È mercoledì e come ben saprai non è il giorno dedicato agli gnocchi (quello è il giovedì, buffoncello) ma è il tempo della nostra rubrica preferita, Player One, la rubrica dedicata ai personaggi più importanti e influenti del mondo dei videogame. Le ultime puntate sono state dedicate ad Artorias, all'”ultimo di noi” Joel e al tostissimo Sam Fischer.
Oggi preparati a fare un balzo nel passato. Un balzo di 30 anni.
Correvano i tempi in cui essere un Nerd era discriminatorio, in cui pochissimi giocavano con il PC, c’era l’Amiga che la faceva da padrone, era il tempo della VGA, dell’EGA e della CGA, dei computer che non avevano schede audio e che potevano funzionare con una cassettina dentro il case del computer, quella cassetta che serve per fare i Bip Bip per intenderci. Era il tempo in cui questi Bip Bip potevano diventare colonne sonore (anzi dovevano). Era il tempo degli Adventure e della LucasArts.
Era il tempo di Guybrush Threepwood e di Monkey Island.
Forse per me Guybrush e Monkey Island si fermano al primo episodio (The Secret of Monkey Island) anche se ho giocato quasi a tutti (giocare agli ultimi non ne ho avuto cuore). Monkey Island insieme alla Gialappas band ed Elio e le Storie Tese ha segnato il mio umorismo e il mio senso del comico. Quindi parlare di Threepwood è parlare di un’epoca e di una cultura.
Nel “profondo dei caraibi” nell’ Isola di Mêlée
Il nostro inizia tutta la sua avventura dalla cima del monte che campeggia su Mêlée dove c’è un faro e lì un tipico guardiano che scruta l’orizzonte. Le prime battute definiscono quasi tutto.
Entra Guybrush tutto baldanzoso: “Salve, mi chiamo Guybrush Threepwood e voglio fare il pirata (i wanna be a pirate)” a questa dichiarazione d’intenti il guardiano salta in aria e si capisce essere cieco (quindi cosa osservava? NDR) e risponde al giovane: “Yikes! Non dovresti avvicinarti in quel modo” e Guy risponde: “sono da questa parte”, “ah bene allora Triftweed”, “Threepwood, Guybrush Threepwood”, “ho capito, allora vuoi diventare un pirata?
Sembri più un rappresentante di biancheria, ma se sei veramente serio devi andare a parlare con i capi dei pirati al bar SCUMM”, Hey, grazie, lo farò! Addio! Vado a cercar fortuna”, “Auguri”. Guybrush esce e poi ritorna “dove hai detto che si trovano i pirati?” (mi fa sempre pensare anche ad Homer Simpson).
Da questo primo dialogo parte l’avventura ed è a mio avviso la summa di tutta la filosofia e l’intelligenza del nostro eroe, sì perché la bellezza di Guybrush è che è una sorta di Forrest Gump ante litteram, entrambi sono bonariamente tonti, innocenti, creduloni, divertenti senza volerlo ma la caratteristica principale è quella di ritrovarsi sempre al centro degli eventi più importanti.
Nella sua avventura incontrerà degli strani personaggi, tra cui i Fratelli Fetuccini, i pirati di bassa morale, il capitano Smirk, lo sceriffo Fester Shinetop, il Maestro di Spada Carla, Stan il venditore di navi, lo sfortunato e puzzolente Otis, il pelato e doppiamente monco Meathook (detto anche Doppiogancio) e la Voodoo Lady. Ma sarebbero troppi i personaggi da citare e davvero tante le gag da raccontare.
Lo stesso nome di Guybrush è tutto un programma, sembra nascere dall’unione di Guy (tizio generico) e Brush (pennello) che è stato usato per creare gli sprite del personaggio. Sembra una scelta sciatta ma a mio avviso anche questo definisce un po’ l’essenza del “tizio qualunque” (nome omen NDR.).
