Che mercoledì sarebbe senza Player One? Eccoci tornati con il diciassettesimo episodio della rubrica sui personaggi più iconici dei videogiochi. L’ultima volta ci siamo lasciati con la drammatica storia di Dante, il protagonista di Devil May Cry, mentre oggi ci allontaneremo dal mondo Capcom per scoprire e approfondire insieme la storia di Sam Fisher, personaggio partorito dalla mente geniale di Tom Clancy e protagonista della celebre sagra Tom Clancy’s Splinter Cell.
Nel corso di questa rubrica analizzeremo quali sono le caratteristiche fisiche del personaggio, vedremo quali trasformazioni ha subito nel corso degli anni e quali sono state le sue apparizioni più importanti, ricercando gli aspetti che hanno reso Sam Fisher un personaggio di successo.
La storia di Sam Fisher è molto lunga e travagliata, considerando che è anche il protagonista di ben 7 romanzi, per cui cercheremo di ripercorrere gli eventi principali della sua vita, partendo dalla sua prima apparizione nel lontano 2002 in Tom Clancy’s Splinter Cell, fino al 2013, in cui lo vedremo per l’ultima volta come protagonista del titolo Tom Clancy’s Splinter Cell: Blacklist.
Chi è Sam Fisher?
Sam Fisher è un personaggio con una grande storia alle spalle. Sin dall’infanzia ha dovuto affrontare la morte di entrambi i genitori, resa meno difficile grazie all’aiuto di sua nonna Sarah. E’ una donna che ha avuto sicuramente molta influenza sulla vita di Sam, iscrivendolo ad una scuola militare affinché imparasse la disciplina. Una volta terminata la scuola, Sam si arruola direttamente nell’accademia navale degli Stati Uniti, dove inizia a prestare servizio e, nel frattempo, si laurea in scienze politiche.
Durante gli anni ’80, Sam Fisher ha lavorato per la CIA ed è proprio durante una delle sue missioni che incontra Regan Burns, una crittoanalista al servizio della NSA. I due hanno una turbinosa storia d’amore dalla quale nasce Sarah, che prenderà il nome proprio dalla nonna. Il matrimonio tra Sam e Regan durerà solo 3 anni, la carriera pericolosa e impegnativa intrapresa da entrambi costituirà sempre un grosso ostacolo al loro amore.
Dopo il divorzio Sam Fisher prende parte a missioni, principalmente in Afghanistan e in Germania, che lo terranno lontano soprattutto da sua figlia con la quale si riunirà solamente a seguito della morte di Regan, quando Sarah aveva 15 anni. Per rimanerle più vicino fa quindi ritorno negli Stati Uniti dove continua a lavorare per la CIA, studiando armi sperimentali.
E’ solo agli inizi degli anni 2000 che viene reclutato dall’NSA ed entra a far parte del reparto segreto chiamato Third Echelon, diventando così una potente cellula-fantasma al servizio di Irving Lambert.
L’aspetto e i gadgets
L’aspetto di Sam Fisher è rimasto prettamente invariato nel corso del tempo, ad eccezione del suo volto che è invecchiato col passare degli anni.
Recentemente, infatti, ha fatto un’apparizione in Tom Clancy’s Rainbow Six Siege, dove possiamo notare il suo volto segnato dall’età, pieno di rughe e cicatrici, e anche qualche capello bianco.
Uno degli elementi distintivi di Sam Fisher è sicuramente la sua tuta utilizzata durante le sue missioni per Third Echelon. E’ stata appositamente pensata per fornire la massima aderenza corporea, impedendo quindi di generare alcun rumore e rendendola ottimale per effettuare le missioni stealth. Un rivestimento interno di Gore-Tex permette inoltre di ridurre il danno causato da proiettili a bassa velocità, come quelli delle pistole.
Assieme alla tuta vanno sicuramente menzionati gli occhiali multi visione che sono stati progettati per fornire a Sam Fisher la possibilità di agire anche in diverse condizioni, principalmente in ambienti scuri. La versione più iconica degli occhiali è quella dotata di tre lenti: una per vedere al buio, una che permette di rilevare il calore (ottima per identificare la presenza di nemici nelle vicinanze), e l’ultima permette di rilevare fonti elettromagnetiche (adatta per rilevare la presenza di telecamere).
Un altro strumento molto interessante è l’OPSAT che viene solitamente utilizzato per effettuare il salvataggio del gioco e ricevere aggiornamenti sulle missioni. Può anche essere combinato con il cavo ottico o con la sticky camera per ottenere una registrazione dell’ambiente e individuare la presenza di telecamere o nemici nei paraggi.
Infine, come ogni spia che si rispetti, Sam Fisher è dotato anche di un impianto sottocutaneo che contiene un dispositivo utilizzato per comunicare in maniera segreta, posizionato tra la coclea e le corde vocali. Sentiremo molto spesso Sam comunicare con Lambert durante le missioni, senza che nessun nemico riesca a sentirli.
