Bentornato su Player One, la rubrica a cadenza settimanale che ispeziona approfonditamente i personaggi più iconici della storia dei videogiochi.
La scorsa settimana ti avevamo parlato di Alex Mercer, il protagonista della serie Prototype, nonché la rappresentazione vera e propria di ciò che è un antieroe. Oggi non ci distacchiamo poi di tanto, in questo 41° appuntamento.
Per definizione un antieroe è un personaggio protagonista in diverse opere narrative nei media che manca di alcune delle tradizionali qualità dell’eroe, quali altruismo, idealismo, coraggio, nobiltà, forza d’animo e bontà… Oppure ne dimostra di totalmente opposte.
Quale personaggio si adatta a questa descrizione se non uno dei personaggi più importanti della famosa saga horror nata da Konami: Silent Hill? Sto parlando di James Sunderland.
Prima che tu possa proseguire, ritengo necessario avvisarti che questa analisi sul personaggio conterrà moltissimi SPOILER sulla trama del gioco.
Se sei pronto quindi, allaccia le cinture perché stiamo per partire alla volta della città avvolta nella nebbia, sulle sponde del lago Toluca.
In my restless dreams…
Prima di iniziare a parlarti della storia di James Sunderland a Silent Hill, devo iniziare col dirti che, durante le fasi giocabili, per l’uomo non è la prima volta nella pacifica cittadina del Maine.
Anni prima infatti, lui e la moglie Mary avevano visitato Silent Hill dopo aver visionato una brochure informativa della città. Avevano quindi deciso di fare una vacanza insieme, alloggiando nel più rinomato albergo del luogo: il Lakeview Hotel. Durante una delle soleggiate giornate, James aveva deciso di immortalare la donna che amava in un video.
Sapendo di essere ripresa, la moglie confessa al marito quanto adorasse quel luogo senza saperne il motivo. Forse, diceva a se stessa, era per la tranquillità che caratterizzava la cittadina. Informando l’uomo di aver sentito che tutta quell’area precedentemente era un “luogo sacro”, esprime il desiderio di voler ritornare nuovamente lì prima o poi.
Purtroppo Mary venne colpita da un male incurabile che la costrinse a fare continui ricoveri in ospedale fin quando non ci fu più nulla da fare. La malattia portò alla morte la moglie di James il quale soffrì moltissimo per la perdita. Tentando in tutti i modi di andare avanti passarono tre anni da quel tragico momento. Tutto fin quando James non ricevette una lettera recapitata al suo indirizzo.
Il nome sulla busta era quello di Mary.
Le parole scritte con la calligrafia della moglie erano chiare e concise: nei suoi sogni tormentati, la donna continua a rivedere quella città che tanto aveva amato e che non aveva più visitato nonostante la promessa da parte di James… eppure adesso è lì, nel loro posto speciale, in attesa che il marito arrivi per lei.
I see that town… Silent Hill
“Nulla può essere più assurdo di una cosa simile” è ciò che penserebbe chiunque, James compreso. “Mary è morta a causa della malattia, tre anni prima del recapito di quella lettera ed è letteralmente impossibile che sia a Silent Hill.”
Eppure qualcosa spinge James a salire in auto e dirigersi in quella città che tanto aveva amato visitare con la moglie. Tutto ciò che ha con sé è semplicemente la lettera di Mary e una foto della medesima scattata proprio a Silent Hill durante la loro vacanza.
Arrivato quindi all’osservatorio della città, l’uomo si chiede quale fosse il loro “posto speciale”, in quanto l’intera città era il loro “posto speciale”. Credendo che si tratti del Rosewater Park, in cui i due avevano passato giorni indimenticabili a guardare le calme acque del lago, l’uomo parte in direzione di quel luogo.
Una volta giunto in città, dopo aver incontrato una stramba ragazza di nome Angela in un cimitero lungo il tragitto, l’uomo scopre che Silent Hill non è più come la ricordava.
La cittadina tranquilla che aveva visitato con la moglie adesso è immersa in una nebbia perenne, senza alcun essere umano e popolata da veri e propri abomini che tentano in ogni modo di ucciderlo.