Tizio che è ossessionato da un sogno ma che è totalmente senza talento e che continua caparbio a puntare verso quella meta senza accorgersi di essere ridicolo e incapace ma mentre fa questo, le avventure che vive sono magnifiche anche se lui infondo non se ne accorge (la strada compiuta è l’avventura stessa).
Guybrush Threepwood: chi era costui?
L’età di Guybrush non è definita nel gioco, sebbene possa avere diciassette anni in The Secret of Monkey Island; nel secondo gioco, Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge, mentre si ottiene una falsa identificazione (una tessera della biblioteca) nella biblioteca di Phatt City, un lapsus (“nove …. errr, ventuno”) suggerisce che potrebbe essere diciannove.
Ha vent’anni in The Curse of Monkey Island come dimostra a Dinghy Dog quando cerca di indovinare l’età di Guybrush e Guybrush lo dimostra con la sua tessera SCUMM Actors Guild, anche se, nel gioco più recente, Elaine afferma che erano tre anni tra Monkey Island 2 e 3 (era furiosa durante questa dichiarazione, e Stan ha detto che erano tre mesi). Sì, anche la linea temporale in Monkey Island è caotica.
Per sembrare adulto e più serio Guybrush si fa crescere barba e baffi nel secondo capitolo, ma viene rasato nella terzo e quarto. Guybrush fa riferimento al fatto che ha perso la barba ma non riesce a ricordare cosa le sia successo; nel terzo capitolo invece, se si cerca di usare la crema da barba, Guybrush dice che si è rasato la scorsa settimana.
About LeChuck
Nemesi di Guybrush è il pirata LeChuck un pirata non morto, LeChuck è follemente innamorato dall’altra eroina del gioco, Elaine Marley, che è anche oggetto del desiderio di Guybrush Threepwood.
Ovviamente LeChuck (anche lui ignaro della sua condizione) non si spiega perché lei lo rifiuti e ritiene responsabile Guybrush di aver costantemente ostacolato i suoi piani. Sebbene sia a volte credulone e ingenuo, LeChuck è un cattivo potente e intelligente, che fa ampio uso della magia voodoo nei suoi piani megalomani.
Il personaggio di LeChuck è stato accolto molto bene dai critici dei videogiochi ed è apparso in numerosi elenchi dei migliori cattivi dei videogiochi di tutti i tempi.
Come tutti i personaggi “tragici” Guybrush è stato abbandonato dai genitori e ha un legame segreto con LeChuck (vagamente Guerre Stellari way).
In LeChuck’s Revenge, Guybrush incontra le incarnazioni deliranti dei suoi genitori affermando che lo hanno abbandonato quando era giovane.
I dettagli relativi a questo abbandono, tuttavia, rimangono nascosti, né è chiaro se questo sia ciò che è realmente accaduto o se Guybrush stesse semplicemente avendo un’illusione o un malinteso su questo evento.
In Escape from Monkey Island si scopre che il secondo nome di Guybrush è Ulisse.
Citandosi addoso by Guybrush Threepwood
Ed ecco alcune citazioni dai vari giochi:
Otis: Fammi uscire di qui! Sono una vittima della società!
Guybrush: Ugh… per non parlare dell’alitosi! (Prigione su Mêlée Island)Hai delle banane in tasca o sei solo contento di vederci? (I cannibali, riferendosi al fatto che Guybrush aveva rubato delle banane)
Negoziante: Allora, cosa hai detto che facevi?
Guybrush: Sono un pirata puzzolente e ubriacone!
Negoziante: Puzzolente, sicuro… ubriacone, forse… Ma pirata!Guybrush: Per favore non uccidermi!
LeChuck: Dimmi un solo motivo per cui non dovrei farlo.
Guybrush: Ho una moglie e tre figli!
Elaine: Guarda che ti ho sentito, sai?
