Benvenuti ad un nuovo episodio della nostra rubrica dedicata ai personaggi più famosi dei videogame, Player One. Nella puntata di questa settimana parleremo di un personaggio che ha conquistato i cuori di molti utenti PlayStation 3, parliamo di Ethan Mars, personaggio centrale del gioco Heavy Rain.
Heavy Rain è un’avventura grafica interattiva sviluppata da Quantic Dream, gli stessi di Beyond Two Souls e Detroit: Become Human, e prodotta inizialmente dal Sony Computer Entertainment, quando era esclusiva PlayStation 3, e poi dagli sviluppatori stessi intenti a portare la loro opera anche su PC.
In questo gioco ogni azione dei personaggi viene decisa dal videogiocatore, quindi Heavy Rain nasconde moltissimi finali, per la precisione 17. Descrivere le vicende dei protagonisti è quindi praticamente impossibile, però noi di iCrewPlay pensiamo positivo, quindi analizzeremo le vicende di Ethan Mars nella trama in cui tutti gli altri protagonisti continuano in viaggio con lui fino alla fine.
Il titolo narra la storia di Ethan Mars, un architetto di successo felicemente sposato con Grace, con la quale ha avuto due figli, Jason e Shaun. Heavy Rain ci fa conoscere questi quattro personaggi durante il prologo dell’opera. In questa parte iniziale del titolo possiamo vedere una giornata tipo della famiglia Mars nella propria casa mentre sono felicemente impegnati nell’organizzare la festa del decimo compleanno di Jason.
Qui capiamo subito che il protagonista di questa settimana è un uomo dedito alla famiglia che, nonostante il lavoro impegnativo che gli ha garantito un grande successo, riesce sempre a ritagliarsi del tempo da trascorrere con i propri cari. In questo prologo infatti lo vediamo dare una mano alla moglie intenta a cucinare per il compleanno e subito dopo dedicarsi ai bambini giocando con loro in giardino.
In questi momenti di vita la famiglia di Ethan Mars sembra essere serena e spensierata, ma il sole non illuminerà a lungo le loro giornate, all’orizzonte si intravedono nuvole cariche di pioggia.
Il dramma della famiglia perfetta inizia in una semplice giornata al mall, andati lì per acquistare delle nuove scarpe al piccolo Shaun. Mentre il ragazzino e la madre decidono di entrare nel negozio di scarpe, Ethan e Jason continuano a passeggiare all’interno del mega centro commerciale.
I due si fermano di fronte ad un clown che vende palloncini e, dopo che Jason riesce a convincere il padre, Ethan decide di acquistarne uno per il figlio. Ottenuto il palloncino, il ragazzino comincia ad incamminarsi da solo mentre il padre sta ancora cercando i due dollari da dare al clown. In questi attimi si capisce quasi subito che sta per accadere qualcosa di grave.
Una volta consegnati i soldi al venditore infatti, il protagonista perde completamente le tracce di Jason, inizia così un’ansiosa ricerca tra la folla ne tentativo di avvistare il palloncino rosso appena regalato al figlio. Ethan gira tutto il mall cominciando ad immaginare il peggio. Visitati vari negozi, Ethan finalmente vede il palloncino nei pressi dell’uscita, quindi comincia a correre facendosi spazio tra la folla fino ad arrivare sul ciglio della strada poco fuori dal centro commerciale.
La scena che segue vede protagonista il piccolo Jason che con la fretta di raggiungere il padre dall’altra parte della strada, la attraversa senza controllare le macchine che gli vengono incontro. Infatti, mentre il ragazzino corre verso il padre, si nota che si sta pericolosamente avvicinando una macchina con una donna a bordo impegnata in una conversazione telefonica. Ethan però la vede e comincia a correre verso suo figlio nel disperato tentativo di impedire una tragedia.
Nonostante i suoi sforzi e nonostante avesse ormai raggiunto e afferrato Jason, l’impatto dello scontro è così violento da vanificare qualsiasi sforzo fatto dal padre di famiglia, che viene investito insieme al figlio.