Cercando di sopravvivere in ogni modo, scopre che tutte le strade per raggiungere il Rosewater Park sono crollate o interrotte e che quindi l’unico modo per raggiungerlo è passare da un complesso di appartamenti.
Lì dentro non solo ritroverà ancora una volta la ragazza incontrata al cimitero poco prima, ma anche un ragazzo di nome Eddie intento a vomitare all’interno di un water (nonché una orribile bambina che il protagonista inizierà ad odiar… emn…conoscere). Ciò che però turberà la stabilità del protagonista (e anche del giocatore) sarà la presenza di una creatura inquietante e disturbante, dalle fattezze umane, con indosso un lungo camice da macellaio logoro di sangue e un possente elmo in ferro arrugginito di forma piramidale.
La prima volta che James si imbatte nella creature, questa non sembra per niente aggressiva. Essa resta, infatti, immobile dietro delle sbarre che dividono uno dei corridoi del complesso, e si limita ad osservare l’uomo con un’inquietante calma. Subito dopo, entrando in un appartamento limitrofo, James si accorge di un cadavere con il petto totalmente dilaniato seduto su una poltrona davanti ad una TV che trasmette solo statico.
Ciò che però caratterizzerà l’orribile mostro, avverrà poco più avanti, in uno degli appartamenti vicini. Quando James apre la porta d’ingresso, si accorge che la creatura dalla testa a piramide è intenta ad abusare sessualmente di due Mannequin, i quali sono delle creature dalle sembianze pressoché femminili e composti da due paia di gambe.
Il perché Pyramid Head (questo il vero nome della creatura) stia appunto compiendo quell’atto con questi mostri, lo spiegherò più avanti, quando ti parlerò della simbologia che ogni creatura ha all’interno della trama.
Tutto ciò che posso dirti è che una volta concluso l’atto e uccise le creature, Pyramid Head sembra accorgersi della presenza di James, il quale nel frattempo si è nascosto dentro un armadio. Stranamente però, ancora una volta, non lo attacca preferendo uscire dall’appartamento.
James si imbatterà nuovamente in questa creatura solo poco prima dell’uscita dagli appartamenti, quando ancora una volta sembra star abusando di una seconda creatura. In uno spazio angusto e ristretto, James si ritrova a dover affrontare Pyramid Head sebbene i suoi attacchi sembrano essere totalmente inefficaci.
Nonostante la creatura attacchi James, dopo qualche minuto, al suono in lontananza di una sirena va via come se non volesse perdere ulteriore tempo con il protagonista.
You promised me you’d take me there again someday…
Una volta uscito dal complesso di appartamenti, James si dirige nuovamente verso la sua meta prefissata: il Rosewater Park. Nel suo cammino si imbatterà ancora una volta nella “tenera” bambina che aveva intravisto all’interno degli appartamenti, intenta a canticchiare sopra un muretto.
Tra i due sembrano esserci subito forti attriti, ma nonostante tutto James non sembra voler perdere altro tempo. Quando però la bambina, prima di dileguarsi, dice all’uomo che lui non amava affatto Mary, l’intento di ricevere maggiori informazioni si fa presente in lui.
Giunto al parco, tutto sembra essere immerso nella più totale tranquillità, mentre le acque calme del lago Toluca sono appena visibili per via della nebbia persistente. Mary dovrebbe essere lì, se davvero quello è il loro “posto speciale”. Dirigendosi verso il lungolago, finalmente James intravede la persona per cui è venuto a Silent Hill… o almeno è ciò che crede inizialmente.
Urlando con gioia il nome della moglie, si rende conto brevemente di essersi sbagliato. La donna appoggiata al parapetto non è affatto Mary ma qualcuno che a quanto pare, a detta del protagonista del gioco, ha le stesse sembianze della moglie, ad eccezione del modo di vestire e del taglio di capelli.