Guybrush Threepwood appare (o viene citato) in diverse opere esterne alla serie Monkey Island. In videogiochi dello stesso sviluppatore, Lucas Arts, appare curiosamente nel videogioco di “Star Wars:Il Potere Della Forza II” sotto forme di statua e poi come skin opzionale del protagonista Starkiller, da sbloccare durante il gioco.
In The Longest Journey un pupazzo a forma di scimmia con i piatti ha il suo nome: essendo un’avventura grafica gli sviluppatori hanno voluto omaggiare i maestri della Lucas Arts in questo modo.
Molti sono i riferimenti al fatto che Guybrush riesca a trattenere il respiro sott’acqua molto più del normale. In Quest for Glory V: Dragon Fire, una volta affogato, al giocatore viene mostrato un messaggio che recita: “Questa è la lezione che avresti dovuto imparare.
Non sei Guybrush Threepwood. Quando sei circondato dall’acqua sali a galla prima di affogare”. Un messaggio simile è presente in una situazione analoga in Indiana Jones e il destino di Atlantide.
Analogamente, in Simon the Sorcerer II se il giocatore chiede ad un genio di essere mandato al negozio di Calypso, la seconda volta si ritroverà in fondo all’oceano. Tornando alla caverna, Simon menzionerà che l’abilità di mantenere il respiro per dieci minuti è un “requisito standard per ogni eroe di un gioco d’avventura”.
Infine, un terzo riferimento all’abilità di Guybrush di tenere il respiro è presente in Bright Side of the Moon, nel quale il protagonista, Sam, è intrappolato in un serbatoio d’acqua e commenta: “Posso tenere il respiro solo per nove minuti!”.
All’interno della serie Monkey Island capita più volte che Guybrush Threepwood citi Indiana Jones. Nel terzo, quarto e quinto episodio, Guybrush menziona un’inspiegabile propria paura della porcellana.
Questa fobia potrebbe essere un divertente riferimento alla paura di Indiana Jones dei serpenti oppure anche essere nata nel primo episodio, quando un vaso viene rotto durante un combattimento fuori schermo tra Guybrush e lo sceriffo Fester Shinetop (LeChuck travestito). Quest’ultima spiegazione è dubbia, però, perché Guybrush non ha paura nell’analizzare la porcellana della villa di Elaine durante MI2.
Nel primo capitolo, quando Guybrush viene scoperto a rubare l’idolo d’oro del governatore Marley, come scusa si lamenta che l’idolo “appartiene ad un museo!“. Risponde allo stesso modo, nel terzo capitolo, ai contrabbandieri di Skull Island riguardo al diamante della Famiglia Goodsoup. Questi sono chiari riferimenti al film prodotto da George Lucas, Indiana Jones e l’ultima crociata, nel quale Jones fa lo stesso appunto riguardo ad un altro prezioso artefatto, la croce di Coronado.
Nel secondo capitolo della saga, mentre Guybrush prova a scambiare un libro posto sulla pancia del dittatore di Phatt Island, si può assistere ad una replica della celebre scena in cui Indiana Jones soppesa un sacchetto di sabbia da scambiare con l’idolo d’oro di un tempio, posto su di un piedistallo-trappola.
Appare, come uno dei fondatori della leggendaria Libertalia, nel videogioco del 2016 Uncharted 4: Fine di un ladro, il suo nome però non viene mai pronunciato, ed il protagonista Nathan Drake addirittura afferma di non conoscerlo.
Il suo simbolo pirata nel gioco è, per l’appunto, una scimmia (Monkey in inglese) rifacendosi palesemente al titolo del gioco in cui è protagonista. Avanzando a Libertaria, Nathan Drake troverà tutti gli scheletri dei fondatori della colonia, e tra essi ci sarà anche quello di Guybrush, con i suoi distintivi (pochi) capelli biondi, e la sua giubba azzurra.
Si potrebbe scrivere moltissimo sul nostro eroe ma per ora mi fermo! E ricordate: tutti noi siamo Guybrush.