Heavy Rain – Ethan Mars
Da quel tragico incidente sono passati ben due anni, il protagonista, dopo essere stato alcuni mesi in coma, ha dovuto affrontare un divorzio e un trasloco, senza contare le sedute dallo psicanalista dovute alla scomparsa del figlio Jason. Troviamo infatti un uomo completamente diverso da quello conosciuto nel prologo, non solo dal punto di vista fisico, poco curato, ma anche visivamente depresso, si nota subito infatti uno sguardo spento e un atteggiamento ormai rassegnato.
In questa fase di gioco il videogiocatore vive una giornata tipo dopo gli spiacevoli avvenimenti. Mentre nel prologo le scene erano ben colorate e illuminate dal sole splendente, questa volta sono completamente spente, nessun colore risalta se non il grigiume delle case e delle strade, rese ancora più tristi dalla pioggia che, come lacrime, scendono ininterrottamente, marcando quel senso di angoscia e depressione che al momento vediamo sul volto del nostro protagonista.
Nella scena vediamo Ethan Mars andare a riprendere il figlio Shaun da scuola, anche lui è visivamente cambiato, non è più quel bambino simpatico e pieno di vita che abbiamo visto nei primi momenti di questa storia. Con lo zaino in spalla e la testa china, il ragazzo sale sull’auto del padre senza dire una parola. Ethan cerca di comunicare con lui ma le uniche parole che riesce a strappargli sono semplici monosillabe. La scena in auto è circondata da un silenzio straziante ricamato dagli sguardi persi nel vuoto, sia da parte di Etrhan che di Shaun.
Anche dentro casa le cose non migliorano affatto, il silenzio che la riempie è spezzato solo dalla tv accesa e dal rumore delle lancette dell’orologio appeso in sala, inoltre durante questo capitolo scopriamo che il nostro protagonista, a causa dei danni avuti durante l’incidente, ha di tanto in tanto dei blackout che gli fanno perdere conoscenza, ma anche che il giornale riporta notizie su un killer definito Killer degli Origami, chiamato così poiché in ogni scena del delitto lascia sempre un origami come firma.
Dopo aver messo il figlio a letto, il protagonista subisce uno di questi attacchi e, dopo una lunga schermata nera, lo ritroviamo in mezzo alla strada, sotto la pioggia, con un origami in mano.
Al parco
In questo capitolo ritroviamo il nostro Ethan Mars dallo psicologo. Seduto sulla poltrona il protagonista di questa rubrica cerca di esternare le proprie emozioni, affermando che dopo la morte di Jason la sua vita è diventata dolorosa, soprattutto a causa dei sensi di colpa che porta con sé, si rimprovera infatti di non essere stato attento quel giorno al centro commerciale e che Jason è morto solo per colpa sua.
Nonostante lo psicologo più volte cerca di fargli capire che gli incidenti capitano ogni giorno, Ethan esce dallo studio peggio di prima, inoltre è sempre più preoccupato per questi blackout, soprattutto perché nel momento in cui accadono non è più padrone delle proprie azioni.
Nel frattempo fuori smette di piovere, padre e figlio quindi decidono di andare al parco per scacciare i brutti pensieri. Ethan cerca in tutti i modi di far tornare il sorriso sul volto di Shaun e per questo gli propone svariati tipi di attività, quelle che una volta lo facevano stare bene. Tutto sembra meno triste, soprattutto dopo aver visto padre e figlio divertirsi nuovamente insieme, ma il grigio delle nuvole cariche di pioggia sono sempre lì alle loro spalle, facendo capire che questi piccoli attimi di felicità non sono destinati a durare a lungo.
Mentre Jason si diverte sul carosello, Ethan comincia a sentire quelle classiche sensazioni prima di un nuovo blackout, la luce si fa sempre più flebile e le gambe iniziano a tremare prima che tutto diventi più buio di nuovo. Ethan, ancora una volta, si ritrova in mezzo alla strada e per poco non viene anche investito da un camion, ma la sua preoccupazione ora è una sola, Shaun.
