All’interno di Player One abbiamo già parlato del protagonista del decimo capitolo di Final Fantasy, Tidus. Essendo un amante della saga in generale ma in particolar modo di quell’episodio, ho deciso di portare in questa rubrica il personaggio che più mi ha colpito all’interno della storia di Final Fantasy X, Auron.
Nella lunga saga di Final Fantasy abbiamo una lunga schiera di personaggi ed ognuno di noi ha il suo preferito. Il mio è proprio Auron, uno che anche se non è il protagonista ricopre un ruolo davvero fondamentale durante il decimo episodio. Penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che senza di lui non ci sarebbe stata una storia da raccontare, senza di lui il protagonista non avrebbe mai potuto iniziare il suo viaggio.
Auron è un guardiano di Bevelle che sconfisse il terribile Sin in compagnia di Braska, un evocatore, e Jecht, un altro guardiano proveniente da Zanarkand nonché padre del protagonista di questo capitolo. Auron è un tipo dal carattere serio e molto silenzioso, il suo senso dell’umorismo e tagliente e sa sempre quando è il momento giusto di dire qualcosa. Grazie alla sua grande impresa con i due compagni, Auron ha ispirato molti guardiani a percorrere la sua stessa via nel tentativo di replicare le sue gesta.
Quello che tutti gli altri non sanno è che ormai Auron odia profondamento il clero di Yevon a causa degli eventi accaduti mentre lui, Braska e Jecht cercarono di mettere fine alla vita di Sin, ma quello che in realtà hanno fatto è stato soltanto far continuare il ciclo di vita dell’essere che, una volta sconfitto con l’evocazione suprema, questo inevitabilmente tornerà in vita grazie ai poteri dello stesso Yevon.
Inoltre per eseguire questa evocazione sono stati sacrificati sia Jecht che Braska, lasciando Auron da solo in preda alla sua rabbia per aver permesso di lasciar andare i suoi due amici. Così inizia il viaggio del nostro protagonista che, approfittando dei poteri di Sin, riesce a viaggiare verso la Zanarkand dei sogni per andare a far visita al figlio di Jecht, Tidus.
Auron, l’artefice di tutto
In Final Fantasy X Auron è il primo personaggio, oltre ovviamente a Tidus, che incontriamo all’inizio della storia. Le prime immagini che vediamo di lui ritraggono un misterioso tizio armato di katana che, su un’altura con vista oceano, alza una fiasca di sakè brindando verso una sorta di tsunami in arrivo.
Mentre tutta la città di Zanarkand è distratta da un’importante partita di Blitzball, nella quale stava giocando il protagonista di questo capitolo della saga, Auron, consapevole di quello che stava per accadere, con molta nonchalance si dirige verso lo stadio per recuperare quel giocatore di Blitzball e prepararlo alla grande avventura che lo stava aspettando.
Quando l’essere che poi conosceremo come Sin arriva in città è ormai troppo tardi per gli abitanti di Zanarkand che una volta resisi conto della situazione non possono far altro che cominciare a correre disperatamente per le strade. Anche Tidus, preso dal panico, non può fare altro che fuggire dallo stadio e cercare una sorta di riparo prima che arrivi il peggio.
Per sua fortuna, mentre cerca una via di fuga, incontra il protagonista di questa settimana. Auron non dà nessuna spiegazione a Tidus, anzi, senza girarci troppo attorno, il nostro personaggio consegna una spada al ragazzo, dicendogli che una volta apparteneva al padre Jecht e che ora dovrà imparare ad usarla se vuole sopravvivere a quella catastrofe.
I due iniziano una serie di scontri contro le creature uscite dal corpo di Sin, finché non si ritroveranno proprio sotto la creatura gigantesca. Tidus ovviamente non vuole far altro che fuggire da lì, ma Auron lo afferra e lo trattiene finché Sin non li prenderà entrambi e li porterà nel mondo di Spira, dove l’avventura di Final Fantasy X prenderà forma.
Spira, mille anni dopo
Il viaggio dei due riprenderà mille anni dopo, in un mondo ormai cambiato drasticamente a causa dei disastri di Sin, ma in questo nuovo inizio Tidus è completamente solo e di Auron non c’è alcuna traccia.
Il nostro personaggio lo incontreremo di nuovo solo quando Tidus, in compagnia di Yuna e i suoi guardiani, decideranno di recarsi verso Lucca. L’evocatrice Yuna e i guardiani erano in pellegrinaggio per poter sconfiggere Sin, ma Tidus invece era con loro semplicemente per poter giocare di nuovo a Blitzball e magari dare una mano alla squadra di Wacka che non ha mai vinto un incontro.
