Lo sviluppatore indie Sunna Entertainment e il publisher Firestoke, ci danno Planet Cube: Edge, un platform indie che grazie ad una giocabilità semplice e una grafica particolarmente retrò, strizza l’occhio alle produzioni nate sul primo, gloriosissimo, Game Boy. Un titolo non perfetto soprattutto per colpa di una poca varietà nelle azioni da compiere e di una campagna principale davvero troppo lunga, ma che potrebbe piacerti visto che il suo sistema di controllo è davvero niente male. Procedi nella lettura di questa recensione se ne vuoi sapere di più.
Edge contro tutti
Sei sul pianeta Cube e alcuni invasori hanno deciso di conquistarlo. Nessuno degli abitanti del pianeta è in grado di contrastare il nemico, ma nemmeno tu, il protagonista Edge, lo sei, dopotutto sei solo un tecnico da laboratorio. Nonostante questo decidi di imbracciare la tua fida pistola Blaster e scacciare i nemici, ma soprattutto vuoi salvare il pianeta.
Ambientato principalmente in una fabbrica, il gioco ti impegna a guidare Edge attraverso diverse stanze per aiutare i tuoi simili e ostacolare gli sforzi dei nemici che vogliono saccheggiare le risorse del pianeta. La storia come puoi ben vedere funge solo da pretesto e da colla per portare a termine gli otto mondi di gioco.
Un arsenale fin da subito
Se sei un appassionato di giochi platform, Planet Cube: Edge ti farà sicuramente fare un bel sorriso a 32 denti. Infatti stiamo parlando di un platform a scorrimento laterale con alcune meccaniche da run ‘n gun che, nonostante non sia propriamente perfetto, soprattutto per quanto riguarda la lunghezza dei livelli, saprà sicuramente divertirti, grazie ad un sistema di controllo particolarmente semplice e ben congegnato.
In Planet Cube: Edge il protagonista avrà fin da subito un vasto arsenale di mosse tra cui il doppio salto, la pistola blaster e la corsa veloce. La difficoltà del gioco cresce gradualmente nella prima metà dell’avventura, ma nella seconda metà si fanno sentire le prime ostacoli, tanto che se sei un giocatore di primo pelo potresti trovare la sfida alquanto impegnativa. Tuttavia, la presenza di un buon sistema di checkpoint e la rapida rigenerazione del personaggio ti consentiranno di riprendere subito l’azione, a meno che non ci sia la necessità di superare molteplici ostacoli prima di poter procedere.
Il sistema di controllo è abbastanza soddisfacente, visto che le azioni di Edge sono molto semplici da compiere. Inoltre il fatto che ci siano parti dove dovrai scalare muri e altre dove nuotare, danno una buona varietà al tutto, peccato solamente per il fatto che Planet Cube: Edge sia davvero troppo lungo. Il gioco è composto da 8 mondi i quali sono suddivisi in più livelli.
Ognuno di questi mondi potrà essere completato in circa un’ora di tempo. Per finire la quest principale ci impiegherai, quindi, dalle 6 alle 8 ore totali. Tuttavia, a parte qualche fase acquatica, le azioni da compiere saranno sempre le medesime. A volte sembra che il gioco si ripeta e tenda a proporre le stesse meccaniche di gioco, rendendo il tutto abbastanza ripetitivo. Nonostante questo, il gameplay di Planet Cube: Edge è fluido e il protagonista risponde bene ai comandi, il che rende l’esperienza di gioco soddisfacente. Se sei un appassionato di titoli platform in 2D, non ti dispiacciono i livelli lunghi e impegnativi, Planet Cube: Edge potrebbe valere la pena di essere provato.
Fortunatamente c’è una buona dose di rigiocabilità visto che ogni livello è dotato di collezionabili che ti obbligheranno a prendere strade alternative per poter essere acquisiti. Ogni collezionabile raccolto sblocca un elemento multimediale nel menu principale del gioco come ad esempio: tracce audio, video o immagini per galleria. Oltre a questo, sono presenti le classifiche online per ogni livello le quali offrono un incentivo per tornare a giocare.
Planet Cube: Edge sembra uscito dal Game Boy
La grafica di Planet Edge: Cube è davvero niente male, visto che sembra di assistere ad un vecchio gioco per Game Boy. Mi riferisco, soprattutto, alla palette di colori che sembra presa pari, pari dalla prima console portatile di mamma Nintendo. Ovviamente si fa ampio uso di grafica in Pixel Art la quale è stata fatta in maniera davvero eccellente senza nessuna sbavatura di sorta. Anche l’audio è davvero ottimo, con delle musiche, non epiche, ma che riescono a dare quell’effetto retrò che Planet Cube si pone come obbiettivo.