Player One torna anche questa settimana con gli approfondimenti sui personaggi dei videogiochi più amati di sempre!
La settimana scorsa abbiamo voluto descrivere Elizabeth Comstock e di come essa rappresentasse il desiderio di libertà e amore, mentre oggi voglio raccontare di come un singolo bambino sia riuscito ad incanalare allo stesso tempo il dolore, l’orrore e la speranza del genere umano: ti presento Emil!
Prima di procedere, mi sembra opportuno avvisare: per raccontare al meglio di Emil sarà necessario addentrarsi nella trama di NieR:Automata e NieR Replicant e delle sue sfaccettature nascoste, quindi SPOILER ALERT!
Se hai appena finito il gioco e vuoi comprendere al meglio la nascita e sviluppo del personaggio sarai più che accontentato, ma nel caso contrario ti consiglio vivamente di non lasciarti sfuggire i due titoli sopra citati e di vivere di persona l’esperienza di NieR prima di ritornare a leggere!
Il peso del mondo sorretto da due bambini
La storia di Emil e Halua comincia da appena ragazzini, orfani della guerra appena cominciata contro la “Legione“. I due bambini vengono portati in un orfanotrofio dove, a causa delle differenze linguistiche e culturali i due vengono esclusi dagli altri gruppi di orfani. Ciò ha causato in Halua un desiderio sempre più forte di proteggere il suo fratellino, unico legame familiare che l’è rimasto.
Col passare del tempo i due cominciano a notare che sempre più gruppi di ragazzi spariscono per venire poi rimpiazzati da nuovi giovani, tutto quanto a causa della guerra contro gli alieni. Halua continua a vegliare sul fratello Emil, tanto da avere una cameretta solo per loro due, divisa dal resto degli altri ragazzi per via delle differenze culturali dei due bambini.
I due bambini sono talmente inseparabili che i medici, non potendo fare altrimenti, decidono di prenderli entrambi per portali nella struttura dove Halua ha sempre visto portare anche gli altri ragazzi, ma da cui nessuno faceva mai ritorno…il “National Weapons Laboratory”, ente che si è incaricato di ricercare e sperimentare una possibile arma contro la Legione per poter vincere la guerra.
No.6 e No.7, armi dell’umanità…
I due bambini fanno di tutto per rimanere insieme, ma i medici avevano già pianificato il destino dei due gemelli: prelevata Halua con la forza e separata da Emil, viene sottoposta ad una tremenda mutazione che la trasforma in una chimera capace di incanalare “l’arma definitiva” e di ribaltare le sorti della battaglia a favore dell’uomo. Sfortunatamente il cuore di Halua rimane intatto e ciò non fa che amplificare il desiderio ormai estremo e corrotto di proteggere il fratellino, facendole perdere il controllo sull’uso dell’arma e distruggendo l’intera struttura.
La drammaticità sta che a fermare Halua, ormai divenuta esperimento numero 6 (No.6), è stato lo stesso Emil, divenuto esperimento numero 7 (No.7), capace di pietrificare chiunque incrociasse il suo sguardo. Il povero bambino è stato trasformato nell’unica arma capace di fermare No.6, ormai andato fuori controllo.
Miracolosamente, prima che l’intera struttura crollasse, Emil riesce a fuggire per poi trovare rifugio in una villa enorme insieme al maggiordomo Sebastian. I due seppelliscono il passato e perfino lo stesso Emil, a causa dell’enorme trauma subito e grave perdita della sorella, comincia a tormentarsi sul suo potere e cresce sempre più in lui il dubbio e odio verso sé stesso, tanto da usare una benda sugli occhi per impedire che qualcuno potesse incrociare il suo sguardo per poi divenire pietra.
Il dolore e la sua accettazione in NieR Replicant
L’età effettiva di Emil o di Halua è tuttora sconosciuta e col passare degli anni rinchiuso nella villa, la memoria del bambino diventa sempre più frammentata per potersi difendere dal dolore e potersi nascondere. Perfino gli stessi toni cromatici della villa indicano che il tempo per il piccolo si è fermato…e che la sua stessa umanità è ormai rimasta tra le macerie del laboratorio dove No. 6 è rimasta sepolta.
I fatti vengono stravolti in NieR Replicant, dove dopo gli eventi dell’Atto I Emil è costretto a ricorrere ai suoi poteri per poter sigillare Kainé e bloccare l’accesso ad una potente ombra. Nei 5 anni successivi all’accaduto, Emil, volenteroso di trovare una cura per la sua “maledizione”, cerca aiuto dallo stesso Nier ed i due ritornano sui passi della “National Weapons Laboratory” alla ricerca di risposte.
I due riescono a trovare la struttura e raggiunto il fulcro della base, Emil trova finalmente quello che da tempo aveva perso: pietrificata e tenuta bloccata dalla sua stessa magia, Halua, o meglio No.6 è rimasta cosciente e viva, in attesa che qualcuno la destasse dal suo stato. Il bambino non fa in tempo a ritrovare la sua memoria perduta che No.6 ingaggia una tremenda lotta con i due intrusi.