La donna, che scopriremo chiamarsi Maria, ci seguirà in quanto sola ed indifesa e bisognosa di protezione. James capisce finalmente quale sia il “posto speciale” al quale Mary fa riferimento nella lettera: il Lakeview Hotel, dove i due avevano alloggiato durante la loro prima vacanza.
In breve James scopre che le strade per raggiungere l’albergo sono totalmente distrutte e durante il loro tragitto per tornare indietro si imbattono nuovamente in Eddie e la “coccolosa” bambina che scapperà via rintanandosi dentro l’ospedale di quella parte della città. Per raggiungere l’edificio l’unica via percorribile è attraverso il night club dove lavora Maria: l’Heaven’s Night.
Ciò che colpisce in primo luogo il protagonista sono i modi di fare provocatori della donna, specialmente quando viene a sapere della ricerca di James. Maria, infatti, più di una volta sembra voler spingere James a cedere a delle avances, come portare le mani dell’uomo sul suo petto per farle vedere quanto sia calda e non fredda come un cadavere, o semplicemente fuoriuscire dall’interno del reggiseno una delle tre chiavi che permettono di entrare nel locale a luci rosse.
Una volta giunti entrambi all’interno del Brookhaven Hospital, la donna comincia ad avere un forte mal di testa. Dopo aver ingerito delle pillole, James la costringe a riposarsi in un letto di una delle tante stanze dell’ospedale, popolato da creature di sesso femminile in abiti tipici da infermiere, la cui testa non è altro che un ammasso informe di carne e sangue.
Riuscendo finalmente a trovare la “graziosa” bambina, scopriamo che il suo nome è Laura. Nonostante i primi litigi, James decide di trattarla bene, chiedendo inoltre informazioni su Mary e come faccia la bambina a conoscerla.
La pace tra i due non sembra durare molto quando James le urla contro di essere solo una bugiarda, non appena Laura gli dice di aver conosciuto Mary appena l’anno prima nello stesso ospedale dove era ricoverata.
La “dolce” Laura, rinchiude quindi James dentro una stanza dopo averlo attirato con l’inganno, convincendolo di avere un’altra lettera da parte di Mary. Lì l’uomo viene attaccato da alcune creature chiuse in una gabbia metallica che pendono dal soffitto: i Flesh Lips.
Una volta sconfitti, il suono di una sirena in lontananza è tutto ciò che James riesce a sentire prima di perdere i sensi. Una volta risvegliatosi si ritrova in una versione alternativa e da incubo dell’intero ospedale. Il primo pensiero dell’uomo è andare a cercare Maria (della serie ‘chi se ne frega di quella bambina di m…’).
James ritrova la donna nel seminterrato dell’ospedale, scambiandola ancora una volta per Mary. Maria gli urla contro di essere terrorizzata, che lui non è stato in grado di occuparsi di lei e che non riesce a fare altro che pensare a sua moglie morta. Una volta calmatasi decidono di mettersi alla ricerca di Laura.
La suddetta ricerca si conclude però nel peggiore dei modi: James e Maria vengono seguiti da Pyramid Head che, armato di una lancia appuntita, trafigge la donna davanti gli occhi terrorizzati dell’uomo.
Rimasto da solo, ancora una volta, con il senso di colpa per non essere riuscito a salvare la donna, James esce dall’ospedale ritrovandosi, ancora una volta, nelle strade della città… adesso immersa in una tetra oscurità.
But you never did
Riprendendo la sua ricerca iniziale, James si troverà costretto ad attraversare due zone prima apparentemente inaccessibili e da incubo: il labirinto sotto la società storica e la Prigione Toluca.
All’interno del labirinto, James fa una scoperta sconcertante: Maria è ancora viva e vegeta ma chiusa all’interno di una cella. La donna però ha qualcosa di strano, si comporta esattamente come Mary, ricordando all’uomo i momenti passati in hotel e la videocassetta con il filmato di cui ho parlato in precedenza. Chiedendo per una terza volta alla donna se si tratti di Mary, Maria ci dirà che non lo è ma potrebbe essere chiunque lui voglia che lei sia.
https://www.youtube.com/watch?v=Rv3e8jMZds0
Tentando di liberare la donna, una volta giunto dall’altra parte delle sbarre, James ritrova Maria nuovamente morta, trucidata in un letto insanguinato, un’espressione di puro dolore in viso. Turbato maggiormente dall’accaduto, James si imbatte in Angela, la quale sta venendo aggredita da un mostro orribile: l’Abstract Daddy.
