Benvenuto a quello che è il quarantesimo appuntamento con Player One, la rubrica che ogni settimana approfondisce personaggi iconici del mondo videoludico. La scorsa settimana abbiamo parlato del porcospino più famoso del mondo, Sonic the Hedgehog.
In questo nuovo appuntamento parleremo invece di un personaggio parecchio controverso, che per molti è la definizione stessa di antieroe, ovvero Alex Mercer! Voglio avvisarti fin da subito però che all’interno di questo articolo ci saranno spoiler della trama di Prototype 1 e 2 (anche se non troppo pesanti), quindi se non hai ancora avuto modo di giocarli, ti consiglio di rimediare subito all’errore! Fatta questa premessa, tieniti pronto ad entrare in una storia fatta di violenza, sangue e tanto odio.
Un’infanzia difficile
Iniziamo parlando di una delle cose purtroppo più trascurata di Alex Mercer in Prototype, ovvero il suo passato. Alex Mercer nasce a New York, passa la sua infanzia in un orfanotrofio, sembra infatti che il padre sia venuto a mancare e che sua madre fosse rinchiusa in prigione. L’unica persona che Alex Mercer può definire “famiglia”, è sua sorella Dana.
Fin da piccolo Alex si è dimostrato essere un emarginato, che raramente cerca il contatto umano e questo ha contribuito a rendere un inferno la sua infanzia. Il carattere di Mercer può quindi essere accomunato con quello di un sociopatico, che tende a odiare chiunque gli stia attorno e a non dare fiducia a nessuno.
Se dal punto di vista psichico quindi, Alex aveva più di un problema, non si può dire lo stesso delle sue capacità intellettuali. Alex Mercer è infatti a tutti gli effetti un genio e in poco tempo riesce a conseguire un dottorato in virologia genetica.
La morte di Alex Mercer e la nascita del Prototipo
Questa sua innata bravura lo porta a essere assunto dalla GENTEK Corporation. Non passa neanche molto tempo, che Mercer viene messo al comando un progetto denominato “BLACKLIGHT”, che puntava a creare una vera e propria arma biologica.
Alex Mercer all’inizio non si fece troppe domande e continuò a condurre gli esperimenti, ma quando scoprii che i campioni del virus utilizzato erano presi da una donna chiamata Elizabeth Greene, la sua fiducia nell’azienda cominciò a vacillare. Non passò molto tempo, che ci fu una fuga di notizie sulla società e venne incaricato alla Blackwatch (reparto speciale dell’esercito) di distruggere ogni potenziale minaccia proveniente dalla GENTEK.
Fortunatamente grazie al suo essere terribilmente paranoico, Alex era già riuscito a prevedere questo andamento degli eventi, grazie anche a Dana divenuta ora una giornalista. Prima però di scappare, Mercer prese un campione del virus sviluppato nel progetto BLACKLIGHT, da tenere come sorta di “assicurazione”.
Purtroppo dopo poco tempo la Blackwatch riuscii a trovare il fuggitivo, che era in possesso di quello che rimaneva del virus. A causa però di un momento di panico, Alex Mercer fece cadere la provetta contenente il campione e di tutta risposta i soldati della Blackwatch giustiziarono il povero dottore sul posto, ma il suo corpo apparentemente morto venne a contatto con il virus. Questa è quindi la fine di Alex Mercer, ma è anche la nascita del Prototipo.
Colui che ci salverà
Alex Mercer si risveglia in un obitorio, dove due scienziati stanno per effettuare un’autopsia. Scappando dalla struttura in stato confusionale, l’uomo non possiede più i suoi ricordi e cerca di capire allora come si è ritrovato in questa assurda situazione. Grazie a sua sorella Dana capisce di essere in realtà il Dottor Alex Mercer e che per colpa del campione ha sviluppato dei poteri sovraumani.
L’uomo va quindi alla ricerca dell’origine del virus, ovvero Elizabeth Greene, tenuta rinchiusa dalla GENTEK. Alex riesce con successo a salvare Elizabeth, ma poco dopo si pentirà della sua azione, dato che la donna compie una carneficina e mette KO lo stesso Mercer. Dopo questi avvenimenti, la città di Manatthan viene piano piano infettata dalla spietata donna, che punta a creare un mondo composto da soli infetti.