Ancora una volta Auron si rivela fondamentale per il proseguo della storia, sarà lui infatti a convincere Tidus ad unirsi ai guardiani dell’evocatrice e seguire le orme del padre Jecht che, come Tidus, viaggiò attraverso il tempo per combattere Sin in compagnia di Auron e Braska.
Mentre i protagonisti di questo capitolo macinano chilometri per arrivare a Zanarkand con l’intenzione di mettere fine alla distruzione causata da Sin, i segreti e i vari aspetti di Auron si fanno sempre meno misteriosi poiché egli stesso racconta la sua storia, affermando di essere stato ucciso anni fa da Yunaleska, la prima evocatrice, poiché, dopo aver visto i suoi amici morire a causa dell’evocazione suprema, Auron decise di scagliarsi contro lei che inventò quel tipo di evocazione che in realtà non sconfigge la creatura che semina distruzione ma la ferma solo temporaneamente. Lui riesce ancora ad essere in vita poiché non fu epurato e la sua anima può ancora vagare nel mondo reale.
Solo in quel momento Yuna e gli altri guardiano scoprono che in realtà che tutto quello che avrebbero potuto fare sarebbe sconfiggere temporaneamente Sin per alcuni anni ed aspettare che ritornasse per poi ricominciare da capo. La volta precedente Auron, il padre di Tidus e il padre di Yuna, hanno fatto ricorso a questa tecnica sacrificando Jecht e facendolo diventare l’Eone che poi Braska avrebbe dovuto utilizzare per sconfiggere il malvagio titano.
L’evocazione suprema andò a buon fine, ma come accade ad ogni evocazione di questo tipo, l’Eone evocato non potrà far altro che reincarnarsi nuovamente in Sin. Proprio per questo, Sin ha deciso di teletrasportare Tidus nel futuro, perché il volere di Jecht era quello di far conoscere al figlio la Spira che lui, Auron e Braska hanno difeso e grazie all’avventura che avrebbe dovuto affrontare sarebbe potuto diventare un vero uomo.
La fine di Sin
I guardiani e l’evocatrice non ci stanno a far continuare questo circolo vizioso e decidono tutti insieme di tradire il credo e sconfiggere definitivamente Sin. Auron non poteva esserne più felice, il suo piano aveva finalmente preso forma. Infatti il suo unico scopo era quello di accompagnare i giovani guardiani e l’evocatrice con la speranza di allontanarli dai consigli deleteri del clero e portali sul percorso che lui e i suoi vecchi compagni avrebbero dovuto percorrere sin dall’inizio.
Ovviamente la decisione l’avrebbe dovuta prendere l’evocatrice Yuna, ma lei si è sempre fidata di Auron, soprattutto perché da sempre ha viaggiato con suo padre Braska per poter portare la pace a Spira, quindi non può far altro che ascoltare i suoi consigli e sconfiggere definitivamente Sin.
Ignorando il clero infatti i nostri protagonisti potranno unire le forze con gli Albhed, popolo discriminato dal clero poiché utilizza tecnologie vietate, si pensa infatti che fu l’utilizzo sfrenato della tecnologia a creare l’essere che chiamano Sin. Una volta però assodato che il clero non fa altro che basarsi su supposizioni assurde, i protagonisti prendono il controllo di una nave volante e attaccano all’unisono il gigante.
Auron e i suoi compagni riescono ad entrare nel corpo della bestia e incontrano finalmente Yu Yevon, colui che permette l’incarnazione di Sin utilizzando gli Eoni dell’evocazione suprema. Non c’è bisogno che vi dica che i nostri protagonisti riescono a sconfiggere quell’essere e a garantire che Sin non torni mai più.
Purtroppo però non tutto può finire per il meglio. Tidus, che si scopre essere solo una figura onirica creata dalle vere vittime di Zanarkand di mille anni fa, scompare nel nulla insieme alla sua città e a Sin, mentre Auron che finalmente aveva adempiuto al suo compito può finalmente abbandonare il suo corpo ed essere epurato per gustarsi il suo meritato riposo eterno consapevole che ormai nulla può più interrompere la pace che hanno portato finalmente nel mondo di Spira.
Come abbiamo già detto, in Final Fantasy X il ruolo di Auron è davvero fondamentale. Grazie alla sua angoscia e alla sua frustrazione riesce a spedire Tidus nel mondo di Spira, e senza di lui gli altri non sarebbero venuti a conoscenza dell’inganno di Yu Yevon, di conseguenza senza Auron i nostri protagonisti non sarebbero mai riusciti a sconfiggere definitivamente Sin. Gloria ad Auron!
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