Una volta uccisa, la ragazza esterna la sua frustrazione sulla creatura chiamandola “papà”, diventando poi ostile nei confronti del protagonista dicendogli che Mary non è morta di un brutto male e che probabilmente James voleva solo sbarazzarsi di sua moglie. James scopre subito dopo che Angela ha ucciso il padre in quanto quest’ultimo abusava di lei con il consenso della madre.
Scendendo sempre più giù e gettandosi in baratri profondi, James arriva in quello che è il penitenziario ormai in disuso della città. Lì incontra Eddie con una pistola in mano, il quale gli dice che è arrivato in città perché ha ucciso un cane e poi ha sparato alla gamba al suo padrone.
Convinto di essere preso in giro da tutti, per via del suo aspetto fisico, il ragazzo è impazzito iniziando ad uccidere chiunque lo guardasse in modo strano. Inizialmente spiega pacificamente il suo gesto a James, ma quando quest’ultimo gli dice che è una cosa sbagliata uccidere altri esseri umani, Eddie lo affronta reputandolo un altro uomo da ammazzare, dopo avergli detto che anche lui sa bene cosa si prova ad uccidere qualcuno.
Lottando per sopravvivere, James si vede costretto ad uccidere Eddie il quale crollerà al suolo di una cella frigorifera. Incapace di credere di aver ucciso un essere umano, l’uomo comincia a chiedersi il vero motivo per cui è giunto a Silent Hill, iniziando a credere al fatto che forse Mary non è realmente morta tre anni fa come lui stesso pensa.
Una volta fuori, James si ritrova su un molo, al quale è attraccata una barca a remi. Nella nebbia, dall’altra sponda del lago, una luce funge da guida per l’uomo. L’acqua del lago Toluca viene sospinta lentamente dai remi, fin quando James non raggiunge il luogo che ha da sempre cercato di raggiungere.
Il luogo in cui dovrebbe essere Mary.
Il loro “posto speciale”.
Il Lakeview Hotel.
Well, I’m alone there now…
Giunto all’albergo, James nota come quest’ultimo, identicamente a tutti gli altri edifici da lui precedentemente visitati, è vuoto ma ben tenuto, come se fosse rimasto immutato dall’ultima volta in cui ci aveva messo piede.
Lì incontra ancora una volta la “dolce” Laura, che ammettendo di essere stanca di correre via, confessa a James di star cercando Mary proprio come lui. Finalmente tra i due sembrano essersi placati tutti gli attriti, e per questo Laura fa avere all’uomo una lettera che Mary le aveva scritto prima di morire: esattamente lo scorso anno.
In quest’ultima l’uomo legge la volontà della defunta moglie di voler adottare la bambina. James capisce quindi che Laura non ha mai mentito riguardo il fatto che abbia conosciuto Mary. Forse c’è realmente qualcosa che non va riguardo ciò che ha sempre saputo riguardo le cause e le date della scomparsa della donna.
Decidendo di separarsi per cercare la moglie, James ritrova finalmente la videocassetta che aveva registrato durante la loro vacanza. Proprio all’interno della stessa camera in cui avevano pernottato, l’uomo osserva il video e solo in quel momento tutta la verità sale a galla.
Subito dopo le scene riprese al Lakeview Hotel, il video cambia mostrando l’orribile gesto di James che uccide Mary soffocandola con un cuscino. Da quel momento tutto nella vita di James sembra prendere un ordine che fino a quel momento era totalmente messo alla rinfusa come un puzzle mal montato.
In preda allo sconforto James sembra quasi volersi arrendere e cedere alla depressione, fin quando dalla radiolina tascabile che fino a quel momento serviva a individuare la presenza delle creature, l’uomo riesce a sentire la voce di Mary che lo prega di cercarlo ancora.