La voce
La voce di Sam Fisher italiana la riconoscerebbero anche i muri. Sam Fisher non sarebbe Sam Fisher senza la voce del grande Luca Ward! Infatti quando in Tom Clancy’s Splinter Cell: Conviction, la voce di Ward fu sostituita, i fan hanno firmato una petizione per riavere Ward come voce ufficiale di Sam Fisher.
Personalità
Sam Fisher è un uomo solitario, un fantasma, sia durante le missioni che nella sua vita privata. Nonostante sia molto riservato e non parli molto, non si fa alcun problema ad essere pungente e sarcastico quando è in disaccordo con l’opinione degli altri.
Sam ama le sfide, che siano missioni difficilissime in cui potrebbe rischiare la vita o semplicemente riuscire ad ottenere un appuntamento da una donna. Con le donne assume tipicamente un atteggiamento flirtante, anche se ha paura a cominciare una nuova relazione a causa delle sue esperienze passate che lo hanno portato a vedere la donna amata soffrire o addirittura morire.
Se a primo impatto può sembrare un uomo freddo e duro, in realtà dietro questa maschera c’è una persona sensibile, in grado di perdere il controllo quando molto arrabbiato o stressato. Nel 2008, infatti, mentre si trovava in missione in Islanda, riceve comunicazione della morte di sua figlia Sarah, notizia che lo sconvolgerà a tal punto da cadere in una forte depressione.
Tom Clancy’s Splinter Cell (2002)
La prima apparizione di Sam Fisher nel mondo dei videogiochi è in Tom Clancy’s Splinter Cell. Le sue avventure cominciano proprio quando viene ingaggiato dalla Third Echelon per effettuare principalmente operazioni di spionaggio. Due agenti della CIA vengono inviati nel Caucaso per scoprire se la Georgia (guidata da Kombayn Nikoladze) stesse tramando alle spalle degli Stati Uniti, ma vengono scoperti e catturati.
La sua prima missione consiste nell’andare in Georgia per recuperare i due agenti e altre informazioni su Nikoladze. Una volta arrivato incontrerà un agente della NSA in fin di vita che gli rivelerà che i due agenti della CIA sono in realtà morti e Nikoladze ha iniziato una guerra cybernetica contro gli Stati Uniti, nascondendo una pericolosissima bomba nucleare chiamata “l’Arca” all’interno del palazzo del presidente della Georgia.
Grazie alla sua bravura, Sam Fisher riuscirà ad eliminare Nikoladze, impedendogli così di innescare la bomba e salvando un’intera nazione da un enorme disastro.
Tom Clancy’s Splinter Cell: Pandora Tomorrow (2004)
La seconda apparizione di Sam Fisher si ha due anni dopo, quando Ubisoft pubblica il secondo capitolo della saga Splinter Cell, Pandora Tomorrow, ambientato principalmente nel sud-est asiatico nell’anno 2006. In questa missione Sam Fisher avrà a che fare con i Dorah Dan Doa, un gruppo militante anti separatista comandato da Suhadi Sadono che si oppone alla separazione del Timor dall’Indonesia.
Sadono, sentendo sempre più lontano il supporto degli americani nella campagna, inizia così una serie di attacchi terroristici, uccidendo militari e diplomati statunitensi. Sam Fisher viene quindi inviato in Timor per recuperare informazioni sui Dorah Dan Doa, scoprendo che Sadono è in possesso di una pericolosa arma biologica e ha piazzato numerose bombe negli Stati Uniti.
Sam Fisher riesce a catturare Sadono vivo, ma scopre che c’è ancora una bomba che sta per essere detonata all’aeroporto di Los Angeles. Non essendoci ormai tempo per farla disinnescare da agenti specializzati, Sam con molto coraggio prende la valigetta contenente l’ordigno e la porta lontano, salvando così la vita a migliaia di persone.
Tom Clancy’s Splinter Cell: Chaos Theory (2005)
In questo terzo capitolo, Sam Fisher viene inviato in Perù per salvare un programmatore americano che è stato rapito per la sua conoscenza riguardo una pericolosa arma informatica, ma arriva troppo tardi. Il programmatore viene torturato a morte da un gruppo separatista peruviano chiamato “Voce del popolo“, comandato da Hugo Lacerda.
Sam ritorna quindi a New York per ottenere maggiori informazioni su Zherkhezi, un collaboratore del programmatore ucciso, scoprendo che quest’uomo è protetto dalla Displace International, l’azienda del suo vecchio amico Douglas Shetland. Apprende anche che Zherkhezi nel frattempo è stato segretamente trasferito in Giappone, per cui si reca a Hokkaido per interrogarlo.
Dopo essersi intrufolato nella villa, Sam assiste all’omicidio di Zherkhezi per mano proprio di Shetland, che riesce a scappare prima di poter essere fermato. Iniziano poi a verificarsi una serie di esplosioni e lanci di missili dovuti ad una serie di attacchi informatici organizzati da Displace International, per cui Sam viene mandato a Tokyo per spiare ed uccidere Shetland.
