Che il sud-est asiatico sia una miniera d’oro con i tempi che corrono è facilmente intuibile.
Manodopera a basso costo, popolazioni culturalmente votate al lavoro, una crescita demografica che non accenna a diminuire ma soprattutto tanta passione per l’universo videoludico. La vicinanza con il Giappone, casa fra le altre di Sony e quindi di PlayStation, non fa che dissipare ogni dubbio riguardo l’adattabilità di questi popoli alla creatività e dimestichezza in fatto di gaming e programmazione. Gli americani sono gli unici che fino ad ora sono stati in grado di impensierire questa parte del mondo informatico e tecnologico, ma la precocità in tema videoludico che ha sempre contraddistinto gli occhi a mandorla dal resto del globo conferisce agli asiatici ancora qualche step di vantaggio su tutti gli altri.
Probabilmente queste sono solo alcune delle innumerevoli ragioni che hanno spinto Sony ad aprire un nuovo studio di sviluppo proprio nel cuore pulsante del sud-est asiatico, per la precisione in Malesia. In quello che sarà adibito a nuova “officina” per la creazione di titoli esclusivi PlayStation collaboreranno software house come Naughty Dog, Sucker Punch, Guerilla Games, Media Molecule e Insomniac Games. Il CEO di Play Station Jim Ryan, occupato come non mai dietro lo sviluppo e lancio della prossima Play Station 5, ha voluto aggiungere:
“Il vivace ecosistema di gaming malese, il supporto da parte del governo locale e il talento percepito in questa regione sono i motivi principali che ci hanno convinto a portare la nostra partnership con la Malesia al passo successivo.”
E proprio dal governo malese, in un report estratto dal sito di Games Industry, è un’entusiasta Datuk Darrel Leiking Ministro del Commercio Internazionale e dell’Industria, a parlare:
“Pensiamo che la Malesia abbia tutte le carte in regola per diventare una location preferenziale per il futuro sviluppo dell’industria videoludica. Il nostro fiorente ecosistema di gaming e i talenti di livello mondiale hanno attratto oltre 60 studi di sviluppo di videogame da tutto il mondo e non vediamo l’ora di accoglierne altri in futuro.”