Anche tornando sui suoi passi, quindi al parco, non riesce a capire che fine abbia fatto suo figlio. Il nostro protagonista si dirige verso casa ancora con la speranza di poterlo ritrovare lì, ma una volta appurato che la casa è completamente vuota, disperato si precipita in strada urlando il nome di Shaun sotto la pioggia che ha ricominciato a cadere mentre nella mano destra afferra nuovamente un origami.
Corsa contro il tempo
Ethan, come ovvio che sia, dopo aver provato a cercare invano suo figlio, si dirige verso la stazione di polizia per denunciare la scomparsa.
Dopo il colloquio con gli agenti della polizia, l’ex moglie, Grace, si dirige da Ethan per chiedere spiegazioni, ma lui è restio a svelare i suoi disturbi. Non riuscendo a dare spiegazioni valide sulla scomparsa del figlio, Grace in preda al delirio accusa l’ex marito di aver perso non solo Jason ma anche Shaun, facendolo sprofondare nuovamente nei sensi di colpa.
Tornato a casa, il nostro protagonista nota una busta con una lettera dentro, il testo scritto fa riferimento ad una storia riguardante la scomparsa di alcuni bambini e oltre a questo nella busta trova anche una ricevuta di un armadietto affittato nella stazione ferroviaria. Visto questo, si precipita sul luogo per saperne di più.
Arrivati alla stazione capiamo che il nostro protagonista soffre ormai di agorafobia, quasi sicuramente perché la sua mente lo riporta a quel giorno nel centro commerciale e ora, nella stazione ferroviaria, Ethan Mars vive praticamente la stessa cosa. Cerca insistentemente l’armadietto che lo collega in qualche modo a suo figlio mentre si fa spazio tra la gente che gli ostruisce il passaggio.
Non ci vuole molto prima che un altro attacco lo colpisca di nuovo, però questa volta Ethan non subisce il classico blackout ma cade in una sorta di sogno in cui sembra che il tempo si sia fermato. Tutti quelli che gli impedivano di camminare improvvisamente si sono paralizzati all’unisono e mentre cerca di capire cosa sta accadendo, intravede tra la folla il figlio perduto, Jason.
Jason, con il palloncino rosso in mano, chiama il padre, lo cerca, quindi il protagonista rivive quel brutto ricordo, e allora lo rincorre, sperando che questa volta riesca a recuperare il figlio scomparso. Poco prima di poterlo riabbracciare, Jason scompare nel nulla e Ethan si risveglia da questo strano sogno. Quando rinviene, il protagonista si accorge di essere arrivato finalmente al deposito bagagli, quindi si dirige vero l’armadietto che stava cercando, lo apre e all’interno trova una scatola.
Una volta afferrata, Ethan decide di portarla in un motel per aprirla lontano da occhi indiscreti, li infatti si aspetta che chiunque gli abbia dato quella ricevuta, ora lo stia osservando. Anche all’interno della stanza Ethan non si sente al sicuro, più volte guarda fuori dalla finestra accertandosi che nessuno lo stia inseguendo, aumentando così il senso di angoscia che sin dal secondo capito non abbandona né il protagonista né il videogiocatore.
Nella scatola trova cinque origami, una pistola e un telefono cellulare. “Ognuno di quegli origami rappresenta una prova, ogni prova fornisce delle lettere e ogni lettera rivela un indizio“, queste sono le parole del messaggio che appare all’interno del telefono, oltre a un video di Shaun dentro ad una grata con l’acqua che vistosamente riempie la fossa.
Alla ricerca di Shaun
Ogni origami porterà il nostro protagonista a scoprire l’indirizzo del luogo in cui dovrebbe essere Shaun. Ognuno di questi metterà alla prova il suo fisico, il suo coraggio, la sua integrità morale e alla fine anche il suo attaccamento alla vita. Le dure prove che dovrà affrontare metteranno alla prova anche la sua integrità mentale, queste infatti sono così atroci da fargli pensare che sia lui ad aver architettato tutto.