Quello che nessuno sapeva è che in questo modo i gemelli si ritrovarono ed una volta sconfitto e dato pace alla povera Halua, i due divennero uno, trasferendo tutti i poteri “dell’arma più potente dell’umanità” al piccolo Emil, mutando in un essere tanto potente quanto grottesco.
Il povero bambino, apprendendo cosa è divenuto non smette più di tormentarsi, ma appena stretto tra le braccia del suo amico ritrova la pace e apprende di essere finalmente amato. Con i suoi nuovi poteri, Emil trova il modo di curare Kainé ed affrontare l’ombra tenuta in trappola con essa, riunendo l’intero gruppo per poi partire nuovamente all’avventura!
Una nuova speranza per l’umanità…
Nelle fasi finali di NieR Replicant, Emil decide di utilizzare il suo pieno potere e di rendere fede al titolo di “arma dell’umanità” per poter difendere i suoi amici ed eliminare la minaccia. Nei suoi ultimi momenti di vita, Emil prende coscienza del suo odio verso se stesso e lo trasforma in amore e gratitudine sia verso i suoi amici, che verso i poteri ottenuti che gli hanno permesso di aiutare un’ultima volta Kainé e Nier.
Sfortunatamente ciò ha richiesto il sacrificio estremo di Emil, il quale però riesce a sopravvivere miracolosamente, atterrando a pezzi nel deserto, ma speranzoso di potersi ricongiungere con i suoi amici un giorno.
Nell’arco di eventi compresi tra NieR Replicant e NieR: Automata, Emil trova il modo di ricostruire il suo corpo e ricongiungersi con Kainé per offrirle supporto in un ultimo scontro. Subito dopo che la terra viene invasa dagli alieni, Emil, rimasto ormai solo decide di creare numerosi cloni di se stesso al fine di essere l’ultima speranza dell’umanità, ingaggiando una violenta lotta che durerà migliaia di anni!
Con oltre sei milioni di copie pronte a combattere, Emil tenta disperatamente di impedire agli alieni di invadere la terra, ma la solitudine ed il fatto di aver perso la sua stessa coscienza tra tutte le sue copie, destabilizzano la linea difensiva, causandone il fallimento e la successiva invasione. Nel mentre, nuovi androidi sono stati costruiti per difendere la terra e col passare degli anni Emil divenne sempre più obsoleto, lasciandolo solo a vagare per i luoghi un tempo cari ai suoi amici.
Il ricordo di Emil in NieR: Automata
Negli eventi di NieR: Automata, i due droidi 2B e 9S incappano in uno dei tanti cloni di Emil, il quale confuso e alienato dal resto degli altri robot, diventa un vivace e simpatico venditore ambulante che aiuterà i suoi due nuovi amici nella lotta contro gli alieni.
Dopo il primo incontro con Emil, i giocatori potranno andare alla ricerca dei fiori che risveglieranno poco a poco la memoria sopita della copia, riportando alla luce il suo passato, il suo dolore ed il suo desiderio di aiutare il prossimo.
Con ogni fiore trovato e portato ad Emil, egli ricorderà sempre di più, fino a donare a 2B e 9S una strana chiave che conduce “ad un posto speciale”, situato nel centro commerciale, luogo del primo incontro con la copia. Usata la chiave per attivare l’ascensore del complesso, essa porta ad un luogo molto familiare: una baracca circondata dallo stesso tipo di fiori molto cari ad Emil, il tutto riconducibile alla casa di kainé dove la ragazza passò la sua infanzia.
Subito dopo aver ritrovato la sua memoria però, Emil scopre che nel deserto risiedono numerose sue copie ormai corrotte e violente. Raggiunto il luogo maledetto, le copie si attivano ed attaccano i due droidi, riportando alla luce l’intero dolore di Emil, la sua solitudine e paura che una vita immortale hanno causato al povero ragazzino.
Nel finale più consono dello scontro, una volta sconfitti i cloni corrotti ed impedito che distruggessero la terra, Emil ritorna in sé e nei suoi ultimi attimi di vita ricorda tutto il dolore che ha vissuto, ma soprattutto di come i suoi amici gli avessero mostrato uno dei tanti motivi per cui vale la pena lottare: il prossimo.
Con questo ultimo scontro Emil trova la pace, rappresentata dallo spegnimento di tutte le copie rimaste per riunirsi ai suoi amici Kainé e Nier che gli hanno insegnato l’amore e l’accettazione di se stessi.
Di sicuro quella di Emil rimane una delle storie più apprezzate, profonde e preferite dallo stesso Yoko Taro, creatore della saga di NieR e che rappresenta le tematiche maggiore dell’essere umano: l’affetto, la paura, il dolore, l’amicizia e la stessa speranza che ha guidato l’incredibile bambino alla ricerca ed accettazione di sé, fino al ricongiungimento con le persone amate dopo millenni di lotte per difendere ciò che era caro per loro!
“Hanno continuato a lottare nella speranza di poter vincere prima o poi! […] Anche se impossibile, bisogna almeno provarci! Perché questo è il mondo che i miei amici hanno provato a salvare!”