltivazioni crescono.
Piczle Cross: Story of Seasons, puzzle a non finire
I nonogram sono puzzle in cui è necessario riempire i quadratini sulla griglia per formare un’immagine. Le righe e le colonne hanno dei numeri che indicano quanti spazi devono essere colorati e quanti devono essere lasciati vuoti. I numeri accanto a righe o colonne indicano quanti quadrati devono essere riempiti e in quale sequenza, con almeno uno spazio vuoto tra gruppi di quadrati riempiti.
Per esempio, se una riga ha i numeri 3 e 1, dovrai riempire tre quadratini di fila, poi lasciarne almeno uno vuoto e infine riempi un altro quadratino. Puoi contrassegnare i quadratini vuoti con una X per aiutarti a risolvere il puzzle, ma per completarlo non è obbligatorio farlo. Si ottiene la vittoria quando tutti gli spazi vengono riempiti correttamente e l’immagine nascosta viene svelata.
Piczle Cross: Story of Seasons presenta un vastissimo numero di puzzle. Sono, infatti, 270 i nonogram da completare, che daranno forma a immagini di varie componenti della fattoria: dagli attrezzi alle coltivazioni, fino agli abitanti, agli animali, al cibo e altro ancora, per un totale di 18 categorie. A questo già esteso numero si aggiungono anche 11 puzzle collage, dei nonogram di dimensioni molto vaste (il primo, ad esempio, è 60×45). Per scoprire l’immagine che si cela dietro a questi puzzle collage, sarà necessario completarli tutti, perché ognuno di essi ne svelerà solamente una piccola parte.
La difficoltà dei livelli è progressiva e ben calibrata. I primi nonogram sono molto semplici e ci permetto di prendere confidenza con questa categoria di puzzle, tant’è che sono formati da 5 righe e 5 colonne, la dimensione minima. Proseguendo con il gioco, invece, troviamo nonogram dai formati molto vari, dove il numero di righe e colonne può variare da un minimo di 5 fino a un massimo di 25.
Con l’aumentare del numero dei quadratini da inserire, ovviamente, cresce anche la difficoltà. Il titolo di Score Studios LLC presenta però una serie di aiuti che possono venire in nostro soccorso. Innanzitutto, quando si avvia un puzzle compare un messaggio che domanda se si vuole iniziare la partita usufruendo della roulette degli indizi: utilizzandolo, una riga e una colonna del nonogram vengono riempite automaticamente prima dell’inizio della partita in maniera casuale, evitando così di partire da zero.
Il gioco presenta, inoltre, fornisce la possibilità di verificare gli errori in tempo reale, con la quale i quadratini posizionati nella casella errata si illuminano di rosso, oltre che una serie di opzioni che permettono di facilitare la partita, ad esempio facendo sì che gli spazi riempiti erroneamente vengano corretti in automatico.
Gli sviluppatori di Piczle Cross: Story of Seasons hanno mostrato in questo modo di dedicare un’attenzione particolare a tutte le tipologie di giocatori: sia ai fan più incalliti dei nonogram che di coloro che cercano solamente un’esperienza con cui rilassarsi. Il puzzle game, inoltre, presenta una serie di opzioni di accessibilità che allargano ulteriormente questa platea: tra di esse troviamo la modalità daltonismo, la modalità dislessia e un’opzione per ridurre i lampeggiamenti.
Dal punto di vista del gameplay, però, sottolineiamo anche quella che ci è parsa come una mancanza importante. Come anticipato in precedenza, l’elemento cardine del gioco è la fattoria e il suo mutare con lo scorrere del tempo. Proprio per questa ragione, il fatto che essa non sia altro che un semplice sfondo per il gioco rappresenta una grande occasione persa. Aggiungere degli elementi di interazione con gli aspetti dell’attività rurale, seppur minimi ma che magari si integrassero direttamente col gameplay, avrebbe dato al puzzle game una profondità molto maggiore.
Un nonogram per tutte le stagioni
Per quanto riguarda la realizzazione tecnica, Piczle Cross: Story of Seasons presenta un buon colpo d’occhio. I modelli 3D dei personaggi e dei vari elementi della fattoria che si vedono sullo sfondo sono, nel complesso, ben realizzati , con uno stile grafico che ricorda vagamente quello chibi. Come anticipato in precedenza, inoltre, veder mutare l’ambiente bucolico che ci circonda, le coltivazioni che crescono e il trascorrere delle stagioni è molto appagante, e permette al giocatore di affezionarsi alla propria fattoria, che vede svilupparsi.
I disegni che vengono rivelati quando si completa un puzzle, invece, mostrano alcuni problemi. In alcuni casi, infatti, abbiamo fatto davvero fatica ad associare l’insieme di pixel che ci veniva proposto all’immagine che avrebbe dovuto rappresentare, anche se ciò è capitato soprattutto nei livelli iniziali, dove la griglia 5×5 forniva delle evidenti limitazioni agli sviluppatori.
La colonna sonora, invece, è composta da una serie di brani di accompagnamento, che cambiano anche con il passare delle stagioni. Questa variazione rappresenta un aspetto indubbiamente positivo, che fornisce un po’ di variazione a temi musicali altrimenti semplici ed estremamente ripetitivi.