Una volta uscito dalla stanza, il Lakeview Hotel si mostra per quello che in realtà è: un edificio marcio distrutto da un incendio. Dopo aver assistito ad una triste scena in un inferno di fiamme dentro il quale incontra Angela, James si imbatte nuovamente in Maria, misteriosamente tornata in vita ancora una volta. La donna, legata a testa in giù, viene brutalmente uccisa per la terza volta da due Pyramid Head.
Quello è il momento in cui James capisce ogni cosa: le creature sono state create create perché James era debole e servivano a punirlo per il peccato che ha commesso, ma adesso è pronto a chiudere i conti una volta per tutte.
Una volta indeboliti, i due mostri si suicidano infilzandosi con le rispettive lance.
Infine, l’uomo salirà sul tetto dell’albergo. Lì troverà una donna dalle stesse sembianze di Mary, ma ancora una volta si tratta di Maria che lo esorta a stare con lui.
James però rifiuta e in quel momento la donna si trasforma in un mostro pressappoco simile a quello incontrato dentro la stanza del Brookhaven Hospital nella quale era stato rinchiuso da Laura. Uccidendola una volta per tutte, James capisce cosa deve fare per avere finalmente pace.
Tornato alla sua macchina, proprio dove aveva iniziato il suo ritorno a Silent Hill, avvia il motore.
Il rumore di una forte sgommata e l’uomo pronuncia una sola ed ultima frase prima di gettarsi nelle profondità del lago: “ora potremo stare di nuovo insieme”.
In our ‘special place’…
Questa è la storia di James Sunderland, un uomo che ha continuato a vivere nella menzogna dopo aver ucciso la moglie malata.
Il rifiuto per aver fatto una cosa simile lo porta a credere che Mary sia davvero morta di un brutto male tre anni prima dal ricevimento della lettera della moglie (la quale, ad ogni modo non era un invito a cercarla nel loro posto speciale ma una dolce e triste lettera d’amore scritta prima che lei morisse).
La città di Silent Hill, a differenza di come viene presentata nel primo capitolo della serie, e quindi ‘manipolata’ dagli incubi di Alessa, in questo secondo capitolo sembra entrare quasi in simbiosi con i personaggi che incontriamo nel corso del gioco.
La città ha chiamato a sé James, così come Eddie e Angela, per i crimini commessi. Ogni cosa vista all’interno della cittadina funge quasi da promemoria per far sì che l’uomo ricordi ciò che ha fatto. A partire dal manichino presente all’interno degli appartamenti dove possiamo trovare la torcia tascabile, che indossa gli stessi vestiti indossati da Mary… fino ad ogni singola creatura.
Maria stessa non è altro che una versione distorta, creata dalla città stessa, di un desiderio di James, il quale dopo la malattia della moglie che l’ha portata ad apparire meno attraente si è sentito frustrato sessualmente. Diventando un peso per lui, James ha quindi deciso di ucciderla per poter riavere indietro la sua vita.
Sconvolto da ciò che ha fatto, mette il cadavere della moglie nel sedile posteriore dell’auto e decide di andare a Silent Hill per suicidarsi. Eppure, via via che macinava i chilometri la sua mente ha rimosso totalmente l’omicidio appena commesso, convincendosi addirittura che la donna è morta tre anni prima, al punto da non ricordare nemmeno del corpo di Mary nella sua auto.
La lettera che James dice aver ricevuto non è altro che un’allucinazione, una convinzione di una mente offuscata e deviata. Via via ci accorgeremo che la lettera è in realtà un foglio bianco, e successivamente sparirà perfino dall’inventario.
Dall’arrivo a Silent Hill fino alla fine, la città sembra voler costantemente dire a James “so cosa hai fatto, ed è ora che anche tu possa ricordarlo”.
Perfino i continui salti nel vuoto che James compie all’interno del labirinto sembrano voler significare quanto in profondità nella psiche dell’uomo bisogna andare affinché possa ricordare ciò che ha commesso.
