Sviluppato da Mudita Games e pubblicato da RedDeerGames, Pilo and the Holobook è un gioco di avventura incentrata molto sull’esplorazione e sulla risoluzione di enigmi ambientali focalizzati sull’utilizzo di un particolare strumento. Il tutto, ambientato in un mondo colorato e dallo stile animato accattivante e stupefacente. Noi abbiamo accompagnato Pilo in giro per i pianeti su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a scoprire un fantastico viaggio?
Pilo and the Holobook e la magia degli sticker
Pilo and the Holobook è praticamente una piccola e magica fiaba che stupisce fin dal primo frame grazie a un mondo colorato e ben animato. La scelta di navigare dal 2D al 3D funziona egregiamente e riesce a fornire al titolo una sua piccola identità nonostante l’idea di usare una volpe antropomorfa come protagonista non sia del tutto inedita. Anche la scrittura è leggera ma riesce a coinvolgere quanto deve, mantenendo una buona coerenza con l’atmosfera generale offerta dal titolo.
Proseguendo con ordine, le vicende di Pilo and the Holobook narrano, appunto, di Pilo, giovane assistente di uno scienziato umano, tale Professor Chiron. Ci troviamo nel sistema solare XOP-642 e in quanto assistente, ci viene affidato il ruolo di destreggiarci con una nuova invenzione: l’Holobook. Tale libro, coprotagonista tra l’altro all’interno del titolo stesso del videogioco, ha un potere affascinante: quello di localizzare un elemento (oggetto o creatura che sia) e trasformarlo in adesivo.

Esatto, tutto ciò che viene mostrato all’Holobook può diventare un adesivo e, come è facilmente intuibile, il nostro scopo è proprio quello di raccogliere quanti più adesivi possibili. Come? Esplorando, risolvendo enigmi e lasciandoci affascinare dal mondo di gioco costruito dagli sviluppatori. Tutto trasuda magia e fantasia e l’Holobook non fa altro che potenziare quel senso di meraviglia e scoperta.
L’incedere dell’avventura di Pilo e del suo Holobook è abbastanza compassata, quasi rilassante ma non noioso. Grazie anche a un umorismo leggero e mai volgare, la trama del gioco scivola via leggera, mancando di lasciare un segno indelebile ma riuscendo comunque a strappare più di un sorriso. Insomma, un viaggio animato e accattivante che comunque è perfetto un target fortemente trasversale e che riesce a sorprendere soprattutto per le trovate estetiche più che narrative, comunque presenti.

Esplorare e collezionare
In linea con una narrazione prettamente pacifica e leggera, in bilico tra umorismo ma anche con elementi più seriosi, il gameplay di Pilo and the Holobook elimina qualsivoglia sistema di combattimento per focalizzarsi completamente sull’esplorazione e su enigmi ambientali. Un’esplorazione legata a una telecamera a volo d’uccello che non ha bisogno di esitare sugli scenari proposti, semplicemente vari e affascinanti.
Come sono estremamente vari e numerosi gli adesivi da localizzare in giro. Possiamo affermare che la vera sfida di Pilo and the Holobook è proprio quella: localizzare tutto ciò che è destinato a diventare un adesivo per il nostro fidato e supertecnologico/magico strumento. Gli amanti del collezionismo, quindi, avranno di che cercare e saranno premiati con pagine e pagine digitali da riordinare a piacimento, salvo per alcuni specifici sticker.
All’interno dell’Holobook, infatti, ci sono particolari spazi che attendono specifici adesivi mentre altre tipologie di sticker, una volta nel librone, restituiscono anche piccole note scritte, impreziosendo il tutto. Per quanto riguarda le tipologie di enigmi, questi non brillano per originalità ma sono discretamente vari e appaganti, considerando anche la durata abbastanza bassa dell’intera vicenda. Da evidenziare il ruolo della nemesi, ossia del “catrame”, una sostanza che minaccia l’armonia dell’intero sistema di pianeti che andremo a visitare nel corso dei nostri viaggi.

Grafica e sonoro
L’abbiamo più volte evidenziato nel corso della recensione, la grafica di Pilo and the Holobook è semplicemente meravigliosa. La cura al dettaglio, lo stile, le animazioni, tutto è molto curato e aiutano a dar vita a una serie di mondi fantastici e sinceramente accattivanti da esplorare. Ottimi anche gli artwork in 2D così come la struttura grafica dell’interfaccia passando infine per l’Holobook e gli innumerevoli sticker. Da segnalare qualche sporadico rallentamento ma nulla che possa danneggiare l’esperienza complessiva.
Anche il sonoro si difende discretamente bene grazie a sonorità in linea con quanto proposto dal gioco e che non risultano mai ridondanti o fastidiose. Da segnalare, invece, la totale assenza della lingua italiana, un peccato considerando che tale mancanza potrebbe tener lontano alcuni utenti. Infine, il titolo si difende molto bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile che trionfa per comodità e resa estetica complessiva.