Nella sua testa balena l’idea che una parte di sé, durante quei blackout, abbia rapito Shaun e architettato queste prove alla Saw, l’Enigmista, solo per farlo uscire dal tunnel della depressione, avendo così la possibilità di guadagnarsi una sorta di redenzione, quella redenzione che riuscirà ad ottenere solo salvando il suo ultimo figlio.
Mentre i millimetri d’acqua continuano a salire, Ethan Mars riesce a superare tutte le prove, in una di queste ha addirittura dovuto uccidere uno sconosciuto, padre di due figli. Una scena in cui anche il videogiocatore riflette a lungo se compiere quel sacrificio o abbandonare l’idea di ritrovare Shaun.
Anche se a guidare Ethan Mars ci fosse il videogiocatore più cinico e freddo, il protagonista non riuscirebbe comunque a raggiungere l’obbiettivo senza l’aiuto di Madison e Norman, altri due protagonisti di quest’avventura. Mentre la ragazza medicava tutte le ferite che Ethan riportava dopo ogni prova, l’agente dell’FBI, Norman, si è reso utile riuscendo a farlo evadere dalla centrale di polizia, accusato di essere l’assassino degli origami.
Durante l’interrogatorio in centrale vediamo il crollo psicologico ed emotivo di Ethan, ormai rassegnato all’idea di essere davvero il famoso serial killer, così convinto da confessare tutto anche se il videogiocatore sa che si sta sbagliando. Per sua fortuna Norman Jayden capisce che Ethan non può essere il vero serial killer e per questo decide di aiutarlo così da permettergli di continuare l’ultima prova.
Il sacrificio (allerta spolier)
Dopo aver sacrificato ogni parte di sé, l’ultima prova non poteva cheedere altro che la sua ultima cosa rimasta, la vita. Per superare l’ultimo ostacolo e liberare il proprio figlio, Ethan Mars sarà costretto a ingerire una fiala di veleno che gli avrebbe concesso solo un’ora di vita, il tempo necessario per ritrovare Shaun e liberarlo.
Arrivato sul luogo designato troverà suo figlio quasi annegato, con l’acqua che ormai comincia ad entrare nei polmoni. Vicino la grata in cui si trova Shaun in fin di vita, si palesa finalmente colui che ha architettato tutto questo. Il videogiocatore finalmente scopre che l’assassino non è altri che Scott Shelby, l’ultimo dei quattro personaggi giocabili che finora si pensava fosse un investigatore privato assoldato dalle famiglie che hanno perso i propri figli.
In questi attimi finali del titolo, l’assassino mostra finalmente i suoi intenti, il movente che lo ha spinto a rapire bambini e costringerli ad una morte lenta. Tutto quello che lui voleva era trovare un padre che nonostante le paure, nonostante la moralità, nonostante il timore della morte, riuscisse a salvare suo figlio, anche a costo di sacrificare tutto.
Scott inoltre confessa di conoscere Ethan Mars già da tempo, afferma infatti di averlo visto quel giorno al centro commerciale mentre cercava di salvare suo figlio Jason. Fu proprio allora che decise di coinvolgere proprio lui. Avendo visto le sue azioni, era convinto di aver trovato il padre che stava sempre cercando.
Dopo il dialogo, mentre Ethan cerca di aprire la grata, Scott alza la pistola intento a sparare alla schiena del nostro protagonista, però tempestivamente l’agente dell’FBI riesce a fermare l’assassino, iniziando un lungo inseguimento tra i due che ovviamente si concluderà con la morte del serial killer.
Tutto è bene quel che finisce bene, almeno secondo questo finale. Ethan Mars riesce a salvare suo figlio e scopre che il veleno ingerito è a quanto pare innocuo, trova una nuova compagna di vita, Madison, e l’assassino è stato finalmente catturato, eliminando quindi gli incubi che tormentavano la città.
Questo è soltanto uno dei 17 finali disponibili in Heavy Rain, ognuno dei quali ci fa vivere situazioni completamente diverse. Ora sta a te riprendere in mano questo gioco e decidere i destini dei quattro protagonisti, soprattutto quello di Ethan Mars.
Heavy Rain è disponibile su PayStation 3, PlayStation 4 e PC via Epic Games Store e Steam.