Waiting for you
Come ho detto precedentemente, ogni creatura all’interno della città ha un proprio simbolismo, collegato alla storia e alla mente di James. Proprio come Maria, la città ha creato questi abomini per aiutare a ricordare ciò che James ha dimenticato.
Le prime creature in cui si imbatte James sono i Lying Figure, delle creature umanoidi senza braccia i quali sembrano essere rinchiuse in una camicia di forza fatta di carne. Questa può rappresentare due aspetti della personalità dell’uomo: la frustrazione di James nel non riuscire a toccare Mary una volta colpita dalla malattia (in quanto la creatura è senza braccia), così come il disgusto di James per il proprio desiderio sessuale che cresce di fronte alla malattia della moglie (il Lying Figure è totalmente nudo e si contorce convulsamente).
I Mannequin, esattamente come per i Lying Figure, non rappresentano altro che i bisogni e i desideri sessuali di James, che non può appagare per via della malattia della moglie.
Le infermiere all’interno del Brookhaven Hospital simboleggiano le ansie di James riguardo la malattia terminale di Mary, nonché anch’esse la privazione sessuale dell’uomo causata dal male incurabile. Ciò spiega le forme prosperose, i vestiti succinti e il modo in cui muoiono, ossia a gambe aperte.
I Flesh Lips, incontrati dopo essere stati chiusi da Laura dentro una stanza, sono rinchiusi all’interno di una gabbia di ferro, la quale rappresenta un letto, dove Mary si sentiva imprigionata durante la fase terminale della sua malattia, mentre la bocca situata sull’addome simboleggia le parole crudeli che James ha ricevuto da Mary durante i suoi ultimi giorni.
L’Abstract Daddy è una creatura orrenda che rappresenta principalmente ciò che ha portato Angela ad uccidere il proprio padre. Ha infatti l’aspetto di due figure distese su un letto mentre hanno un rapporto sessuale, coperte da uno strato di pelle putrida, ciò sta a rappresentare gli abusi commessi dall’uomo verso la ragazza. Il fatto però che anche James riesca a vederlo, può solo simboleggiare l’abuso commesso nei confronti di Mary durante il suo omicidio.
E infine parliamo di Pyramid Head.
Egli non è altro che il subconscio di James che tenta di punirlo per ciò che ha commesso nei confronti di Mary. Non solo viene rappresentato mentre abusa sessualmente di creature prettamente dalle sembianze femminili come i Mannequin o i Lying Figure, ma uccide più di una volta Maria per far ricordare a James ciò che ha fatto.
Quindi, perché ne esistono due?
Alcune teorie sostengono che il secondo Pyramid Head venga creato dal rimorso di James una volta ucciso Eddie. L’uomo ha infatti così commesso un duplice omicidio, portando alla creazione di una seconda creatura.
Ad ogni modo, il loro compito è stuzzicare (in maniera orribile) la mente di James, infatti una volta presa la piena consapevolezza di ciò che è successo, le creature non hanno più motivo di esistere decidendo quindi di suicidarsi con le proprie armi.
Conclusioni
Sebbene esistano molteplici finali all’interno di Silent Hill 2 e mai nessuno è stato definito canonico, è probabile che il vero finale, in base alla storia di James Sunderland e al suo iniziale desiderio di porre fine alla sua vita, sia quello di cui ti ho parlato.
Molti potranno definire James come un uomo malvagio, meschino e viscido… e ne avrebbero le più svariate ragioni.
Eppure è anche vero che l’amore che si può provare verso qualcuno, molto spesso, può portare a conseguenze tragiche, delle quali però ci si può pentire subito dopo.
Questo è il caso di James, un uomo con decisamente troppi problemi ma che non si può definire un vero e proprio mostro. Un anti eroe magari, sì.
Tutti lo siamo, e magari un giorno verremo chiamati ad espiare qualche colpa in una cittadina avvolta dalla nebbia, sulle sponde del lago Toluca.
Ero debole.
Per questo mi servivi tu…
Qualcuno che mi punisse per i miei peccati.
Ma adesso è finita… Ora so la verità… È ora di finirla.