Sviluppato da Fabled Games e pubblicato in sinergia con Blitworks, Pirates Outlaws è un Roguelike singleplayer interamente basato sull’utilizzo delle carte e immerso in un mondo piratesco. Dopo averne recensito la versione mobile, abbiamo solcato i mari su PlayStation 4, carta dopo carta e questa è la nostra recensione.
Pirates Outlaws – diventare un pirata giocando le carte giuste
Come anticipato, Pirates Outlaws è un gioco nato per dispositivi mobile e pubblicato a metà 2019. Gran parte delle meccaniche mobile, come gli acquisti in-app e la struttura da touch screen è stata quasi del tutto rimodulata adattandosi al mondo console in modo più che discreto. Il titolo di Fabled Games, infatti, fa eco ad altri titoli appartenenti allo stesso ibrido di generi come Slay the Spire pubblicato da Mega Crit Games (di cui riprende anche il tratto estetico).
Volendo concentrarci sulla narrativa, Pirates Outlaws non sconvolge molto la formula base dei card-game roguelike offrendo linee narrative fugaci, poco accattivanti e decisamente dimenticabili. Questo perché non c’è una macro narrativa a fare da filo conduttore ma ci sono delle aree da scoprire, battaglia dopo battaglia cercando di sopravvivere fino alla fine del percorso.
Sì, esistono delle missioni secondarie con fugaci dettagli ma non è niente di complesso, rivoluzionario o memorabile. Gli stessi “eroi” che andrai a sbloccare man mano, non hanno una storia e, oltre ad abilità e caratteristiche tecniche, nonché tipologia di mazzo di carte iniziale, non offriranno variazioni alla trama. Appurato quindi che non c’è una trama da seguire, lo scopo del gioco è semplicemente quello di sbloccare ogni zona, ottenere ogni eroe e completare la collezione di carte. Come si fa? Ottenendo reputazione e giocando, giocando e giocando!
Costruisci il tuo mazzo e ricomincia
Pirates Outlaws è un card game roguelike e in quanto tale, avrai modo di costruire ma non di conservare un determinato mazzo di carte. Ma procediamo con ordine. Per iniziare la partita, dovrai selezionare un eroe. Ogni eroe ha un’abilità passiva, un determinato numero di carte standard (fisse), un quantitativo di energia vita e un determinato numero di “proiettili”. Tutti questi elementi variano da eroe ad eroe con alcuni decisamente più divertenti da utilizzare rispetto ad altri.
Nel dettaglio, la barra dell’energia dell’eroe può essere potenziata o curata da alcune carte, pagando in taverna o risolvendo determinati eventi. Se si dovesse azzerare durante uno scontro, è game over e dovrai ricominciare tutto dal principio. Il numero di “proiettili”, invece, è legato al sistema di gioco delle carte. Determinate carte, infatti, richiedono un certo quantitativo di proiettili da spendere per poter essere utilizzate. Come si ricaricano i proiettili? Giocando una carta proiettile!
Ogni mazzo iniziale è ben equilibrato (e sorprendentemente unico) e difficilmente ti ritroverai a vivere numerose mani privo di proiettili, ma è bene studiare quante carte utilizzare e in che ordine. Considera che a ogni turno avrai cinque carte che, se non utilizzi in gioco, verranno automaticamente scartate (per poi essere rimescolate ed eventualmente ripescate a fine mazzo).
C’è anche da dire che esistono diverse carte che non richiedono l’utilizzo dei “proiettili” come le carte “melee”. E a tal proposito, come avrai già intuito, uno dei punti di forza di Pirates Outlaws è proprio la varietà e la vastità delle tipologie di carte a disposizione. C’è davvero di tutto, da carte che moltiplicano il numero di attacchi consecutivi ad altre che ne potenziano il valore (sempre ben visibile sulla carta). Esistono carte che creano danni di stato o bonus di vario tipo così come altre che permettono di curare l’energia o sacrificarla per un danno maggiore.