Nel finale del gioco, il presidente degli Stati Uniti lancia un ringraziamento non solo alle forze armate, ma anche a Third Echelon, ringraziando “tutti coloro che agiscono nell’ombra per la libertà di tutti“.
Tom Clancy’s Splinter Cell: Double Agent (2006)
Nel quarto capitolo della saga Splinter Cell, vediamo per la prima volta un Sam Fisher diverso: durante una missione, Irving Lambert rivela a Sam la notizia della morte di sua figlia Sarah. Comincia così un grande cambiamento sia fisico che emotivo del personaggio: si taglia i capelli e inizia ad accettare le missioni più difficili.
L’obiettivo di Sam Fisher in questa missione è quello di infiltrarsi all’interno della John Brown’s Army, e per farlo dovrà guadagnarsi la fiducia di uno dei suoi membri, facendolo evadere dalla prigione. Entrato quindi nelle grazie della JBA, incontra Emile Dufraisne, il capo dell’organizzazione, e Enrica Villablanca, della quale si innamorerà.
Per testare la sua lealtà alla JBA, a Sam vengono affidate diverse missioni, fino a quando non gli viene chiesto di uccidere proprio Irving Lambert. A questo punto il gioco propone 3 diversi finali a cui potremo accedere in base alle scelte effettuate durante tutto il gioco.
Tom Clancy’s Splinter Cell: Conviction (2010)
Nel quinto capitolo, Sam Fisher riceve delle voci riguardo alla morte di sua figlia, per cui si reca a Malta, dove viene seguito da alcuni uomini. Durante questo periodo è totalmente accecato da un desiderio di vendetta verso coloro che hanno ucciso sua figlia.
A Malta viene a sapere che il presunto assassino di sua figlia potrebbe essere Andry Kobin, ma dopo essersi infiltrato nella sua villa, Sam Fisher viene catturato da alcuni Splinter Cell della Third Echelon, adesso comandata da Tom Reed. Attraverso una sua vecchia conoscenza, Sam viene a sapere che sua figlia Sarah è in realtà ancora viva e si trova al sicuro a Washington.
Prima di potersi ricongiungere con sua figlia però, Sam deve cercare di arrestare Third Echelon che nel frattempo sta complottando con la Black Arrow, società specializzata nel traffico di ordigni elettromagnetici ad alta velocità. Viene infatti a conoscenza che la Black Arrow vuole detonare gli ordigni e uccidere il presidente degli Stati Uniti nella confusione.
Sam si reca quindi alla Casa Bianca per fermare Reed e lo uccide, dopo aver saputo che era lui la talpa all’interno di Third Echelon. Riesce quindi a ricongiungersi con sua figlia Sarah che aveva cambiato identità, sotto suggerimento di Lambert, per evitare che qualcuno potesse catturarla ed usarla.
Tom Clancy’s Splinter Cell: Blacklist (2013)
Questo è l’ultimo capitolo della saga in cui vedremo Sam Fisher come protagonista di un videogioco. Il gioco è ambientato subito dopo l’attentato a Washington del precedente capitolo e Sam ha ripreso in mano la sua vita assieme a sua figlia. Abbandonate le forze segrete, Sam lavora presso un’organizzazione mercenaria privata, la Paladin Nine Security.
Dopo un attacco terroristico subito durante una delle sue missioni, Sam Fisher viene ingaggiato per prendere parte alla Fourth Echelon e scovare i responsabili degli attacchi. Durante le varie missioni, Sam scopre che a capo di questi attentati c’è un gruppo chiamato “Gli ingegneri” che vogliono utilizzare un gas nervino all’interno della metropolitana di New York per uccidere migliaia di passeggeri.
Dopo aver scoperto l’entità a capo degli ingegneri, ovvero Majid Sadiq, Sam e la sua squadra si recano in un bunker sotto il controllo dei terroristi per arrestare la minaccia. Dopo un duro scontro, Sadiq, ferito da Sam, viene catturato dalla squadra Delta Force e portato a Guantanamo Bay per essere torturato.
Che fine ha fatto Sam Fisher?
Dopo l’ultimo capitolo uscito ormai nel lontano 2013, paiono ormai remote le speranze di rivestire i panni dell’agente segreto in un nuovo capitolo Splinter Cell. Non c’è infatti alcuna notizia riguardo ad un suo possibile ritorno, anche se lo abbiamo incontrato nuovamente in Ghost Recon: Wildlands e, più recentemente, in Tom Clancy’s Rainbow Six Siege come agente Zero.
Pare però che Sam Fisher ritornerà presto su Netflix in una serie TV dedicata a Splinter Cell e continuerà ad essere doppiato dal grande Luca Ward. Nonostante sia passato molto tempo dall’ultima volta in cui abbiamo terminato l’ultima missione, la voglia di rivedere in azione questo grande personaggio non manca di certo.
articolo meravigliosamente dettagliato, ho rivissuto 10 anni di storia videoludica, top!