Il tempo passa e la GENTEK riesce a sviluppare un’arma chiamata Bloodfox, una sostanza innocua per gli umani, ma al tempo stesso estremamente letale contro gli infetti. Purtroppo Elizabeth riesce a sfuggire al Bloodfox nascondendosi nel sottosuolo.
Tocca quindi allo stesso Alex Mercer fermare quella che è diventato ormai un irrefrenabile abominio. Grazie ai suoi poteri Alex riesce nell’impresa, ma c’è ancora una minaccia che preme sulla città. New York sta infatti per venire rasa al suolo da un missile, ma anche in questo caso il nostro antieroe riesce nell’impresa di sventare la minaccia.
Colui che ci distruggerà
Dopo tutti questi avvenimenti, Alex Mercer decide di girare il mondo in cerca di uno scopo. Ovunque va però si trova davanti all’amara verità: l’umanità è solo un covo di mostri egoisti e non esiste eccezione. Alex decide quindi che è tempo di adottare una soluzione estrema, ma giusta; bisogna porre la parola fine all’era dell’uomo.
Alex Mercer diventa quindi da quel momento un essere malvagio, ma che nonostante questo pensa di uccidere per il “bene” del mondo. Dopo aver rilasciato per l’ennesima volta il virus a New York, comincia a guidare un’armata di infetti, con lo scopo di dominare la città. Verrà successivamente fermato da James Heller, il protagonista di Prototype 2.
Quindi Alex Mercer era un uomo cattivo? Noi crediamo che buona colpa del suo comportamento, sia dovuto ai brutti rapporti umani che ha avuto. Nel corso del primo Prototype infatti, Alex viene tradito diverse volte e anche manipolato, questo ha portato l’uomo a credere sempre meno nell’umanità.
Quello che ti abbiamo raccontato è solo un breve riassunto della storia di Alex Mercer, ma l’intento era infatti quello di creare curiosità, perché vogliamo farti recuperare il gioco. Se quindi vuoi saperne di più sulla storia di Mercer e sulle varie organizzazioni presenti all’interno di Prototype, ti invitiamo a recuperare il titolo su console o PC.
I poteri del Prototipo
Abbiamo quindi parlato della storia di Alex Mercer, ma c’è un dettaglio fondamentale che ho trascurato fino ad adesso, ovvero i suoi poteri. Il virus che ha infettato il dottore infatti gli ha donato la possibilità di mutare forma e anche di utilizzare una forza sovraumana.
Alex Mercer ha quindi la possibilità di consumare altri esseri viventi e prendere le loro sembianze, oltre che di sviluppare diverse mutazioni. La mutazione forse più iconica di Alex Mercer sono gli artigli, enormi e affilati, possono tagliare la carne umana (oltre che infetta) con estrema facilità.
Ovviamente però questo è solo un piccolo esempio, dato che Mercer può far assumere alle braccia diverse forme e addirittura può creare sul suo corpo una potente corazza. L’arma però più pericolosa che possiede Alex Mercer è la sua possibilità di cambiare forma, che gli permette di infiltrarsi in qualsiasi luogo senza alcun problema, mantenendo inoltre intatta la sua straordinaria forza.
Ecco, parlando di forza fisica… Alex Mercer può scalare grattacieli mentre tiene tra le braccia un’automobile. Questo dovrebbe in conclusione farti capire che genere di potenza detiene questo personaggio.
Buono o cattivo?
Alex Mercer è quindi un essere pieno di sfaccettature, un sociopatico che ha perso la fiducia nell’umanità fin da giovane, ma nel quale il videogiocatore si può immedesimare.
Dopotutto ha vissuto una vita piena di difficoltà e i continui tradimenti che ha ricevuto, hanno contribuito a creare il mostro che alla fine è diventato. Alex Mercer è quindi un personaggio piuttosto unico nel panorama videoludico, dato che rappresenta la vera essenza dell’antieroe, ovvero colui che agisce a fin di bene, ma che lo fa compiendo azioni che vanno contro la buona moralità.
Se quindi sei curioso di saperne di più su Alex Mercer, ti invitiamo ancora una volta a recuperare Prototype 1 e 2, che anche a livello ludico sono parecchio divertenti. Per questa puntata di Player One è tutto, ci vediamo alla prossima!