Ed esistono anche carte che ricoprono un ruolo difensivo. Questa tipologia di carte vanno a creare uno scudo con determinati valori (a seconda del valore delle carte difesa giocate). Questo obbliga alcuni nemici (non tutti perché ne esistono alcuni in grado di colpire la nostra energia vitale a prescindere dagli scudi) a colpire prima il suddetto scudo, riparando la nostra barra dell’energia.
E parlando di nemici, seppur spesso ripetuti (anche di mappa in mappa), Pirates Outlaws offre una buona variabilità anche qui. Se all’inizio ci ritroveremo ad affrontare pirati di vario genere e stazza, presto avremo a che fare anche con creature (sempre legate al genere piratesco) come scheletri e mostri marini. Ogni nemico ha delle proprie potenzialità e debolezze da conoscere e imparare a sfruttare a proprio vantaggio. Tecnica, questa, che diventa fondamentale soprattutto con i boss di fine livello.
Ogni livello di ogni zona ha un determinato numero di boss che viene selezionato in modo randomico dal titolo. I boss sono versioni decisamente più ostili e impegnative rispetto agli scontri standard e richiedono una strategia notevole oltre che una sapiente costruzione del proprio mazzo di carte. E a tal proposito, è tempo di scoprire come è strutturato un viaggio navale in Pirates Outlaws!
Navighiamo e costruiamo il nostro temporaneo mazzo di carte
Una volta scelto l’eroe e la zona da esplorare, ti ritroverai in una mappa suddivisa in piccoli elementi che andranno man mano a d aprirsi in una serie di percorsi ramificati e unidirezionali (scelto un percorso, non potrai tornare indietro). Questi percorsi sono costellati da scontri di vario tipo, inclusi eventi legati a missioni secondarie. E a tal proposito, esistono anche determinati eventi di zona, anche questi casuali, che consistono in scelte o percorsi da eseguire (spesso sacrificando HP o monete).
Gli eventi casuali possono, oltre a toglierci salute e soldi, ricompensarci con carte, più soldi o bonus passivi. Tra questi ci sono le reliquie. Potremo infatti ottenere e/o acquistare diverse tipologie di reliquie: dei veri propri oggetti che possono offrire bonus di vario genere (o che potrai anche decidere di vendere). Le monete le potrai utilizzare nei vari negozi o taverne per acquistare carte, ricaricare la tua salute oppure riparare la nave.
Quest’ultima attività è molto importante in quanto la nostra nave (a sua volta personalizzabile prima della partenza sia esteticamente sia con bonus passivi) ha un determinato valore che va a scalare man mano che navighiamo. Ogni zona sulla mappa richiede, infatti, un determinato valore per essere raggiunta. Se l’energia della nave scende a zero, è game over.
L’intera esperienza di Pirates Outlaws si riassume quindi in lunghi viaggi (alla fine dei quali otterrai “reputazione”, una sorta di “esperienza” – nonché unico elemento permanente di partita in partita – che andrà a sbloccare eroi, nuovi percorsi, skin, bonus passivi, ecc.) dove la casualità ogni tanto – purtroppo – la fa da padrona sulla rispettiva bravura del giocatore. La ripetitività di fondo, tipica del genere, qui è in parte mitigata da una durata degli scontri relativamente corta e che ricorda, ancora una volta, la provenienza originale del titolo ossia, il mondo mobile.
Grafica e sonoro
Graficamente Pirates Outlaws non riesce a sorprendere. Sì, lo stile minimal e stilizzato funziona e l’atmosfera piratesca si difende abbastanza bene ma non risulta molto originale. Come anticipato, ci sono già titoli che utilizzano questo stile nel medesimo genere di gioco(e non solo). Ancora una volta, però, è la variabilità e la mole di contenuti a rendere il titolo degno di essere vissuto riuscendo a far chiudere l’occhio sul costante riciclo di elementi grafici e sulla povertà di alcune animazioni.
Il sonoro non è invadente o fastidioso ma neanche molto accattivante, relegato al ruolo di sottofondo musicale abbastanza anonimo. Da segnalare l’assenza dei sottotitoli in italiano anche se i testi in inglese sono semplici da comprendere.